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L'UTOPIA URBANA DI MILJENKO BENGEZ

30 aprile 2003

La personale dell’artista in mostra fino al 30 aprile

© 2013 - bengez.jpg

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(ACR) - Negli spazi espositivi della galleria d'arte Tekné di Potenza sono in mostra le opere dell'artista croato Miljenko Bengez. Membro dell'Associazione degli artisti croati attualmente vive tra Firenze e New York. La sua attività artistica comincia negli anni ottanta quando si unisce al "Gruppo 69" con cui ancora oggi lavora ed espone sia in Croazia sia all'estero. Nei suoi dipinti il tema predominate sono i paesaggi urbani della sua terra in cui la città vista come luogo dell'abitare, del vivere, del sentire si articola in varie forme e situazioni che tendono ad amalgamarsi nel tempo, negli usi, nei comportamenti, nei colori. L'uso di colori luminosi, dal rosso vermiglio al blu notte, dal verde al giallo limone, "rendono ogni suo quadro un racconto a metà tra fantasia e realtà, dando l'impressione di una simultaneità di sensazioni, di visioni, di esperienze, di evocazioni". Bengez, quindi, percepisce l'ambiente urbano come un'oasi di pace con spazi di vita armonici e gradevoli. I luoghi che racconta si caratterizzano per la varietà di luci, architetture, suoni, rumori, colori e si oppongono agli smisurati agglomerati urbani moderni. Le cromie accese, i giochi e i tagli di luce rendono articolata e affascinante la struttura compositiva dei suoi dipinti nei quali si distinguono scorci di case e campanili, quartieri, chiese, piazzette, angoli di cielo e mare, alberi variegati. Con grande capacità espressiva e sensibilità pittorica l'artista rende percepibile il cangiare delle luci e dei loro riflessi nel corso del giorno, le tonalità stagionali, le escursioni meteorologiche, ma anche piccoli dettagli come lo scintillio del fuoco o il soffio del vento. Al di là di ogni richiamo all'arte lirica di Cézanne, Chagall, Klee, Kandinsky, l'artista zagrebino trasmette, attraverso le sue tele, sensazioni non solo visive, ma anche acustiche, olfattive, gustative e tattili. Sulla copertina del catalogo si legge "la città di Bengez. Una città raccontata come una fiaba, musica di un viandante, racconto di un sognatore. Vista con gli occhi dei suoi magici abitanti, è ancora labirinto, mistero di luoghi e colori. Un regno dove ogni forma diventa essere vivente. Dove ogni ospite partecipa a un'avventura fantastica, immergendo i propri sensi in un dipinto che sa parlare, e non aspetta altro che di farlo". In queste parole è racchiuso il senso della sua arte e le sensazioni e le emozioni che intende suscitare. (A.D.S.)

Redazione Consiglio Informa

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