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DALL'EUROPA DEI 15 ALL'EUROPA DEI 25
17 aprile 2003
Quali le prospettive per i Paesi membri dall’allargamento dell’UE
(ACR) - Firmati ieri, 16 aprile 2003, a Atene, i trattati di adesione all'Unione Europea e tra un anno circa, esattamente dal 1° maggio 2004 dieci nuovi paesi ( Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia) entreranno a far parte dell'Unione Europea. L'Europa dei 15 diverrà l'Europa dei 25. In questo quadro, l'Unione Europea ha varato una serie di "azioni di sostegno specifico" per incoraggiare la partecipazione dei paesi candidati alle iniziative dei paesi membri, una di queste riguarda la ricerca. Sono stati messi a disposizione 13 milioni di euro per ottimizzare il notevole potenziale scientifico e di risorse umane di questi Stati e per incentivarli alla fattiva collaborazione con gli altri membri dell'UE. Questi paesi applicheranno direttamente ed integralmente la politica commerciale comune dell'UE, compresa la tariffa esterna comune, gli accordi commerciali preferenziali conclusi dall'UE, gli impegni assunti in sede di Organizzazione Mondiale per il Commercio e le misure di difesa commerciale. L'UE ampliata contera' quasi 455 milioni di abitanti e avra' un Prodotto Interno Lordo di circa 9.231 miliardi di euro, rappresentando in tal modo, il 19% circa dell'intero commercio mondiale, anche se gia' ora, nella sua composizione attuale, e' il mercato unico piu' vasto del mondo. I nuovi Stati membri saranno inglobati in questa struttura caratterizzata dall'assenza di frontiere e da una armonizzazione normativa che consente una circolazione di beni e di servizi piu' libera rispetto ad altri paesi. E' evidente che l'ampliamento del mercato unico risultera' vantaggioso per i paesi terzi che potranno accedere agevolmente ai nuovi mercati e l'attivita' svolta dagli operatori sara' notevolmente semplificata dal fatto che un'unica serie di norme commerciali, una tariffa unica e un'unica serie di procedure amministrative saranno applicate ai 25 membri dell'Unione ampliata e non più solo ai 15 Stati membri attuali. Un'economia estremamente aperta, disciplinata da norme qualitativamente valide: - Per quanto riguarda gli scambi di merce i nuovi Stati membri dovranno adottare la tariffa doganale comune (TDC), di conseguenza le imprese dei paesi terzi beneficieranno di dazi piu' bassi negli scambi con i nuovi Paesi comunitari; - Il diritto di stabilimento e la libera circolazione dei capitali, sanciti nel trattato di Roma, saranno applicati a tutte le imprese degli Stati membri e ne trarranno vantaggi anche i prestatori di servizi dei paesi terzi; - Il trattamento estremamente favorevole riservato agli investitori nell'ambito dei Paesi dell'UE sara' garantito da norme tecniche per cui vale il principio di una "norma per tutti"; - I nuovi Stati dovranno applicare le direttive CEE sulle commesse pubbliche, segnatamente la direttiva 93/38 che apre a tutti, gli appalti per l'erogazione di acqua e di energia, per i trasporti e le telecomunicazioni. In sintesi, tutti i settori e tutte le tipologie di investimento e di produzione e scambio commerciale disporranno di un mercato enorme che contribuira' all'espansione del commercio mondiale. (L.T.)