venerdì, 22 nov 2024 07:24
Lucani insigni 2015, Kenneth Canio Cancellara
12 novembre 2015
Originario di Acerenza, è tra i più esperti avvocati del Canada. Imprenditore, è stato nominato Federal Queen’s Counsel dalla Regina Elisabetta di Inghilterra. Una storia di emigrazione e di riscatto caratterizzata dall’amore per la terra di origine
La riproduzione del video richiede HTML5, Adobe FlashPlayer, e Adobe Shockwave Player
(ACR) - Lucano classe 1946, tra i più esperti avvocati del Canada in dispute commerciali e di imprese, imprenditore, appassionato di letteratura e filosofia e autore di libri, Kenneth Canio Cancellara è tra i premiati dal Consiglio regionale durante la cerimonia dedicata ai Lucani Insigni 2015 che si è tenuta nella cornice del Castello di Lagopesole.
La sua storia di emigrante comincia come quelle di tanti lucani. Parte dalla sua Acerenza ad 11 anni con la madre Francesca per raggiungere Napoli, imbarcarsi sulla nave Queen Elisabeth e raggiungere il padre già emigrato in Canada in cerca di un futuro migliore. Un percorso che ha conosciuto difficoltà, emarginazione, discriminazione ma anche di tanta caparbietà e forza di volontà. Mai avrebbe immaginato che dopo anni di impegno e di traguardi raggiunti, proprio la Regina Elisabetta l’avrebbe nominato Federal Queen’s Counsel né che sarebbe diventato capo della più grande compagnia farmaceutica del Canada.
“Mio padre - ricorda Kenneth - arrivò in Canada nel 1952 e soffrì molto perché a Toronto c’era una discriminazione molto forte nei confronti degli immigrati. Sono momenti che non ho mai dimenticato e anche per questo ho voluto dare sempre il mio meglio per realizzare quelle ambizioni che negli anni sono maturate e cresciute assieme a me”.
Alunno brillante e vivace delle scuole elementari, appassionato di hockey su ghiaccio e di calcio, crescendo Kenneth è diventato uno studente modello vincendo la borsa di studio per la Facoltà di Arti e Scienze dell’Università di Toronto e conseguendo poi il Dottorato in Giurisprudenza e il Master in Business Law.
Successi che hanno caratterizzato anche la sua crescita professionale: prima Managing partner nel prestigioso studio legale Cassels Brock, poi capo dell’azienda farmaceutica Biovail che sotto la sua direzione diventa una multinazionale con un capitale da 10 miliardi, fino al suo impegno nei settori delle energie alternative e dell’industria automobilistica.
In tutti questi anni trascorsi a Toronto, Kenneth è sempre stato impegnato in attività che trasmettessero il ricordo delle radici lucane e italiane, tanto da essere nominato presidente del Congresso Nazionale degli Italo Canadesi.
“Ho avuto tanti successi sia economici che nella mia professione di legale – evidenzia Kenneth – ma considero il mio successo più grande l’essere stato eletto presidente del Congresso Nazionale degli Italo Canadesi e il rappresentare così gli 800 mila italo canadesi presenti a Toronto. Questo è stato per me un grandissimo onore così come quelli che mi sono stati attribuiti dal mio paese natale che nel 2013 mi ha conferito la cittadinanza onoraria e da poco mi ha nominato presidente onorario di un’associazione culturale”.
Negli ultimi anni, anche grazie alle richieste della moglie che così è riuscita nel tentativo di tenerlo a casa con sé, è tornato alla sua passione di sempre, i libri e la letteratura, diventando lui stesso autore di una trilogia a carattere autobiografico e di due romanzi. Ed è proprio con uno dei suoi testi – “Finding Marco”, ambientato nella sua Acerenza – che ha raggiunto il successo editoriale prima in Nord America e poi in Italia vincendo nel 2014 il Premio Letterario Parco della Maiella.
Per Kenneth “è stato motivo di grande orgoglio che sia stato proprio il mio Paese a conferirmi questo premio. La storia di Marco Gentile è la storia di tanti emigrati, perché è il percorso di un uomo che ritrova il legame con la sua patria che, nonostante gli anni vissuti lontano, lo richiama a sé. Era necessario per me trascrivere le mie idee e i miei sentimenti sull’importanza di mantenere vive le proprie radici perché è facile dimenticarle quando per tanti anni si è vissuto lontano e quando si sono raggiunti, come nel mio caso, traguardi economici o lavorativi importanti. Devo dire che questa è stata per me un’avventura davvero emozionante e questo premio non va solo a me che ho scritto il libro, ma anche a tutte le persone che negli anni della mia vita hanno in qualche modo contribuito alle esperienze che ho vissuto”.
Gli insegnamenti del nonno a cui è stato vicino fino alla sua partenza per Toronto, hanno caratterizzato la sua vita fatta di iniziative dedicate alla comunità italo canadese e attività di beneficenza, anche in Italia.
Proprio ricordando il nonno, Kenneth con un velo di commozione ci dice: “Di lui ricordo innanzitutto la sua bontà e la sua generosità. C’era una frase che mi ripeteva spesso e che io poi ho citato tante volte nei miei libri: ‘La cosa importante nella vita è fare del bene senza aspettarsi una ricompensa’. Questa frase è diventata il motto della mia vita e, anche grazie ai successi che ho conseguito, sto cercando di fare il possibile per aiutare gli altri seguendo gli insegnamenti di mio nonno, senza attendere ricompense”. (V. Col.)
Fonti
Intervista a Kenneth Canio Cancellara _ Lagopesole, 22 giugno 2015