venerdì, 22 nov 2024 18:47
PREMIO LETTERARIO RADICITALIA "CITTA' DI MARATEA"
20 agosto 2003
Premiati Giovanni Russo e Melania Mazzucco
(ACR) - Serata finale della II Edizione del Premio Letterario "Radicitalia" promosso dall'Associazione Amici di Maratea nell'ambito delle iniziative del Parco Storico Letterario-Nitti. La manifestazione si è svolta presso la sede del Parco Storico Letterario-Nitti, Villa Tarantini, un palazzo del '700 che accoglie anche l'Associazione Amici di Maratea, promotrice dell'iniziativa. Finalisti di quest'edizione il giornalista del Corriere della Sera, Giovanni Russo, con il libro "I cugini di New York - da Brooklyn a Ground Zero", Ludovico Incisa di Camerana autore de "Il grande esodo – Storia delle migrazioni italiane nel mondo" e la vincitrice del Premio Strega 2003 Melania Mazzucco con "Vita". Giovani Russo, che si è aggiudicato il premio per la sezione narrativa, è stato per mezzo secolo inviato del 'Corriere della Sera' e con quest'ultimo lavoro ha voluto ricordare un viaggio fatto nella "Grande Mela" prima dell'undici settembre, alla ricerca del legame fra italo-americani e Italia. Dopo aver scritto libri sul Mezzogiorno d'Italia, come "Baroni e contadini", vincitore del premio Viareggio, Russo, con l'ultimo suo lavoro, tenta di capire cosa accade oggi agli italo-americani e come sono legati all'Italia. Un testo scritto con passione, amore e curiosità da cui emerge la descrizione «dell'unica città al mondo in cui uomini di razze, usi e costumi così diversi riescano a vivere vicini rimanendo uguali a se stessi» e si evidenziano gli incontri con i rappresentanti della nuova e della vecchia emigrazione. L'autore scopre che gli eredi dei vecchi emigranti sono oggi la classe dirigente più vivace che c'è a New York, come dimostra Mario Cuomo, che tiene sulla scrivania i ritratti di Joe Di Maggio e Giuseppe Mazzini. Per la saggistica, invece, è stata premiata Melania Mazzucco. Il suo romanzo,"Vita", ha un fondo autobiografico: un po' storia dell'immigrazione, un po' racconto di un'Italia passata. Attraverso i racconti, veri, di un vecchio parente e un lungo lavoro negli archivi e nelle soffitte, la scrittrice ricostruisce la storia della sua famiglia. Diamante e Vita, i protagonisti del libro, sono realmente esistiti."Uno dei più bei romanzi degli ultimi anni, per la vivacità, la robustezza, la lingua solida e brillante, e per la sostanza dei fatti narrati" è il giudizio di C. Augias. L'autrice racconta di questi due ragazzini dodicenni che approdano a New York il 1903 e si stabiliscono in una "lurida pensione a Prince Street". In quel luogo, racconta Melania Mazzucco, "imparano a conoscere il mondo: la miseria, la fame, il lavoro nero, ma anche l'amore, la passione e l'alfabeto, altrettanto sconosciuto". Una storia coinvolgente che continua raccontando del ritorno in Italia di Diamante (nonno paterno della Mazzucco), sopraffatto da quella vita troppo diversa dalle sue abitudini. La storia, poi, si sposta di quarant'anni. Nel 1944, il figlio americano di Vita, arriva in Italia con l'Us Army sul fronte sud. E, proprio sul Garigliano, paese di origine di Vita e Diamante, il giovane incontra l'uomo che doveva essere suo padre. Un racconto che coniuga al meglio fantasia e realtà. Ludovico Incisa di Camerana, presente alla manifestazione e premiato fuori concorso, ha illustrato il suo libro che non racconta soltanto dell'emigrazione italiana miserabile e "stracciona", dell'esodo di massa dal 1861 al 1914, che diffuse stereotipi e pregiudizi. Il "Grande esodo" racconta dell'emigrazione mercantile, dal Medio Evo al Rinascimento, primo esperimento di globalizzazione economica; degli emigranti pittori, poeti, banchieri, segretari di Stato ed esuli politici, tra la fine del Rinascimento e l'Ottocento e dell'emigrazione che va dal 1945 al 1970, questa volta a partire furono operai e tecnici, imprenditori. Infine, ci dice di un ciclo non ancora terminato, di 590.000 italiani emigrati negli ultimi 10 anni. Ma se gli emigranti di un tempo salivano lentamente i gradini della scala sociale quelli d'oggi s'inseriscono subito nelle università, nei laboratori di ricerca, nei mercati finanziari, nel mondo nuovo del design e della moda. Alla serata hanno partecipato il sindaco di Maratea, il prof. Sisinni, il dott. Di Napoli e il consigliere regionale Francesco Mollica che ha confermato l'attenzione della Regione Basilicata alle tematiche dell'emigrazione e della cultura, nonché la disponibilità al confronto costruttivo con tutte le parti per promuovere la ricerca e la sperimentazione. (L.T.)