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"LA NASCITA DEL FASCISMO IN BASILICATA" DI MICHELE STRAZZA

04 febbraio 2004

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(ACR) - Dopo "Lucania 1930, un terremoto fascista" (Rionero 2001) e "Melfi Terra di Confino, il confino a Melfi durante il fascismo"(Tarsia Ed. 2002), Michele Strazza ha recentemente pubblicato, per i tipi della Appia 2, Editrice di Venosa, "La Nascita del Fascismo in Basilicata". Anche se in maniera non esaustiva, l'ultima fatica dello storico locale tenta di fornire delle risposte ai tanti interrogativi che si presentano a chiunque voglia occuparsi della nascita e dell'avvento del nuovo movimento politico nella Basilicata del primo dopoguerra. Basandosi esclusivamente su fonti originarie, documentazione d'archivio e stampa dell'epoca, la ricerca procede nel diretto confronto con gli studi già compiuti sul "ventennio" in Lucania, isolando, dal punto di vista storiografico, l'arco di tempo compreso tra la fine del primo conflitto mondiale e il discorso alla Camera del 3 gennaio 1925 di Benito Mussolini, discorso che chiude la crisi del delitto Matteotti e apre le porte al consolidamento del Regime. L'analisi del nuovo movimento politico, condotta dallo storico, è calata all'interno dei cambiamenti della realtà sociale e politica che si verificano in Basilicata all'indomani della "vittoria mutilata". La difficile situazione economico-sociale del primo dopoguerra, la delusione degli ex combattenti di ritorno dal fronte e le agitazioni agrarie determinano, con le elezioni politiche del 1919, un mutato scenario nella compagine sociale: nuove classi e nuovi ceti non si accontentano più del posto concesso loro dalle Istituzioni liberali e reclamano un "posto al sole"negli assetti del potere. Le richieste non comprese dalle forze politiche tradizionali, divise al loro interno e troppo ancorate a visioni e schemi ormai sclerotizzati, favorisce la "voglia d'ordine", e accompagna i primi passi dello squadrismo fascista. Pur nascendo come "guardia bianca" della grande proprietà agraria, il partito fascista riesce a connotarsi in maniera sempre più complessa, assorbendo le istanze di un mondo in rapido cambiamento anche in Basilicata. In tutto questo Strazza non nega il ruolo fondamentale svolto da precise forze extraregionali, da quelle agrarie della vicina Puglia a quelle ministeriali, che influenzarono profondamente le elezioni del 1921, con la sconfitta di Nitti e la vittoria dei Blocchi Nazionali, ma, pur riconoscendo le entrature esterne, l'autore non condivide la tesi della nascita e dell'avvento del fascismo in Basilicata come frutto di una semplice "importazione" o "forzatura". La comunità lucana, infatti, non rimane indifferente a tutta una serie di mutamenti sociali, politici e culturali, che, come nel resto d'Italia, generò la nascita di un movimento che ha caratterizzato un ventennio del Novecento. Sul palcoscenico della Storia restano però ancora aperti, ed è Strazza a sottolinearlo, numerosi e importanti interrogativi. Precisare quanto del fascismo lucano fosse importato e quanto, invece, andasse ad innestarsi su un terreno fertile per i futuri "germogli" è un quesito su cui gli storici dovranno a lungo ancora cimentarsi, così come dovrà essere ancora approfondito il rapporto tra il nuovo potere (homines novi), espressione di nuovi gruppi e nuove consorterie, e le vecchie classi dirigenti, per molta parte "riciclate" nel nuovo Regime. Questione molto complessa che non può essere "archiviata" semplicisticamente propendendo per la tesi dell'assorbimento di vecchi notabili, di derivazione soprattutto nittiana, nei nuovi assetti di potere. Il "salto della staccionata" apre infatti anche la riflessione su una precisa coincidenza di interessi, quelli dei vecchi potenti di riciclarsi e quelli dei nuovi di utilizzare la loro competenza a essere centri di mediazione tra il potere e le popolazioni locali. "Nascita del Fascismo in Basilicata", dunque, non pretende di colmare lacune o omissioni storiche, ma intende offrire al lettore una serie di riflessioni aperte a successivi contributi, consapevoli del fatto che non si possa semplificare un periodo storico complesso per mere esigenze di interpretazione politica. (L.S.)

Redazione Consiglio Informa

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