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LE ACROBAZIE CROMATICHE DI LUCA ALINARI
18 dicembre 2003
(ACR) - La galleria d'arte Tecné ospita, per tutto il mese di dicembre, una personale di Luca Alinari. L'artista, nato a Firenze, oggi vive e lavora a Mitigliano. La sua prima mostra risale al 1969, da allora ne sono seguite molte altre in Italia e in alcuni paesi esteri. Del suo lavoro si sono occupati, nel corso degli anni, Alfonso Gatto, Raffaele Nigro, Marilena Pasquali, Elena Pontiggia, Domenico Rea, Josè Saramago. I dipinti esposti a Potenza (sette grafiche e nove oli), appartenenti alla produzione più recente, presentano le ultime evoluzioni e acrobazie cromatiche della sua arte. Una pittura originale che risente e, allo stesso tempo, fa rivivere l'arte rinascimentale e gli autori toscani. Osservando le sue opere c'è un richiamo, se pur lontano e in chiave moderna, "ai colori infuocati di Pontormo, ai paesaggi di Leonardo, alle prospettive di Piero della Francesca". L'uso di colori dalle tinte forti, a volte fluorescenti, rivela un'inesauribile vitalità poetica, un'esigenza interiore di libere evasioni alla ricerca di se stesso, come dimostrano i dipinti "Collina che scoppia di colori o "Ovale delle case al tramonto". Alinari dipinge i suoi paesaggi utilizzando cromie accese quali il blu di Prussia, il rosso vermiglio, il fucsia, l'arancione che "incendiano la realtà, la trasformano, ma accolgono anche soste meditazioni, viaggi, motivi della tematica del paesaggio che si caricano di simbolismi". Linee semplici, contorni accennati e privi di orpelli rivestono le immagini di questo artista che con "verve adolescenziale osserva la realtà facendo decantare ogni tensione". Nella pittura di Alinari, dove "superfici caramellate imprigionano scene fantastiche sotto un colore impalpabile ed irreale", riscopriamo un mondo diviso tra sogno e realtà. Per tradizione egli dipinge su stoffe "traendo dalla contaminazione tra i colori industriali e tinte ad olio sfumature particolarissime legate ad un mondo poetico del tutto personale". Le opere esposte, come ad esempio, "Solitario che parla", "La positura sul ramo" rappresentano il tentativo dell'artista di comunicare all'esterno stati d'animo, pensieri, illusioni, speranze, incertezze. (A.D.S.)