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LA MONTAGNA DEL TURISMO ALTERNATIVO

14 agosto 2003

Tutela e sviluppo della montagna e valorizzazione delle sue risorse

© 2013 - muro_lucano.jpg

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(ACR) - Quali e quante sono le opportunità per intraprendere una professione nel campo del turismo. Quante occasioni offre la risorsa ambiente, in particolare laddove e' protetta e ancora, come si propone l'Appennino Lucano nello scenario del mercato turistico della montagna, quali sono le offerte, come nascono i pacchetti turistici, quali sono le iniziative che si stanno sviluppando accanto ai tradizionali filoni del turismo. Sono le domande che operatori, amministratori, professionisti, formatori e associazioni si pongono negli incontri organizzati nell'ambito della "Prima Festa dell'Appenino Lucano" che si svolge a Muro Lucano. Questa manifestazione giunge ad un anno esatto dall' "International Year of Mountains" (L'anno Internazionale delle Montagne), proclamato nel 2002 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, su iniziativa della Repubblica del Kyrghystan, al fine di assicurare lo sviluppo sostenibile delle aree di montagna dell'intero pianeta e il benessere delle popolazioni residenti. Gli obiettivi della "Festa dell'Appennino Lucano" sono ambiziosi e l'attenzione dimostrata da organizzatori e partecipanti e' rivolta decisamente verso le politiche ambientalistiche, produttive e sociali, finalizzate allo sviluppo sostenibile delle aree montane del nostro territorio. Si punta alla valorizzazione di tipo turistico del territorio montano, alla sua fruibilità attraverso l'individuazione di potenziali di crescita in sinergia, anche, con la pianura e soprattutto le coste lucane. E' bene tener presente che la montagna non e' poi un mondo tanto piccolo, in questa "nicchia" ci sta dentro il 54% del territorio italiano, sul quale sono dislocati ben 4.202 comuni montani. La montagna e' quindi, per molti il proprio habitat naturale, che va salvaguardato. Necessarie dunque, una serie di misure: un rapido riassetto idrogeologico dei territori montani, finanziato attraverso un fondo strutturale annuale specifico, azioni dirette alla prevenzione del dissesto idrogeologico, la valorizzazione integrata delle risorse idriche, la filiera forestale. L'indirizzo generale è relativo alla elaborazione di specifici piani territoriali forestali in grado di programmare interventi sul patrimonio boschivo. Solamente attraverso interventi di manutenzione e di miglioramento qualitativo della risorsa si e' in grado di avviare processi duraturi di valorizzazione della risorsa forestale. In quest'ottica si inserisce l'agricoltura di montagna che non svolge unicamente un'attività di tipo economico ma soprattutto ambientale. Questa funzione deve essere sostenuta considerando l'agricoltore di montagna come un vero e proprio manutentore del territorio. Certamente non e' in discussione l'importanza delle aree protette che danno la possibilità di tutelare risorse ambientali e naturali di strategica importanza per la vita e lo sviluppo della montagna. In questo modo la gestione del paesaggio avviene attraverso l'elaborazione di piani paesistici redatti dagli Enti e dalla Regione a cui compete l'individuazione dei criteri di carattere generale. Tutto ciò condurrà, come propone l'UNCEM (Unione Nazionale Comuni ed Enti Montani) alla certificazione ambientale dei territori, in quanto strumento che prevede espressamente l'elaborazione di un sistema di gestione ambientale specifico per ogni singolo territorio. Le giornate conclusive della manifestazione, il 5, 6 e 7 settembre, vedranno la presenza di esperti a livello nazionale ed internazionale, delle massime autorità della Regione Basilicata, dei rappresentanti dei Comuni e delle Comunità Montane che insistono sul territorio in questione. (L.T.)

Redazione Consiglio Informa

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