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(RegioneInforma) IL PAESE CHE SOGNO...

14 marzo 2003

Sarà presentata a Rivello l'iniziativa inserita tra le azioni del Progetto 'COM.E.T.A.'

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(ACR) - Il 10 maggio sarà presentata a Rivello (PZ) l'iniziativa "Il Paese che sogno…può diventare realtà". Si tratta di un concorso rivolto alle scuole elementari, medie inferiori e superiori della Comunità Montana del Lagonegrese. Questa iniziativa si colloca tra le azioni del progetto "COM.E.TA" – Agenda 21 Locale" . La Regione Basilicata ha in via di svolgimento tre processi: "Matera: la città dei quartieri", Enepolis promosso dalla Provincia di Potenza e, appunto, "COM.E.T.A: Comunità, Educazione, Territorio, Ambiente". Quello che si svolgerà a Rivello è il terzo dei quattro Forum previsti nell'ambito del processo COM.E.T.A., con il quale, partendo dal capitolo 25, interamente dedicato ai bambini, bambine e giovani, del documento redatto a Rio de Janeiro nel corso dell'Earth Summit del '92, si intendono accogliere le istanze dei giovani (da 6 a 18 anni) per costruire un Piano d'Azione Locale della Comunità Montana che rispetti il punto di vista di coloro che rappresentano il futuro dell'area. Lo scopo è quello di coinvolgere il mondo formativo. Saranno proprio le scuole protagoniste di questo incontro e per l'occasione sarà costituita una Commissione di esperti – composta da amministratori, tecnici, formatori, specialisti della comunicazione – che valuterà i lavori presentati e li trasformerà in proposte progettuali concrete da inserire nel Piano di Azione Locale dell'Ente. I lavori migliori saranno premiati e tutte le scuole che aderiranno all'iniziativa riceveranno un attestato di partecipazione. Le idee dei ragazzi saranno poi oggetto della ricerca "Agenda 21, Formazione e Partecipazione" curata dalla Cattedra di Educazione Ambientale dell'Università di Bari. Parallelamente a queste iniziative uno staff di nove esperti sta predisponendo la "Prima Relazione sullo Stato dell'Ambiente della Comunità", uno degli strumenti fondamentali per la gestione tecnica, politica ed economica di una comunità locale. Utilizzando degli "indicatori" si studieranno le seguenti aree: Acque (inquinamento/qualità, depurazione, disponibilità e usi plurimi); Suolo (inquinamento, rischi idrogeologici/dissesto, desertificazione); Aria (inquinamento/qualità, effetti sulla salute, effetti globali sul clima); Rumore (inquinamento acustico, popolazione esposta); Biodiversità ( specie in via di estinzione, convivenza animali/uomo); Territorio ( verde pubblico, aree montane, rurali, costiere, urbane, spazi aperti, paesaggio, aree protette); Salute umana (dei soggetti a rischio); Equità sociale (le politiche ambientali per i soggetti più deboli, educazione, convivenza); Rischio industriale e aree dismesse (inquinamento, incidenti); Rifiuti (produzione, recupero, smaltito, effetti sull'ambiente); Sviluppo urbano (edilizia, lavori pubblici, pianificazione urbanistica, effetti sull'ambiente); Energia (servizi locali, produzione, consumo, effetti sull'ambiente); Mobilita' e Comunicazione (trasporto pubblico/privato, telecomunicazione, effetti sull'ambiente); Economia locale e politica d'impresa (innovazione ambientale nella produzione e consumi, occupazione); Strumenti orizzontali per promuovere la sostenibiita' nelle politiche pubbliche e private (importante la Formazione). Questo lavoro di ricerca capillare sul territorio servirà a redigere la Rassegna sullo Stato dell'Ambiente (RSA), documento fondamentale per la redazione delle azioni da intraprendere. Il primo dei Forum, si è svolto a Maratea nel maggio 2002 e vi ha preso parte tutta la rete di soggetti costruita dal coordinamento scientifico del processo "COM.E.T.A.": i referenti di tutti i Comuni dell'Ente (soggetti partner), degli enti aderenti (Scuole, associazioni ambientaliste, associazioni di categoria), oltre a cittadini e cittadine del Lagonegrese. Durante i lavori sono state presentate le finalità e le modalità di svolgimento del processo. Una serie di incontri tecnici ha portato al Secondo Forum tenutosi a Lauria nell'ottobre del 2002 dove si è realizzato un laboratorio di simulazione per la progettazione partecipata che ha prodotto le idee-guida del Piano d'Azione Locale della Comunità Montana del Lagonegrese. Il laboratorio di simulazione per la progettazione è una tecnica di condivisione nell'assunzione delle decisioni. A livello europeo, è stato consigliato l'utilizzo delle attività di simulazione per riuscire ad ottenere delle decisioni promosse dal basso e non dall'alto, condivise da parte dei cittadini, perché "ogni cittadino è una risorsa, è portatore di idee e di proposte risolutive dei problemi". Nato in Danimarca è stato selezionato come il metodo migliore per essere diffuso in tutta l'Europa. I suoi obiettivi sono: identificare e chiarire le differenti combinazioni tra tecnologia, politica pubblica e azioni promosse da privati e dalla società per creare una vita sostenibile nei prossimi decenni; scambiare conoscenze ed opinioni, idee tra residenti, esperti di tecnologia, amministratori pubblici, rappresentanti del mondo privato e della scuola; identificare e discutere l'identità e la diversità nel percepire i problemi e le soluzioni da parte dei diversi gruppi; identificare e discutere gli ostacoli che si oppongono ad una vita urbana sostenibile; avere nuove idee, per azioni politiche future sia a livello nazionale che locale; favorire un dibattito pubblico nella comunità locale sulla vita urbana sostenibile nel prossimo futuro e sul ruolo della tecnologia all'interno dello sviluppo. Le idee più votate sono state cinque: Riqualificazione e valorizzazione centri storici, creazione di nuove condizioni di vivibilità - riabitare il centro storico; Valorizzazione delle risorse ed istituzione di aree protette; Agricoltura e zootecnia biologiche: progetto filiera agricola; Formazione umana e educazione biocentrica: creazione centro di formazione mirata alle tematiche ambientali (e informazione); Trasporti di persone e merci per città territorio. Ma cos'è e come nasce Agenda 21? E' un "documento di intenti ed obiettivi programmatici su ambiente, economia e società sottoscritto da oltre 170 paesi di tutto il mondo, durante la Conferenza su Ambiente e Sviluppo (UNCED) svoltasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992". Tale documento è formato da 40 capitoli e suddiviso in 4 sezioni: dimensioni economiche e sociali, conservazione e gestione delle risorse per lo sviluppo, rafforzamento del ruolo delle forze sociali e strumenti di attuazione. Agenda 21 ribadisce l'importanza del coinvolgimento dei cittadini e di tutti i gruppi sociali nei processi decisionali della comunità, al fine di applicare, in maniera consapevole e partecipata, le strategie che consentono lo "sviluppo sostenibile" di un territorio, uno sviluppo che "offre servizi ambientali, sociali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, senza minacciare l'operabilità dei sistemi naturale, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di tali servizi". L'Agenda 21 diventa Locale quando le azioni si rivolgono a territori con identità e caratteristiche ben precise ed oltre ad essere un documento che contiene gli impegni che la Comunità locale si assume per il 21° secolo, è un percorso di lavoro il cui successo dipende dal grado di partecipazione e condivisione della Comunità locale a tutti i livelli e in tutte le forme presenti. L'impegno delle città e delle regioni europee ad attivare l'Agenda 21 Locale, attraverso la predisposizione di piani di azione a lungo termine "per uno sviluppo durevole e sostenibile", è nato con la Carta di Aalborg. Nel 1994, nella cittadina danese, si sono riunite 80 amministrazioni europee che hanno stilato un documento contenente alcune priorità: protezione del capitale naturale ancora esistente: acqua, suolo, bio-diversità; riduzione dell'utilizzo delle energie non rinnovabili, migliorando l'efficienza energetica degli edifici e ricorrendo alle energie rinnovabili; espansione degli spazi verdi per attività ricreative, all'interno del perimetro urbano; sviluppo di modalità di trasporto urbano non nocive per l'ambiente; riduzione della produzione di rifiuti. L'impegno italiano nell'adesione ai principi ed ai processi di Agenda 21 è stato sancito il 29 aprile 1999 con la stesura della Carta di Ferrara (firmatari 30 Enti Locali) e la nascita del Coordinamento Nazionale Agende 21 Locali. Alcuni degli scopi che il Coordinamento si è prefisso sono: promuovere i processi di Agenda 21 Locale in Italia; monitorare, diffondere e valorizzare le esperienze positive in corso, al fine di identificare "modelli" di riferimento di Agenda 21 Locale a livello comunale, provinciale e regionale; favorire e potenziare lo scambio di informazioni sui temi relativi all'Agenda 21 Locale tra gli Enti pubblici e gli operatori coinvolti e diffondere la diffusione di studi sul tema; attivare momenti di formazione per gli apparati tecnici delle amministrazioni interessate; facilitare e promuovere occasioni per la costituzione di "partenariati" su progetti di Agenda 21 Locale e candidature a progetti europei; sviluppare aree di ricerca, confronto e approfondimento tematico su temi di rilevante interesse nell'attivazione del processo Agenda 21 Locale; sollecitare il coinvolgimento e la partecipazione delle Amministrazioni Pubbliche all'interno delle Reti Europee ed Internazionali attive nel processo di Agenda 21; operare una ricognizione periodica ed una conseguente diffusione di informazioni riguardo attività e studi condotti e/o in corso di elaborazione sui temi relativi all'Agenda 21 ad opera di organismi quali Unione Europea, Ministero dell'Ambiente, ANPA, ENEA, Regioni , ecc. Un lavoro lungo e complesso, insomma, quello intrapreso dal progetto "COM.E.T.A" al termine del quale è prevista la realizzazione di un cd rom contenente tutte le informazioni emerse ed un relazione tecnica finanziaria che, si spera, siano solo l'inizio di un processo di miglioramento del territorio che coinvolgerà principalmente le generazioni future. (M.T.N.)

Redazione Consiglio Informa

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