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Lucani insigni 2015, Massimo Osanna

22 dicembre 2015

Professore venosino, soprintendente del sito archeologico più importante d’Italia. Una trentina di cantieri per il Grande Progetto. “Con Matera eccellenze Unesco nel mondo. Per il 2019 sogno una mostra pompeiana nella Città dei Sassi”

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(ACR) - Nel segno dell’Unesco. Pompei e Matera, due preziosi scrigni, siti patrimonio della cultura mondiale. Una sorta di gemellaggio unisce la grande area archeologica vesuviana e la futura capitale europea della cultura. Nella figura del professor Massimo Osanna, soprintendente del sito di Pompei, Ercolano e Stabia. Da poco meno di due anni alla guida della città “morta” più viva al mondo. E’ tra i “lucani insigni” premiati il 22 giugno 2015 nell’incantevole scenario del castello di Lagopesole. Un incarico giunto un po’ a sorpresa dopo aver sbaragliato una fortissima concorrenza. Cinquantaduenne di Venosa, è docente di Archeologia classica nell’Ateneo lucano ed ex direttore della Scuola di Specializzazione in archeologia di Matera. In passato, tra il 2007 e il 2008 ha già ricoperto il ruolo di Soprintendente della Basilicata. La sua nomina, fortemente voluta dall’allora ministro per i Beni culturali, Massimo Bray, dimostra una volta di più l’eccellenza didattica dell’università lucana. Dal curriculum d’indubbio prestigio, Massimo Osanna vanta tra le altre docenze negli atenei di Heidelberg e Berlino.


Con la Basilicata nel cuore

Grecia arcaica, mondo italico e romano. Le sue grandi passioni fin da giovanissimo. “Sono estremamente curioso - racconta il professor Osanna -. Ricordo che appena dopo la laurea avrei voluto lavorare a Venosa, la mia città. Ma il mio maestro a Perugia, il professor Torelli, mi diede una tesi sulla necropoli di Lavello e mi appassionai subito all’archeologia pre romana, dauna in questo caso”. Ma non è certo l’unico lavoro che ha svolto in Basilicata. Ha diretto nel 2000 gli scavi sull’antico insediamento di Torre di Satriano. Ha approfondito studi e organizzato mostre e convegni sui santuari lucani, le necropoli e i riti funerari nella Magna Grecia indigena e sull’età del ferro e la Basilicata antica. Tra i suoi grandi pregi anche l’aver diretto la Scuola di Specializzazione di Matera che “grazie all’impegno di tutti i rettori che si sono succeduti - sostiene Osanna - e che hanno creduto in questo piccolo polo dell’eccellenza, si è affermata in Europa e nel mondo. Il mio lavoro - aggiunge il professore - lo sta proseguendo in maniera egregia la nuova direttrice, Francesca Sogliani, eccellente studiosa di archeologia tardo-antica medioevale”. Ricchissima anche la sua attività sul campo. Oltre a Policoro e alla Torre di Satriano, assieme a colleghi dell’università di Tubinga ha guidato la missione archeologica italo-tedesca di Pantelleria sull’antico insediamento punico-romano. Vanta ricerche anche in Francia, negli antichi santuari della Borgogna. A Parigi, tra l’altro, è stato anche direttore dell’Ecole pratique d’études. “E con archeologi transalpini - aggiunge Osanna - abbiamo messo in piedi, grazie all’impegno della Regione, il progetto Chora, assai ambizioso, di ricerca e formazione. Speriamo che possa diventare un altro polo di fama. La Basilicata non è solo terra di petrolio. Bisogna scommettere e puntare su conoscenza e studio”.


La lunga volata per Matera 2019

Due “eccellenze”, Pompei e Matera, frequentate dal mondo intero. Massimo Osanna ci crede e spera che nella Città dei Sassi si possa creare qualcosa di unico. “Penso –ci dice - sia doveroso unirle nella

22.6.2015_Lagopesole_Renato Cantore con Massimo Osanna premiato da Francesco Mollica_foto di Roberta Pecora.jpg

© 2013 - 22.6.2015_Lagopesole_Renato Cantore con Massimo Osanna premiato da Francesco Mollica_foto di Roberta Pecora.jpg

progettualità dei prossimi anni. Per esempio non sarebbe male, per il 2019, anno di Matera capitale della cultura europea, considerare una grande mostra pompeiana o viceversa avviare delle iniziative che possano collegare i due siti. Al momento è solo un piccolo sogno, però mi piacerebbe realizzarlo. Abbiamo del tempo dinanzi a noi ma, a Pompei siamo abituati a fare le cose in modo assai veloce. Il 2019 - aggiunge Osanna - non è vicinissimo, si può lavorare per realizzare un bell’evento”. Una lunga volata sembra attendere il professore, la Basilicata e Matera. In attesa di una sua riconferma a soprintendente dell’area archeologica più famosa al mondo.


La “Grande Pompei”, sogno reale

I prossimi saranno mesi decisivi per il rilancio del sito. La riqualificazione con il “Grande Progetto Pompei” andrà chiusa tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2016, con un maxi piano da 105 milioni di euro tra fondi Fesr e nazionali. “L’aspetto positivo, di là della spesa, - sostiene Osanna - è che ora Pompei è un enorme cantiere. Una trentina quelli attivi con i quali stiamo cercando di risolvere alla base le tante criticità che nel corso del tempo hanno creato una serie di problemi a cominciare dai piccoli grandi crolli. Sono lavori di messa in sicurezza innanzitutto per assicurare la conservazione e la sopravvivenza del sito”. Ma non solo. Fiore all’occhiello il grande piano della conoscenza. “Pompei - aggiunge Osanna - avrà finalmente un archivio informatizzato in cui confluiranno tutti i dati, la documentazione fotografica, il rilievo, la schedatura. Solo così potremo conservare l’area per i prossimi decenni”.


Il successo nei numeri

Dopo anni d’immobilismo con Osanna si è andati oltre l’emergenza. I primi dati sembrano confortare il lavoro del professore lucano. I visitatori sono cresciuti del 10%, in netto calo il numero dei crolli. Attivi i lavori di restauro delle domus più significative. “Abbiamo da poco aperto la Villa dei Misteri. Quasi ogni settimana ne inauguriamo una nuova - sottolinea con orgoglio Osanna -. Finora sono state una quindicina le domus rese fruibili oltre al Teatro Grande e la Palestra. Così come sono stati restaurati affascinanti affreschi. Diverse le mostre allestite in giro per il mondo con reperti recuperati dai magazzini che danno l’immagine di Pompei quale centro internazionale di cultura, storia, archeologia. La mostra di Napoli, “Pompei e l’Europa” racconta attraverso pitture e arredi come la città abbia influenzato sin dal 1748 il Vecchio Continente in maniera decisiva”. Con un pizzico di orgoglio il professore Osanna sottolinea anche la grande novità del piano della fruizione appena varato. Una serie di nuovi itinerari interni al sito, progetti di archeologia virtuale, di realtà emersive e un moderno pacchetto di segnaletica per permettere ai turisti di orientarsi. “E soprattutto una cosa di cui vado molto orgoglioso, - aggiunge Osanna -. Un’idea nata da poco, ‘Pompei per tutti’, che prevede un percorso per diversamente abili che potranno finalmente attraversare l’intera area archeologica in sicurezza. Saranno superate tutte le barriere architettoniche rispettando la specificità e l’unicità del sito”. Pompei è anche ridiventata un’esperienza cosmopolita con la scuola di archeologia e la formazione post laurea affidata a specialisti italiani e stranieri. Tanti i giovani già inseriti. “L’idea - sostiene Osanna - è di collegarla a un’altra eccellente realtà italiana, la Scuola archeologica di Atene per permettere agli allievi un percorso formativo estremamente interessante con possibilità di stage sul campo tanto in Grecia che a Pompei. Che è una palestra straordinaria per chiunque si avvii all’archeologia, alla conservazione, al restauro. Stiamo lavorando per riempire di contenuti un’idea ambiziosa ma, che si avvia alla sua realizzazione”.


Esterni e privati, una cultura diversa

La nomina di Osanna al vertice della soprintendenza più calda d’Italia ha stupito un po’ tutti. Un esterno alla guida di un museo o di una grande area archeologica è un fatto un po’ nuovo per l’Italia. Nel caso del professore sembra funzionare assai bene. “Dipende dalle persone - sostiene Osanna -. Le istituzioni sono fatte di uomini. Nel mio caso, io sono un professore universitario prestato al ministero dei Beni culturali. Mi sembra che si stia lavorando bene, assieme a tutti i tecnici e colleghi della Soprintendenza e del Grande Progetto Pompei. Positivi anche gli investimenti dei privati in grandi opere culturali. A Ercolano abbiamo l’esperienza della Fondazione Packard che ha impiegato 20 milioni di euro in 10 anni. Stiamo per chiudere un nuovo accordo - prosegue il soprintendente - per realizzare un grande museo. Ben venga questo tipo d’iniziative per migliorare la cultura”.


La nuova sfida

Pochi mesi ancora e il mandato di Osanna scadrà. Ma un lavoro così imponente iniziato nel 2014 non può concludersi in breve tempo. “L’idea di ricandidarmi è assai forte - ci confida il professore lucano - perché bisogna finire quello che si è cominciato. Potrò andare via da Pompei soddisfatto quando vedrò realizzata una serie di attività che sono tuttora in corso”. Il suo nome è già nella lista dei candidati a guidare la soprintendenza per i prossimi anni, sino all’immediata vigilia del 2019, l’anno di Matera capitale europea della cultura. Una lunga volata. Che unisce due dei siti più affascinanti al mondo. Per storia, cultura e tradizioni. (M. B.)

Fonti
Intervista a Massimo Osanna” _ Lagopesole, 22 giugno 2015

“Il lucano Massimo Osanna soprintendente di Pompei”, in www.sassilive.it

“Archivio news Scuola di specializzazione in beni archeologici”, in
www2.unibas.it/ssa/index.php/it/didattica/archivio-comunicazioni/news-ed-eventi

“Pompei e l’Europa”, in www.dagospia.com/rubrica/arte/pompei

“Presentato a Pompei il nuovo Grand Tour”, in www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo

Massimo Osanna : “Cinquanta giovani archeologi a Pompei”, in www.napoli.repubblica.it/cronaca/2015/01/10/news

“Grande Progetto Pompei”, in www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/MenuPrincipale/grandiRestauri/Grande-Progetto-Pompei/index.html

“Pompei, Franchescini riapre la Palestra Grande”, in www.ilsole24ore.com/progetto-pompei.html

“A Pompei riapre Villa dei Misteri”, www.ilsole24ore.com/progetto-pompei.html

“Ok dall’Unesco su Pompei”, in www.argomenti.ilsole24ore.com/massimo-osanna.html 

Redazione Consiglio Informa

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