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'GIOCANDO, GIOCANDO' COME INSEGNARE SENZA ANNOIARE

13 marzo 2003

Un progetto educativo curato dai docenti del Liceo socio-psicopedagogico E. Gianturco di Potenza

© 2013 - gioco.jpg

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(ACR) - Non il solito progetto scolastico proposto per raggiungere solo finalità didattiche-educative, non un escamotage per gli studenti grazie al quale poter sfuggire a qualche ora di lezione in più, né un burocratico e noioso adempimento da mettere in pratica da parte del personale docente. 'Giocando, Giocando' lo studio di orientamento realizzato dalle classi VA-VE e VC del Liceo socio-psico-pedagogico 'E Gianturco' di Potenza è senz'altro qualcosa di più. E' un'iniziativa che va oltre, un'attività che vede il coinvolgimento pieno di docenti e studenti, tutti animati alla stessa maniera da un identico scopo: quello di sperimentare la gioia di condividere un progetto, di veder crescere un'idea e concretizzare nozioni teoriche, a volte, un po' indigeste. Il progetto, che si avvia a conclusione, è stato diviso in due momenti, il primo dedicato ad una mostra tenutasi nel mese di dicembre, presso il Liceo ed il secondo con un mini-stage svolto in parte presso un centro ludico ed una scuola materna del capoluogo di regione. I ragazzi, coadiuvati da docenti scrupolosi e da un dirigente scolastico attento agli stimoli del mondo giovanile, sono stati impegnati in una prima fase puramente didattica con ricerche antropologiche e storiche sul gioco, che hanno messo in luce le funzioni del giocattolo ed il rapporto che viene ad instaurarsi tra il bambino ed il balocco. Sono stati analizzati i punti d'incontro tra l'attività ludica e quella cognitiva e le possibilità di socializzazione che ne scaturisce. Il secondo momento è stato dedicato alla raccolta del materiale, catalogazione di giochi e foto e poi l'allestimento della mostra. Non una mera esposizione, ma una rassegna abbastanza completa sul giocattolo lucano con indicazioni precise sulla provenienza e sulla data di costruzione. Tante bambole, soldatini, trenini, macchinine, cavallucci a dondolo, trottole, molto dei quali costruiti a mano da pazienti genitori o amorevoli nonni. Balocchi risalenti agli anni '60 che nulla hanno a che vedere con i più nuovi gioiellini della tecnologia gli 'high-tech-toys', che hanno sempre più a che fare con microchip e computer, compagni inseparabili dei nostri figli. I giocattoli, esposti senza troppa enfasi nell'atrio della scuola, non rappresentavano certo il felice connubio delle tecniche più avanzate, ma sicuramente oggetti in grado di trasmettere sensazioni particolari, perché pieni di poesia. Una poesia che i ragazzi del Liceo, improvvisatisi ballerini, sono riusciti a regalare ai visitatori della mostra. Insomma, una gran bella esperienza per studenti e professori ed una 'merenda' per gli adulti sempre più prigionieri di un tempo frenetico ed assordante e poco incline a lasciar spaziare la mente nei giochi infantili. (N.A.)

Redazione Consiglio Informa

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