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GIOVAN BATTISTA DE LUCA

03 ottobre 2003

Il giurista e cardinale venosino sarà al centro di un convegno il 6 ottobre a Roma

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(ACR) - Il Centro Studi "Lucani nel mondo" di Roma ha promosso un seminario sulla figura dell'insigne studioso Giovan Battista De Luca. L'incontro si svolgerà nella Sala del Trono di Palazzo Barberini, in Via Quattro Fontane, con inizio alle ore 18.30. ''Vogliamo onorare -dice il presidente del Centro Studi Antonio Pilieri- lo scienziato che apri' nuovi orizzonti al sapere giuridico; il riformatore che volle affrancare lo Stato pontificio dalla prassi nepotista; l'uomo di fede che non volle piegarsi alle pretese teocratiche; l'emigrato lucano che non dimentico' mai la sua terra d'origine''. Giovan Battista De Luca nacque a Venosa il 1614. Studiò giurisprudenza a Salerno e Napoli dove si addottorò nel 1635 e dove esercitò a lungo l'avvocatura. Trasferitosi a Roma nel 1654, prese l'abito ecclesiastico, divenne uditore e segretario dei memoriali di Innocenzo XI, che nel 1681 lo creò Cardinale. La sua opera fondamentale è il Theatrum veritatis et iustitiae, sive decisivi discursus per materias seu titulos distincti ( 21 tomi, Roma 1669-73), nel quale raccolse e ordinò le materie, le allegazioni forensi e i discorsi da lui tenuti nell'esercizio dell'avvocatura. Del Theatrum curò una riduzione in italiano col titolo Il dottor volgare ovvero il compendio di tutta la legge civile, canonica, feudale e municipale nelle cose più ricevute nella pratica ( 15 libri, 1673) sostenendo contemporaneamente nel Discorso dello stile legale l'opportunità dell'uso dell'italiano nei giudizi.Acuto, brillante, dotato di un'ironia pronta e vivace, De Luca è non solo un giurista dotto e moderno, tutto rivolto alla concretezza del consenso e dell'uso dei popoli, ma anche uno scrittore netto e vivo, da collocare tra gli esempi notevoli di prosa tecnica e scientifica del Seicento. Compose molto probabilmente anche Instituta civilia, nonché opere di economia e di finanza. Personalità di primo piano nelle scienze giuridiche tanto per la modernità e acutezza delle sue teorie, basate su una visione concreta del diritto, quanto per il suo stile vivace e netto che fa di lui uno degli esempi notevoli di prosa tecnica e scientifica del Seicento. La sua grandezza è testimoniata dal monumento che lo raffigura posto all'ingresso del "Palazzaccio", il Palazzo di Giustizia di Roma e dal mausoleo eretto, alla sua morte, nella Chiesa di santo Spirito dei Napoletani, in Via Giulia, 34. Al simposio, presieduto da Francesco Sisinnni, dell'Università "LUMSA" di Roma, interverranno, tra gli altri, Nicola Buccico del Consiglio Superiore della Magistratura, Aldo Mazzacane dell'Università "Federico II" di Napoli e Maria Antonietta Visceglia dell'Università "La Sapienza" di Roma. (L.T.)

Redazione Consiglio Informa

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