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VICOLI DI POTENZA, ELEMENTI URBANISTICI DA VALORIZZARE
04 febbraio 2004
(ACR) - I vicoli di Potenza non rappresentano certamente un elemento architettonico da valorizzare, ma un "canale" per una sfida da affrontare nei prossimi anni perché, nella loro peculiarità, determinano un ambiente e servono, se non sempre, come documento che testimonia la presenza storica dell'uomo. Purtroppo, queste significative testimonianze, non fanno leva nella sensibilità generale e, di conseguenza, non contribuiscono a valorizzare appieno Via Pretoria (situata nel cuore del centro storico e dove si "incrociano" gran parte dei vicoli), che pure ha attratto l'attenzione di illustri uomini di cultura. Un passo del letterato Guido Piovenna recita infatti così: "Potenza, città montana con aria fine e ventosa, la cui parte interna è espressione di grazia testimoniata da stupende chiese, la deliziosa via Pretoria, stretta, ma assolutamente accattivante, con le viuzze disposte in modo da tagliare il vento". I vicoli potrebbero essere, dunque, una opportunità da valorizzare, dando sbocco alla formazione di linee itineranti turistiche, dove i fattori collaterali, come il folklore, la gastronomia e l'artigianato, opportunamente inseriti, determinerebbero maggiori interesse, oltre che la possibilità di un rilancio economico per tutto il settore; specifiche iniziative potrebbero adottarsi, inoltre, per l'artigianato artistico, inteso come attività produttiva di servizi e che, pertanto, può assumere un ruolo trainante per vivacizzare la vita nei vicoli, ma anche e soprattutto, per dare spinta alla crescita sociale ed economica della realtà cittadina, in primo luogo quella del centro storico. Un'anfora, un uccello, un fiore, a volte forse basta solo questo per riscoprire le vicende di un tempo remoto e comprendere le radici di una tradizione, di un'arte popolare. E, infatti, oggi, l'artigianato è argomento di viva attualità, di grande valenza economica e sociale, perché si avverte l'esigenza di "legare" il nostro passato con l'avvenire. Un avvenire che ha buone prospettive in Basilicata, se prendiamo come parametro di confronto quanto, ad esempio, è già avvenuto in altre regioni italiane. che trova nella realtà dei vicoli un suo preciso riferimento, un "canale" di crescita non solo per la città di Potenza ma per la Basilicata tutta, una terra difficile, sia dal punto di vista climatico che dal punto di vista geologico, spesso sfruttata ed abbandonata, piena di mille contraddizioni, una terra, però, con infinite potenzialità, una terra da amare. Si diceva dell'esperienza vissuta – e tuttora in atto – da parte di altre realtà italiane che hanno sfruttato appieno la "risorsa" dei vicoli. Ci riferiamo alla città di Orvieto, dove abbiamo colto sensazioni forti. Nelle stradine del centro storico di Orvieto, nelle prime ore di un caldo pomeriggio di agosto, le emozioni che abbiamo provato sono state forti per davvero. La calura opprimente, la città quasi deserta, i violetti medioevali, tutto ha contribuito ad estrapolarci da qualsiasi contesto temporale. Nelle stradine del centro storico spuntano ovunque piccole botteghe artigiane del legno, dei merletti, delle ceramiche artistiche, e i manufatti pregiati e caratteristici, colorano i vicoletti, dando il segno forte di una vita vissuta. Immergersi in un vicoletto, è come spiccare un salto nel passato. Sui muri ancora le lastre in pietra con gli antichi nomi dei borghi, tutt'intorno i segni dello splendore medievale e rinascimentale e come tanti lapislazzuli i mille colori dell'artigianato locale, segno del lavoro, delle fatiche e della vita di tanti uomini d'oggi e di ieri. Forse le botteghe artigiane in questa meravigliosa cornice sono soltanto una trovata turistica di grande effetto, però ci piace poter pensare che in quelle stradine si sono alternati piaceri e dolori, gioie e fatiche di tanti uomini sin dall'epoca dei Comuni. Dunque in tali vicoli rivive il fascino dei tempi passati e tutto ciò è miscelato ad hoc per incantare il visitatore. Dopo queste considerazioni, su quanto avviene in altre realtà del Paese, non si può non affermare che sugli itinerari turistici della città di Potenza, deve essere sempre presente, immancabilmente, la produzione artigiana lucana, il cui sbocco può essere legato alla valorizzazione dei numerosi vicoli presenti. Una ipotesi questa confortata dal rilancio dell'artigianato artistico nella città di Potenza fortemente voluto da un gruppo emergente di operatori, che, di recente, si è confrontato in una mostra organizzata dalla Confartigianato di Potenza e messa a disposizione dalla civica amministrazione comunale del capoluogo regionale. Questi i nomi delle Aziende che hanno partecipato all'interessante rassegna: Art Fantasy di Acierno Lucia (Potenza) – Ceramica artistica - ; Melissa Party di Adinolfi Maddalena (Potenza) – Ornamenti per camerette - ; Cameriero Silvio (Potenza) – Restauro manufatti lignei - ; Lazzi e spilli di Ines Martinelli (Avigliano) – Decorazioni - ; Effepi di Papalia Francesco (Potenza) ; Le idee di Rosa di Santangelo Rosa Maria (Potenza) – Decorazioni - ; Disegni di luce di Santoro Daniela (Potenza) – Vetrate artistiche - ; Vella Maria (Potenza) – Decorazioni e ricami; Officina d'arte di Stefania Rotondaro (Potenza) – Lavorazione a mano di ceramiche artistiche. Tutti questi operatori, contattati dal cronista, hanno manifestato la decisa volontà di partecipare alla valorizzazione dei vicoli di Potenza, che, si è detto, potrebbe prendere il suo avvio nel contesto delle manifestazioni previste per il "Maggio Potentino". Al momento c'è però una grossa remora, quella cioè di non poter vendere il prodotto al di fuori della propria bottega artigiana per problemi di ordine fiscale. Da parte degli Enti Locali manca la volontà di tutela per questi volenterosi e bravi artigiani potentini: occorrerebbe una legge ad hoc o quant'altro potrebbe essere utile per eliminare quello che oggi è un vero e proprio ostacolo per farsi conoscere dalla gente e valorizzare, così, un lavoro che meriterebbe attenzione e grande considerazione. P.G.