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A MILANO IL GIARDINO PROFUMATO DI UN DESIGNER LUCANO

26 gennaio 2004

© 2013 - rosati.jpg

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(ACR) - E' lucana l'ideatrice del catalogo di biancheria "Il giardino profumato". E' stato realizzato dal designer Angela Rosati per conto di una nota azienda fiorentina. Verrà presentato alla stampa e agli esperti del settore mercoledì 28 a Milano. Il lavoro dell'architetto rionerese è una parabola contemporanea e racconta la storia di un incontro felice tra arte e industria, originato da un lavoro dell'artista lucana per la mostra torinese "Torino 1902-2002, le manifatture aristocratiche", curata da Cristina Morozzi nell'ambito della rassegna dedicata alle arti applicate "Artigiano metropolitano" diretta da Enzo Biffi Gentili. Angela Rosati da tempo esplora con amore e femminile attenzione il suo territorio, cogliendo fiori spontanei che poi fotografa ancora freschi nel suo studio. Le tavole a fondo bianco, fortemente ingrandite, riproducenti in ordinata serie le specie floreali, restituiscono una visione quasi enciclopedica della natura, creata dall'originale interazione tra atteggiamento classificatorio e dimensione poetica dei segni. "Nei suoi lavori – afferma il fotografo Mario Cresci - l'atto del vedere si coniuga con quello del percorrere i luoghi della natura alla ricerca di segni, forme e colori che mutano con il tempo delle stagioni. I fiori sono così un pretesto per esprimere un desiderio di felice incanto visivo. Operazione calviniana, questa della Rosati, basata sulla leggerezza dell'osservare se stessa e la natura con l'intento di ricostruire in chiave fotografica la necessità di ritornare alla natura come principale fonte della nostra esistenza." Chiamata a partecipare alla mostra di Palazzo Cavour nella sezione "Jardin d'hiver", Angela Rosati ha immaginato, ha scritto la Morozzi nella presentazione del catalogo, un'installazione chiamata il "Giardino profumato" ispirata dal testo in cui è racchiusa l'ars amatoria araba, composto verso la metà del XVI secolo dallo sceicco Nefzaui, dove teorie di boccioli di caprifoglio (fiore dell'amore), simili a spermatozoi, erano riprodotti sul laminato Abet Print che rivestiva il pavimento e sui tendaggi che schermavano porte e finestre di una delle sale storiche. In tempi record è nata una collezione per il letto, articolata in tre motivi, caprifogli, bucaneve e veccie, stampati sino a 13 colori per restituire nei dettagli le sfumature naturali, mediante la tecnica tradizionale dei cilindri, incisi dall'unico incisore francese ancora capace di tanta precisione. I fiori spontanei che, come una pioggia feconda, si sono posati sulle lenzuola, alludono alla nascita, rimandano alla magia dei boschi incontaminati, dove forse abitano ancora ninfe, simili alla Primavera del Botticelli, alla leggerezza di nuvole gonfiate dal vento, suggellando l'incontro tra artificio e natura. La prima presentazione della collezione cercherà di materializzare queste suggestioni con il supporto di foto, realizzate da Angela Rosati nei boschi lucani, di fanciulle abbigliate con lenzuola fiorite, simili a ninfe danzanti e di lenzuola che volano nel cielo terso, come nuvole. Nuvole cosparse di fiori, che si materializzeranno, come portate del vento, in grandi pouf, gonfiati ad aria, leggeri come un soffio. (L.T.)

Redazione Consiglio Informa

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