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SICUREZZA SUL LAVORO, MEDICINA ED AMBIENTE, SEMINARIO DELL'ASSINDUSTRIA
19 novembre 2003
(ACR) - Una delle questioni più urgenti, per ciò che concerne l'ambito delle piccole e medie imprese (pmi), diffuse in maniera più o meno capillare sul territorio nazionale e regionale, riguarda la prevenzione degli infortuni ed i problemi di salute dei lavoratori nel terziario. Queste tematiche sono state discusse e illustrate durante un incontro, promosso e coordinato dal dott. Pietro De Sio, presidente della Associazione degli industriali di Potenza, in sinergia con i rappresentanti di Sicurezza lavoro S.r.l: società che, dal 1979, rende numerosi servizi a circa 600 aziende, sia pubbliche che private, nel settore della sicurezza e tutela lavorativa, medico-sanitaria ed ambientale. All'incontro sono intervenuti il dott. Via, direttore della Medicina del lavoro, il geometra Santarsiere, presidente della Sezione terziario innovativo Assindustria di Potenza, il vicepresidente P.I. Confindustria Tazzetti, e gli esperti di Sicurezza lavoro Srl la dottoressa Grazia Mancini Salvatore Preite e Gerardo Carrillo. Le tematiche principali oggetto di dibattito hanno riguardato la salute e la sicurezza, la valutazione dei rischi e l'individuazione ergonomica dei posti di lavoro, questioni per le quali si è sottolineato l'enorme valenza in termini di assunzione di responsabilità dei soggetti interessati. Ciò significa, innanzitutto, che è indispensabile sviluppare, a livello generale, maggiore sensibilità a queste problematiche, più che mai attuali, anche in relazione alle numerose direttive varate a livello legislativo e giurisprudenziale. I decreti legge che dal 55' ad oggi regolamentano il settore della gestione delle imprese, sono stati schematizzati ed analizzati dalla dott.ssa Mancini. Particolare importanza è stata attribuita al decreto legislativo 626/94 che- come affermato dalla Mancini- "rappresenta una novità di tipo organizzativo e documentale nei rapporti tra i componenti del tessuto imprenditoriale. La legge, inoltre, pone in atto un programma di miglioramento per ciò che attiene alla formazione-informazione accompagnata dall'addestramento aziendale dei lavoratori, specialmente di quelli esposti a rischi specifici". Salvatore Preite, invece, in qualità di medico, si è soffermato sugli aspetti sanitari ed ha sottolineato la nuova configurazione assunta dal medico competente colui, cioè, che è garante della dimensione sanitaria e della sicurezza interna delle imprese. Il relatore ha affermato che "il medico non deve essere figura asettica ma deve conoscere il ciclo produttivo aziendale per poter meglio comprendere le problematiche e gli eventuali rischi potenziali di un lavoratore con il quale deve cercare di stabilire un rapporto di tipo individuale e simpatetico". Il rapporto medico-lavoratore è, dunque, vitale per quei processi di miglioramento degli standard di gestione e sviluppo delle imprese stesse in quanto la qualità della produzione ed il successo dipendono, in buona parte, dall'efficienza dei lavoratori. "L'applicazione adeguata di buone prassi gestionali e sanitarie nella prevenzione dei rischi sui luoghi di lavoro comporta – ha continuato Preite- un reale beneficio per tutti i componenti del sistema." Gli intervenuti sono stati unanimemente concordi nel reputare indispensabile, nella valutazione dei vari rischi interni, esterni, fisici e psicologici procedere con un costante processo di monitoraggio che, senza tralasciare le singole individualità, coinvolga ogni impresa. Qualità, ambiente e sicurezza sono fattori correlati tra loro e, più che essere dei vincoli, sono gli elementi su cui puntare per garantire il corretto sviluppo del "business"impresa. Secondo una ricerca, condotta a livello europeo, si evince che il tasso di infortuni mortali, nelle imprese con meno di 50 dipendenti, è circa il doppio di quello delle imprese di dimensioni più grandi. Nel caso specifico della Basilicata, dai dati Inail 2000-01, è emerso che il numero degli infortuni è rimasto sostanzialmente immutato a causa dei pochi investimenti e del rallentamento della domanda interna di beni e servizi richiesti alle imprese. Ecco perché è necessario investire maggiormente sulla prevenzione dei rischi e lavorare affinché ciò divenga una prelazione per tutte le aziende indipendentemente dalle loro dimensioni e dal settore di mercato in cui esse si posizionano. (L.L)