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L'UNIVERSITA' IN BASILICATA VENTI ANNI DOPO
03 dicembre 2003
Convegno sulla storia ed il ruolo dell’Università di Basilicata, Potenza 3 dicembre 2003
(ACR) - A vent'anni dall'istituzione della Università degli Studi della Basilicata, il Consiglio Regionale e l'Ateneo lucano hanno fatto il punto sulla situazione attuale e sul futuro dell'importante istituzione culturale e formativa fortemente voluta all'indomani del tragico sisma del 23 novembre 1980. L'opportunità è stata offerta dal convegno svoltosi presso l'Aula Magna dell'Università di Basilicata, presieduto e coordinato dal Presidente del Consiglio Regionale Michele Radice. Al benvenuto del Magnifico Rettore, Francesco Lelj Garolla Di Bard e del sindaco della città di Potenza, Gaetano Fierro, è seguita la relazione del prof. Antonio Lerra, docente di Storia moderna dell'Università di Basilicata. Sul ruolo che l'Ateneo avrebbe dovuto svolgere, e tutt'ora svolge, nel quadro dello sviluppo complessivo della regione si è soffermato il prof. Lerra il quale ha affermato che le quattro facoltà e i nove corsi di laurea hanno contribuito a dare risposte alla gente lucana, specificatamente, ai giovani della Basilicata desiderosi di divenire il futuro della regione. In quegli anni, ricorda il professore, si è assistito ad un proficuo rapporto interistituzionale tra tutti gli organi preposti che hanno sostenuto l'avvio dell'Università che si apprestava ad operare in un Mezzogiorno in trasformazione. Lerra ha ripercorso tutte le date amministrative e costituzionali dell'Ateneo a partire dal convegno di Maratea con il quale si indicavano gli indirizzi strategici operativi per avviare adeguatamente i corsi universitari gia' a partire dall'anno accademico 1983 – 1984. Ha, poi, concluso il suo intervento rivendicando l'autonomia per l'Università e riconoscendo il giusto ruolo alla Regione che - ha precisato - allorché è diminuito il flusso dei finanziamenti statali si è prodigata con interventi incisivi. Al "quadro storico"del prof. Lerra è seguito un "quadro normativo" illustrato dal Magnifico Rettore, Lelj Garolla Di Bard il quale ha sottolineato le iniziali difficoltà affrontate a causa di una revisione profonda del rapporto tra il sistema universitario nazionale e le forze politiche e di impresa: concezioni diverse che hanno causato problemi alla neonata Università di Basilicata. Quest'ultima, ha proseguito il Rettore, pur senza "incrostazioni storiche", ha subito il susseguirsi delle tornate di reclutamento dei professori e dei ricercatori, vincitori di concorsi che al termine del triennio sono ritornati alle proprie sedi lasciando, alternativamente, scoperte le cattedre e gli insegnamenti, con un comprensibile impoverimento di risorse e danno per gli studenti. Quegli anni sono stati affrontati con sacrificio da quanti sono rimasti ed hanno contribuito al decollo dell'Università che oggi può vantare un proprio ruolo, grazie anche all'utile sinergia tra Università e Regione e ai fondi Europei che hanno permesso di attuare i corsi di specializzazione. L'Università, però, avverte Lelj Garolla Di Bard deve anche offrire biblioteche, laboratori e servizi vari che, ad oggi, non sono del tutto realizzati e che le istituzioni non sono pienamente in grado di offrire. Tutto ciò si determina anche perché l'Università non viene sentita, da parte del mondo imprenditoriale, come una risorsa effettiva. E' compito della Regione intervenire, mettendo da parte le divisioni politiche, per riconoscere l'Ateneo lucano quale patrimonio regionale in grado di offrire quella spinta propulsiva necessario per lo sviluppo globale. Ha poi concluso il suo intervento invitando le istituzioni e le forze imprenditoriali a farsi promotrici di una Fondazione che svolga un ruolo di sostegno continuativo alle attività dell'Università. L'Università come supporto di eccellenza per le ipotesi di sviluppo regionale, è questa l'idea lanciata dall'Assessore regionale alla Cultura e Formazione, Cataldo Collazzo. Collazzo si è detto sicuro che una simile proposta potrebbe consentire alla Basilicata di porsi, nel sistema italiano, quale Regione laboratorio. Un Ateneo legato al territorio ma aperto alla totalità delle esperienze in un contesto multiregionale ed europeo e la Regione luogo di governo che finalizza l'attività in una programmazione continua, anche ponendo un argine alla fuga di intelligenze. In Basilicata - ha concluso Collazzo - ci sono le possibilità per rapportarsi con l'intero mondo accademico e scientifico ed allora è necessario "ripristinare un dialogo al di là della subalternità". Il Presidente dell'IRRE, Antonietta Di Michele, ha sottolineato il proficuo dialogo che deve continuare tra Università e scuola e il ruolo dell'Istituto di Ricerca, affinché divenga sempre più uno spazio libero e autonomo con la possibilità di confrontarsi sui percorsi da intraprendere. Per Marco Mutinati, Presidente regionale dei giovani imprenditori di Basilicata, l'Università deve fornire risposte adeguate in termini di alta formazione se vuole rispondere alle esigenze del mondo imprenditoriale che si confronta con il mutato scenario del mercato del lavoro. Giuseppe Carella e Leonardo Genovese, rispettivamente Presidente regionale dei Chimici e Presidente regionale dell'Ordine dei Geologi di Basilicata, hanno invece posto l'accento sulla necessità di adattare la formazione universitaria al contesto applicativo professionale e sull'inserimento del mondo dei professionisti nelle scelte e nelle attività della Pubblica Amministrazione. Da parte sua il Presidente regionale dei Biologi di Basilicata, dott. Antonio Flovilla, ha confermato la fattiva collaborazione dell'Ordine dei Biologi oltre che con le iniziative messe in campo dall'Università, anche e soprattutto attraverso la modifica dell'ordinamento universitario riferito all'introduzione delle Lauree di primo livello e specialistiche. I lavori della mattinata si sono conclusi con l'intervento di Franco Inglese, Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata, il quale ha evidenziato la responsabilità nella formazione della classe docente e dell'attenzione che a questa deve prestare l'Università e di Piergiorgio Di Bari, Presidente del Senato degli Studenti, che ha esposto le necessità del mondo studentesco. Nel pomeriggio si è svolta una tavola rotonda sul tema "Il ruolo dell'Università per un futuro di sviluppo". L.T.