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FONDI STRUTTURALI DELL'UNIONE EUROPEA
01 aprile 2003
Impatto positivo delle misure sulla 'Società dell'informazione'
(ACR) - I Fondi Strutturali dell'Unione Europea finanziano programmi a favore dello sviluppo regionale, dell'occupazione e dei mutamenti strutturali. Nei programmi dei Fondi dell'UE per il periodo 2000-2006, che prevedono uno stanziamento di 213 miliardi di euro, lo Sviluppo della società dell'informazione figura come priorità generale. Per "Società dell'Informazione" si intende il processo istituzionale, sociale ed economico all'interno del quale si sviluppa l'evoluzione della tecnologia della comunicazione e dell'informazione. Da uno studio presentato da Michel Barnier, Commissario responsabile per le politiche regionali, risulta che per il periodo 2000-2006 il 7,3% della dotazione dei Fondi Strutturali, pari a circa 10 miliardi di euro, verrà destinato a questo settore dell'informazione. "La Società dell'Informazione – ha dichiarato Barnier – rappresenta una vera opportunità per lo sviluppo regionale, in quanto aiuta anche le regioni più periferiche a collegarsi col resto dell'Unione e del mondo. E'importante provvedere a colmare il "divario digitale" che, in Europa, spesso si accompagna a notevoli disparità in termini di ricchezza." Si tratta, in sintesi, di garantire che ogni programma di sviluppo regionale sostenuto dall'Europa presenti un qualche aspetto attinente alla società dell'informazione. A questo settore potranno essere destinati sempre maggiori aiuti europei: la Commissione, di cui Barnier fa parte, ha infatti chiarito che sarà possibile finanziare, con fondi pubblici, infrastrutture di telefonia mobile e a banda larga senza violare le regole di concorrenza. Di conseguenza, la quota dei fondi strutturali riservata alla società dell'informazione dovrebbe passare dal 2% del periodo 1994-1999, al 7,3% dell'attuale periodo di programmazione. Lo studio ha raffrontato i dati desunti da 150 programmi regionali e tre programmi nazionali cofinanziati dai Fondi europei ed ha rilevato che circa la metà delle regioni, tra cui una quota elevata di regioni dell'obiettivo 1, dà precedenza alla società dell'informazione. Le priorità regionali, relative alla società dell'informazione, dovrebbero fondarsi su misure regionali sul versante dell'offerta e della domanda e presentare un equilibrio tra i vari elementi: sviluppo di infrastrutture di telecomunicazione (ad esempio reti a banda larga), accesso, applicazioni e sevizi, contenuti digitali e competenze. Dovrebbero, inoltre, essere elaborati dati e indicatori specifici, in particolare a livello regionale, ai fini della sorveglianza dei progressi realizzati per colmare il "divario digitale" tra le regioni e all'interno di ciascuna di esse. E'una sfida specifica – ha sottolineato Michel Barnier – per la politica di coesione dell'Unione, in un quadro di attività sinergica indirizzata al riequilibrio socio-economico delle molteplici realtà regionali dell'Europa. (L.T.)