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XXV° ANNIVERSARIO DELL'ASSOCIAZIONE LUCANA DI BERNA. LA RELAZIONE DEL CONSIGLIERE BRUSCO

16 ottobre 2003

© 2013 - brusco.jpg

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(ACR) - In occasione di questo incontro sento il piacere di segnalarVi la soddisfazione particolare che ho avvertito ad essere qui con Voi; lo scorso anno ho molto apprezzato la Vostra ospitalità e promisi a Luigi Boccomino ed a Francesco Blunetti che sarei stato qui anche quest'anno insieme con Pino Gonnella responsabile in Svizzera per tanti anni delle ACLI. Vi porto, altresì, il saluto dell'intero Consiglio Regionale e dell'amico Rocco Curcio impegnato altrove e dell'intera Regione Basilicata. Una Regione, la nostra, che ha conosciuto il fenomeno importante dell'emigrazione, un fenomeno che ha sconvolto gli assetti sociali e culturali della nostra Regione e che dura da oltre un secolo. Un fenomeno di proporzioni gigantesche che ha vissuto varie fasi determinatesi, ovviamente, per cause diverse; una prima fase (più o meno dal 1986 al 1903) coinvolse circa 400.000 persone che emigrarono prevalentemente verso le Americhe le cui cause sono da ricercare, tra l'altro, nella: a)Mancata rivoluzione agraria con la mancata assegnazione delle terre ai contadini; b)La conseguente conservazione di interdipendenza feudale all'interno di una economia in via di transizione al capitalismo; c)Infine grande responsabilità ha avuto, senza dubbio, l'incompiutezza della rivoluzione borghese le cui ricadute gravi si sono pagate nel tempo costringendo alla seconda grande fase di emigrazione intorno agli anni '50 e '60 che ha coinvolto anche voi emigrati qui, in Europa e nelle stesse grandi città del Nord e cioè: IL DIVARIO NORD-SUD. CLASSE BUROCRATICA OTTUSA MA AGGUERRITA ANCORA OGGI DURA A MORIRE. Ma a dispetto di quanto è accaduto sin qui (agli inizi del secolo si spopolarono interi Paesi, intere famiglie spezzate, con moglie e figli che spesso rimanevano e che quando, a volte, decidevano di ricongiungersi, insieme alla tristezza di lasciare altri congiunti, arrivavano spesso in luoghi non ospitali, a volte oggetto di ghettizzazione o di xenofobia), la crescita economica e sociale delle nostre regioni e, soprattutto, della nostra e vostra Regione Basilicata vede modificata questa condizione alle prese, come siamo, con il complesso fenomeno dell'immigrazione che sta creando oggi grande lacerazione nel nostro tessuto sociale a cui, anche per porre un freno al fenomeno della clandestinità ed alle sue gravi conseguenze, si è risposto di recente con la legge Bossi-Fini a cui probabilmente si aggiungerà il diritto di voto agli immigrati nel frattempo regolarizzati (oggetto di dibattito in questi giorni!). Qui mi piace inserire un dato interessante che voglio segnalarVi: è in corso una nuova speciale emigrazione accanto alla giusta necessità ed opportunità anche per noi di inserire nella nostra società i molti immigrati; stiamo registrando, infatti, un movimento migratorio molto grave verso il Nord e verso i Paesi tecnologicamente avanzati del mondo, di "cervelli" che esportano la nostra intelligenza, la nostra professionalità, la nostra fantasia creativa con un danno economico e di emozione per le famiglie e per il Sud. Da molti anni la nostra classe politica regionale ha dato grande attenzione al fenomeno dell'emigrazione e dopo una serie di passaggi anche legislativi importanti, ha promulgato una legge (3 Maggio 2002 n° 16) che rappresenta una iniziativa di grande rilievo perché fissa in maniera puntuale e concreta l'attenzione verso il mondo variegato dei nostri connazionali all'estero riconoscendo, peraltro, il ruolo essenziale per la crescita sociale, economica e culturale della nostra Regione. Una legge che, tra l'altro, ha affidato un rilievo particolare alla diffusione della nostra cultura tra gli emigrati per sostenere e rafforzare l'identità originaria storico-culturale della nostra Regione. Abbiamo registrato, in questi anni, la nascita di un numero sempre più crescente di Associazioni all'estero grazie all'impegno determinato della nostra specifica Commissione e, in particolare, dal Presidente On.le Curcio; abbiamo, però, sperimentato la difficoltà di portare dentro le Associazioni giovanili della seconda e terza generazione. Per questo, accanto alle iniziative ad ampio raggio ( mostra di pittura di Masini in Australia e quelle recenti sul centenario di Carlo Levi etc.), va rivelandosi sicuramente positiva l'esperienza dei soggiorni culturali e dei viaggi studio nel nostro territorio vissuti con grande slancio dai figli dei nostri emigrati. Dobbiamo anche menzionare le risposte concrete, in termini di solidarietà, offerte alle famiglie indigenti che vivono in America Latina. A questa classe politica regionale ed a questa Commissione va riconosciuta, perciò, una grande sensibilità pur sapendo che è incolmabile il debito di riconoscenza verso gli emigrati, ma il nostro lavoro servirà quanto meno in parte a colmare il ritardo nell'attivazione di quella enorme potenzialità per il riannodamento forte del rapporto fra le due Basilicata capace di offrire grandi ed imprevedibili risultati. Dobbiamo sviluppare la nostra iniziativa incentrandola su pochi e qualificanti obiettivi: Informatizzare le nostre Associazioni per dare maggiori informazioni alle nostre comunità all'estero e per averne da loro; Intensificare la qualità degli Stages; Sistematizzare e meglio coordinare le attività all'estero dei vari Assessorati per evitare dispersioni economiche spesso polverizzati in più rivoli e semmai rendere più efficaci le nostre iniziative; In fine, intervenire con forza, utilizzando questa legislatura costituente, perché in Consiglio Regionale possa entrare un rappresentante all'Estero. D'altronde l'ALTRA BASILICATA chiede di essere riconosciuta, chiede di poter interagire con le "sue" istituzioni, di fare proposte non solo per loro che vivono e vogliono restare nei loro luoghi di emigrazione ma anche per il futuro della "loro" Regione. Non è più il tempo delle nostalgie e delle rievocazioni pure importanti ma esse vanno utilizzate per affermare la nostra identità culturale su cui bisogna sviluppare le enormi potenzialità. Dobbiamo, perciò, dare una svolta vera imprimendo una accelerazione forte alla nostra azione per renderla più efficace e pragmatica. Oggi, infatti, è il tempo del rispetto dei diritti essenziali di cui sono portatori i nostri corregionali all'estero:Diritti di cittadinanza, lavoro, previdenza, assistenza, formazione professionale,solidarietà. A questo dobbiamo dare risposta.

Redazione Consiglio Informa

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