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L'AGRICOLTURA LUCANA NON VA ABBANDONATA

20 marzo 2003

Venerdì 21 marzo oltre mille agricoltori lucani parteciperanno, a Roma, alla manifestazione per la difesa e la valorizzazione del settore

© 2013 - ACF229.jpg

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(ACR) - Migliaia di agricoltori di tutt'Italia sono in piena mobilitazione per dare vita alla grande manifestazione di Roma organizzata dalla Cia per portare all'attenzione dell'opinione pubblica le ragioni del mondo agricolo, ma anche per riproporre i valori di solidarietà e concordia tra i popoli, che l'agricoltura esprime e che, in questo momento così delicato per il mantenimento della pace, acquistano ancora maggiore importanza. Il richiamo degli agricoltori lucani a non abbandonare l'agricoltura, neanche per i grandi interessi economici come quelli del petrolio, si inserisce pienamente nello slogan nazionale della manifestazione della Cia: "L'Italia ha un cuore agricolo. Facciamolo battere anche per la pace". Per questo gli agricoltori, con le bandiere verdi della Confederazione italiana agricoltura e con quelle della pace, sfileranno per le vie di Roma, da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, dove la manifestazione si concluderà con un comizio. L'obiettivo è di riaffermare l'esigenza di sconfiggere l'odio, la violenza, la barbarie e di battersi per un mondo di pace, di progresso, di libertà, di vera giustizia, di democrazia. Un mondo al quale, proprio l'agricoltura, è in grado di fornire un contributo irrinunciabile, non solo in termini economici e produttivi, ma anche di valori profondi che hanno nella convivenza pacifica e nello sviluppo equilibrato le loro prerogative essenziali. Con questa manifestazione, la Cia vuole sollecitare un nuovo progetto per l'agricoltura italiana per dare una svolta radicale che permetta al settore di sviluppare con sempre maggiore incisività la sua azione per contribuire alla sicurezza alimentare, alla salvaguardia del territorio, alla tutela dei consumatori. Un'agricoltura dunque che diviene fonte di pace, di benessere e di crescita economica e sociale. Una mobilitazione annunciata da mesi e imponente l'adesione alla manifestazione. Centinaia di Comuni porteranno il loro gonfalone, 30 province e 12 regioni hanno aderito all'iniziativa. Oltre 40 sono le organizzazioni sociali ed economiche che sfileranno assieme alla Confederazione italiana agricoltori con le loro delegazioni. Il corteo verrà animato da decine di gruppi folcloristici, provenienti da tutto il Paese, che si esibiranno durante la marcia e in prossimità dell'enorme palco di piazza del Popolo, sul quale campeggerà una grande bandiera simbolo di pace. Gli organizzatori della Cia distribuiranno 100.000 cuori verdi di carta, 20.000 fazzoletti bianchi, 15.000 palloncini che coloreranno piazza del Popolo. Molto nutrita sarà la presenza degli agricoltori lucani. Da tutte le zone della regione partiranno nel cuore della notte gli autobus che porteranno a Roma oltre mille agricoltori che non faranno mancare i momenti di animazione e di richiamo dell'attenzione dell'opinione pubblica sulle problematiche agricole regionali e sul rischio che, a causa della sottovalutazione verso il settore, corrono numerosissime aziende della Basilicata, rischiando di chiudere. A dimostrazione di questa situazione di precarietà, i procedimenti in corso di sequestro e di riscossione coattiva delle cartelle esattoriali emesse a seguito della cartolarizzazione dei crediti contributivi. La delegazione sarà guidata dal Presidente regionale Nicola Manfredelli e, oltre ai dirigenti dell'organizzazione e agli Amministratori pubblici, avrà in testa un giovane agricoltore con i trampoli che recherà con sé la scritta "Basilicata, il petrolio è solo una fiammata. L'agricoltura non va abbandonata!". (L.T.)

Redazione Consiglio Informa

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