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Adozione e affido, una missione da adottare
18 dicembre 2015
Con la legge approvata all’unanimità su iniziativa di Gianni Rosa (Lb-Fdi), la Regione ha deciso di istituire il Saaf, “un indispensabile punto di riferimento per le famiglie. La sua effettiva entrata in funzione sarà decisa dalla Giunta”
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(ACR) - Salvaguardare e garantire il diritto di ogni bambino a essere e sentirsi figlio. Amato. Protetto. Di poter crescere all’interno di una famiglia, il luogo per eccellenza della cura e della protezione. Lì dove si gestiscono gli aspetti affettivi ed emotivi generando amore, infondendo speranza e fiducia, contenendo sofferenze, ansie e paure. Chi si avvicina all’adozione internazionale deve tutelare la differenza attraverso la valorizzazione delle diverse storie di genitori e figli, delle differenti culture d’origine, delle evidenti disuguaglianze somatiche più o meno evidenti. Negare tutto ciò è un grosso rischio che impedirebbe al figlio la costruzione della propria identità. Se ben riuscita è la dimostrazione di come sia possibile superare le barriere della distanza anche culturale tra i popoli. La costruzione del legame adottivo è un’operazione congiunta. Entrambi non sono solo scelti, ma si scelgono. Il bimbo e la sua felicità, però,vanno posti sopra ogni cosa. Quello dell’adozione, quindi, è un cammino lungo e articolato, una missione che però vale la pena di adottare. Le coppie poi non saranno mai lasciate sole. Al loro fianco sempre un team di esperti.
Oggi le adozioni e gli affidamenti rappresentano una forma di evoluzione del sistema familiare. Sono in costante aumento nell’ultimo decennio grazie a una maggiore apertura e sensibilità delle famiglie verso i bambini abbandonati e alle difficoltà di procreazione delle coppie. Tutto ciò ha spinto soggetti pubblici e privati a intervenire in materia anche perché sono mutati sia i rapporti all’interno della stessa famiglia che tra cittadini e Stato. La Basilicata, ancora, una volta si mostra assai sensibili a temi di carattere etico e sociale con l’approvazione del Consiglio all’unanimità della proposta di legge che istituisce il Servizio regionale per garantire il sostegno delle adozioni e gli affidamenti familiari (Saaf) avanzata da Gianni Rosa, consigliere di Laboratorio Basilicata - Fratelli d’Italia. Promuovere gli interventi rivolti ai minori in difficoltà, prevenire l’abbandono dei bambini, assicurare un aiuto per le adozioni e gli affidi, intensificare gli interventi di solidarietà internazionale per la creazione di forme di collaborazione fra i vari soggetti interessati, investire sulla formazione degli operatori sociali, sono le principali finalità della nuova normativa varata nei primi mesi del 2015. “La Regione - dice Rosa - con questa legge gioca un ruolo di supporto per tutte le famiglie che vogliono intraprendere il percorso dell’adozione. Si superano così quelle pluralità di competenze che, molto spesso, rendono problematica l’individuazione dell’ente tenuto a intervenire con conseguenze assai negative per le coppie. Si riappropria così della funzione di coordinamento tra le varie istituzioni, teso a eliminare l’inconveniente dell’incertezza di compiti e attribuzioni. Tra l’altro - aggiunge - la normativa regionale negli ultimi dieci anni si è occupata della materia solo attraverso interventi sporadici, limitati nel tempo e finalizzati alla formazione degli operatori socio-assistenziali senza tenere in debito conto le difficoltà delle famiglie spesso senza adeguata assistenza proprio per i tanti soggetti coinvolti”.
La legge n. 13/2015 vanta una lunga gestazione. Nella primavera del 2014 l’iniziativa di Rosa. In autunno il Consiglio regionale approva una mozione proposta dal presidente Piero Lacorazza assieme agli altri membri dell’Ufficio di presidenza, i vice Paolo Galante e Francesco Mollica e i consiglieri segretari Polo Castelluccio e Mario Polese in cui s’impegna il governatore Pittella “ad adottare al più presto le Linee guida sull’affidamento familiare dei minori”. Lo scopo del documento, rilevarono i proponenti, era quello di “consentire la diffusione della cultura dell’affidamento familiare su tutto il territorio regionale e di realizzare una forte integrazione tra istituzioni, enti, servizi e associazioni operanti in Basilicata”. “L’approvazione all’unanimità della norma - sostiene oggi Lacorazza - fu un dato assai positivo. Quando si parla di temi sociali, è necessario il nostro impegno e quello degli uffici preposti, ma non deve mancare la partecipazione dei cittadini. L’idea della mozione nacque proprio dopo gli incontri con alcune associazioni di genitori”. “Ritengo - aggiunge Castelluccio - che con il varo della nuova normativa la politica abbia svolto il proprio dovere appieno”. La proposta di Rosa prevedeva in più l’istituzione del Servizio a sostegno delle adozioni “i cui tempi per l’entrata in vigore - ci dice Mollica - sono incerti per le consuete lungaggini burocratiche”. “Una struttura - aggiunge - Galante - che fungerà da sostegno tecnico nel percorso di adozione delle coppie”. “Nella legge - afferma invece Polese - oltre alla formazione dei docenti è prevista anche quella di psicologi e sociologi. Nei piccoli centri dove i Comuni hanno scarse risorse a disposizione sarà attivata con fondi regionali”. Scuola e famiglia, un tema questo caso assai caro a Donata Larocca, vicepresidente del Gruppo del volontariato Solidarietà, ente autorizzato dal ministero degli Esteri e dal governo italiano a svolgere pratiche adottive internazionali. Il Gvs opera a Potenza nella parrocchia dei santi Anna e Gioacchino ed è guidato da don Franco Corbo. “Il tema delle origini - sostiene Larocca - è il più delicato da affrontare per docenti e genitori. Tra i banchi si tende a equiparare alunni adottati a quelli stranieri. Niente di più sbagliato. Le strategie educative devono essere differenti. L’adozione trasforma il bambino straniero, portatore di un’altra cultura, in un bimbo italiano solo con il passare degli anni. E le tante iniziative di formazione e conoscenza che la legge 13 mette in campo - conclude Larocca - sono in tal senso assai positive”.
Perno della nuova normativa è il Saaf che opererà all’interno del Dipartimento Politiche della Persona e fornirà, in collaborazione con i distretti sociosanitari, i giudici del Tribunale dei minori, gli operatori degli enti autorizzati e il Garante lucano dell’infanzia e dell’adolescenza, una rete regionale di servizi per il supporto amministrativo e socio-assistenziale ai soggetti interessati all’adozione e all’affidamento, nazionale e internazionale. Saranno coinvolte anche le scuole, in particolare nel percorso d’inserimento del minore con corsi di aggiornamento rivolti ai dicenti. “Sarà un indispensabile punto di riferimento certo per le famiglie - sostiene ancora Rosa -. Sull’effettiva entrata in funzione la palla passa ora nelle mani della Giunta che ne sancirà l’inizio ufficiale”. Gli interventi del Saaf andranno da azioni rivolte direttamente ai minori in difficoltà, alla solidarietà internazionale, alla prevenzione dei fenomeni di abbandono all’affiancamento delle coppie nel lungo percorso di affido o adozione, dalla formazione di nuovi operatori sociali al controllo delle attività, al rispetto delle normative da parte degli enti specializzati, a una rete d’incontro e scambio di esperienze tra le varie coppie. Tutto ciò per provare a frenare il drastico calo del numero delle adozioni con punte anche del 50 per cento trail 2004 e il 2015. Una diminuzione generalizzata che non ha risparmiato la Basilicata. “Un fenomeno - fa notare il consigliere Rosa - dovuto anche alla complessità e alla lunghezza dell’iter burocratico”. Sulla diminuzione delle richieste nazionali pesano a esempio le trasformazioni della società, la diffusione della contraccezione, la legalizzazione dell’aborto e l’accettazione sociale della maternità illegittima. “Ma, direi - aggiunge il consigliere di Lb-Fdi - l’adozione e l’affido però sono atti d’amore, non alternativi al concepimento naturale, piuttosto li vedo complementari. Oggi la geografia delle scelte è anche mutata. Si è passati dall’Est Europa all’Africa e al Sud America. Io chiederei meno controlli preventivi ma maggiori nella seconda fase. Si badi non sono per l’adozione facile però ritengo che non si debba limitare al solo controllo dei pre-requisiti, molte volte meramente formali. L’adozione è un percorso che inizia solamente con le pratiche burocratiche ma prosegue per tutta una vita”.
Burocrazia. Contraccezione. Legalizzazione dell’aborto. Accettazione della maternità illegittima. Sono solo un aspetto di una crisi forse più profonda dovuta anche alle ristrettezze economiche in cui tante famiglie sono costrette a vivere e ai costi esorbitanti di un’adozione. Fino al 2011 lo Stato sosteneva le spese delle coppie attraverso un apposito fondo. Da allora non è stato più rifinanziato. Da Roma, quindi, nessun aiuto. “E’ sicuramente vero - chiosa Gianni Rosa - le spese in particolare per l’adozione internazionale arrivano anche a 40.000 euro e non sono previsti rimborsi, solo detrazioni fiscali. Il governo italiano, di contro ha stanziato 10 milioni per la fecondazione eterologa, inserita anche nei livelli essenziali di assistenza. Al di là delle differenze ovvie che ci sono tra l’inseminazione artificiale e l’adozione e senza voler dare giudizi, è una chiara scelta politica tesa a orientare la società in una direzione, la cura della sterilità o l’eugenetica, piuttosto che la solidarietà, l’accoglienza ai bambini già nati e che per un motivo o per un altro sono senza famiglia. Ognuno su queste politiche - conclude Rosa - nel bene o nel male, si assume le proprie responsabilità”.
E’ un progetto assai ambizioso quello proposto da Rosa e approvato dal Consiglio regionale. Che nasce dalla consapevolezza e dal dovere comune di rendere un settore sociale così delicato e un fenomeno molto esteso non come un servizio autogestito come talvolta appare ma, piuttosto come una realtà imprescindibile cui dare il massimo sostegno. E’ dell’ottobre del 2015 poi, l’approvazione definitiva alla Camera di una proposta di legge che ha già incassato ad aprile dello stesso anno il sì del Senato sull’affido. Guardando anche qui in primis al bene del bambino. Lo scopo è di riuscire ad assicurare il diritto alla continuità affettiva dei minori riconoscendo alla famiglia affidataria un canale preferenziale per l’adozione. La normativa stabilisce che il periodo massimo di affidamento è di due anni. Durata che può essere prorogata dal Tribunale dei minori nel caso in cui la sospensione dell’affido può recare pregiudizio al bambino.
Roma e Potenza, il Parlamento e l’aula del Consiglio regionale, mai così vicini. Accomunati da un unico desiderio, soddisfare due bisogni primari:quello di un bimbo in stato di abbandono di trovare una famiglia che lo accolga e si prenda cura di lui e quello di una coppia di riuscire a diventare genitori. (M. B)
Fonti
“Intervista a Gianni Rosa”, Potenza 18 novembre 2015
Donata Larocca, “L’adozione internazionale in Basilicata”, rapporto del Gruppo del Volontariato “Solidarietà”, Potenza 2015
Gianni Rosa, “Proposta di legge su Istituzione del Servizio regionale per garantire il sostegno alle adozioni e agli affidamenti familiari”, in www.giannirosa.com/attachments/article
“Legge Regionale 20 marzo 2015, n. 13”, in
www.consiglio.basilicata.it/consiglionew/site/consiglio/detail.jsp?sec=107173&otype=1150&id=1549874&anno=2015
“Approvata mozione su Linee guida sull’affidamento familiare dei minori”, in
www.pierolacorazza.it/consiglio-regionale-approvata-una-mozione-linee-guida-sullaffidamento-familiare-dei-minori/
Camera dei Deputati, “Legge sulla continuità affettiva dei bambini e delle bambine in affido familiare”, in
www.camera.it/leg17/126?idDocumento=2957
Chiara Lamuraglia e Rossella Perillo, “Gli istituti e lo sviluppo psico-fisico dei bimbi”, in
www.cittàdeibimbi.it
Marcello Milazzo, “Le motivazioni della famiglia”, in
www.cittàdeibimbi.it
“Adozioni internazionali La grande fuga delle famiglie”, in
www.repubblica.it
“Dati e prospettive nelle adozioni internazionali Rapporto della Commissione”, in
www.commissioneadozioni.it/media/143019/report_statistico_2013
“Dati statistici delle adozioni”, in
www.italiaadozioni.it/?page-id=310
“Il crollo delle adozioni internazionali: meno 30% in un anno”, in
www.aibi.it