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L'APOF E IL SOCIALE
09 aprile 2003
Un'officina per la comunicazione sociale
(ACR) - L'APOF è l'Agenzia provinciale per l'Orientamento e la Formazione Professionale di Potenza. Voluta con legge regionale n.12 del 1998, l'agenzia e' una S.p.A., con capitale sociale composto per il 60% da azionariato pubblico (Regione e Provincia). Opera per lo sviluppo e la promozione di servizi di orientamento e formazione finalizzati a promuovere e sostenere l'occupabilita' e l'occupazione, a sperimentare sistemi formativi innovativi, ad attivare e sostenere esperienze e prassi integrate sul territorio, attraverso modelli di net work sociale. Tra la molteplicita' degli interventi portati avanti nei primi tre anni di attività vi e' anche un'area progettuale che si occupa di disagio sociale ed attività polivalente per ristretti. Nell'ambito di questo settore si inserisce il convegno tenutosi nel Museo Provinciale di Potenza dal titolo "UN OFFICINA PER LA COMUNICAZIONE SOCIALE" – Strumento di formazione e prevenzione. L"Officina per la comunicazione sociale", in cui confluiscono i gruppi di volontariato sociale e dell'associazionismo locale, e' lo strumento con cui l'APOF svolge funzione di supporto per gli interventi di formazione professionale, di educazione alla legalità e di prevenzione della dispersione scolastica, del disagio sociale e della devianza minorile. Il "laboratorio" e' utilizzato, principalmente, da gruppi di persone in situazione di svantaggio che durante l'attività formativa, volta all'acquisizione di competenze professionali nel settore della post-produzione video, realizzano messaggi di comunicazione sociale meglio conosciuti come "Pubblicita' Progresso". Alcuni di questi messaggi sono stati proiettati e proposti all'attenzione e al commento dei presenti, fra cui i ragazzi delle scuole medie "Busciolano" di Potenza e di Rapolla. I temi affrontati spaziano dalla sicurezza stradale, all'educazione alla legalità, dalla prevenzione alla lotta agli stupefacenti, tutte, cioè, le problematiche sociali più scottanti. E' stato Don Marcello Cozzi, prete antiusura, a commentare il ruolo fondamentale della comunicazione nella denuncia sociale, l'importanza di amplificare gli accadimenti, i bisogni, il disagio della gente, dei giovani, al "consorzio civile". La provocazione di un video o di una lettera aperta agli usurai, ai signori della droga, ai clan malavitosi e' l'espediente che consente di scuotere l'intera società civile, di mettere in moto le istituzioni e la scuola, per evitare che quest'ultime si rinchiudano in facili schematismi, (nell'inglese o nell'informatica). Quindi, forte, come l'occasione reclama, la denuncia ed altrettanto la richiesta di utili interventi volti, come ha sostenuto Pasquale Scelzo, primo cittadino di Brienza, alla formazione degli svantaggiati e alla loro integrazione nel mondo del lavoro. La realizzazione di una rete di partenariato, di un'azione sinergica posta in essere da enti locali, pubbliche associazioni di volontariato e di tutte le componenti la societa' civile, nonchè delle forze politiche e', per Carlo Petrone vicepresidente della Provincia, l'obiettivo da perseguire. La necessità di una connotazione "pubblica" dei servizi di orientamento rivolti alle fasce più deboli e non soggetta alle "logiche selvagge del profitto e della privatizzazione" e' stata rimarcata dal Presidente dell'APOF, Rocco Giuseppe Maggio. Si e' sottolineato, così come ha fatto l'assessore regionale alla Formazione, Dino Collazzo, il forte aumento dell'area del disagio, "un allargamento favorito dall'attuale impianto sociale nel quale si colloca l'impostazione neoliberista dell'istruzione e formazione". La tendenza in auge ad esautorare il ruolo dell'intervento pubblico nell'istruzione rischia di provocare un "disastro" e piuttosto che delegare sarebbe necessario consolidare la gestione del pubblico, riservando un ambito del settore a quei privati che intendo agire senza finalità di lucro. La richiesta di nuovi fondi per la quota da destinare all'area del disagio non deve essere interpretata come una raccolta di finanziamenti per incrementare le varie agenzie, ma come il potenziamento delle misure atte a combattere il disagio in espansione. L'APOF educa alla legalità e ci si chiede cosa vuole dire ciò, se non che l'agire legale e' la creazione di un clima, di uno stile di vita, di un impianto complessivo in cui diventa determinate il tema delle garanzie, perché non c'e' legalità dove non c'e' garanzia. Erano presenti Franco Inglese, Dirigente scolastico regionale, M. Del Vecchio Caggiano, del Dipartimento Giustizia Minorile, Vincenzo Tufano, Procuratore Generale della Repubblica, il prefetto di Potenza, Luciano Mauriello, S.E. Mons. Agostino Superbo e Vito Santarsiero, Presidente della Provincia di Potenza. Quest'ultimo, a conclusione dei lavori, ha ribadito l'impegno dell'Amministrazione Provinciale in questo settore e l'importanza del lavoro svolto dall'APOF e dai protagonisti dell'"Officina per la comunicazione sociale"; "Iniziative di questo valore renderanno sempre più viva l'attenzione dell'intera società su questione che richiedono l'impegno e l'interessamento di tutti". (L.T.)