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NEL 2004 SARANNO ORDINATI 11 NUOVI SACERDOTI IN BASILICATA
01 marzo 2004
(ACR) - Ogni anno il numero dei preti si riduce. Per tre che il buon Dio richiama a sè, solo due subentrano. Anche la demografia ha le sue responsabilità: la popolazione invecchia, la denatalità trionfa, nelle famiglie i figli sono uno o due e i genitori spesso non accettano che il maschio scelga la vita consacrata. Nelle famiglie di oggi è difficile coltivare una vocazione tra ritmi che frammentano l'esistenza, in una quotidianità articolata tra scuola, sport e giochi Tv, dove i figli crescono spesso soli e riescono a trascorrere con i genitori al massimo il wee-kend. Famiglie 0fragili, dove la pratica religiosa si è inaridita insieme con le tradizioni un tempo segnate da una forte partecipazione alla vita ecclesiale ed associativa, nonchè alle attività dell'oratorio parrocchiale. Su gran parte del territorio italiano, l'analisi della crisi delle vocazioni è all'insegna del realismo. In giro c'è crisi di fede e in chiesa i giovani sono pochi e, naturalmente, ancor meno quelli capaci di sentire l'adesione a Cristo come motivo di vita che seleziona ogni scelta. Si tende a far convivere chiesa e discoteca cosi come si sceglie di convivere senza sposarsi. La "definitività" viene colta dai giovani come limite anziché un valore. Tutto questo porta alla conclusione che, sul territorio nazionale, il numero delle vocazioni è inevitabilmente inferiore al passato, ma la qualità delle risposte, si sottolinea, consente di non drammatizzare. Ma se non è dramma è però forte la preoccupazione dei Vescovi, sia in Italia che in Europa, di fronte ad un clero che ha un'età media di sessant' anni. Nell' Annuario Pontificio 2004 presentato al Papa Giovanni Paolo II, rispetto alla situazione del 2001, il numero dei sacerdoti nel complesso è rimasto fondamentalmente stabile (4O5. 067 nel 2OO1). Tuttavia, quando si analizzino particolarmente le poste dei sacerdoti diocesani e dei sacerdoti religiosi, ci si avvede che, a fronte di un aumento dei primi (da 266. 448 nel 2OO1 a 267. 334 nel 2OO2), i religiosi subiscono un declino numerico (da 138. 619 a 137. 724). Risultano in aumento, nel periodo considerato, i diaconi permanenti (3, 1 per cento) e i missionari laici (3, 4 per cento). Il numero dei seminaristi maggiori è di 112. 982, contro i 112. 244 nel 2OO1 con un aumento dello O, 7 per cento. Il flusso dei candidati al sacerdozio appare particolarmente soddisfacente nella Chiesa Africana (con un aumento del 5, 8 per cento) e americana (+ 1, 4 per cento), mentre in Europa e in Asia la situazione complessiva appare in leggero declino. La situazione che si registra in Basilicata la spiega mons. Paolo Ambrico, Rettore del Seminario Maggiore Metropolitano (subentrato a don Filippo Lombardi ora parroco a Scanzano), il quarto sacerdote alla guida della giovane comunità del Seminario situato in località "Macchia Giocoli" di Potenza. "Nei tredici anni di vita del Seminario Maggiore Metropolitano, sottolinea mons. Ambrico, si è registrato un notevole risveglio nelle vocazioni; ciò anche in virtù della possibilità offerta ai seminaristi di seguire i sei anni previsti per prepararsi alla vita consacrata (biennio di filosofia e quadriennio di teologia) nella propria realtà regionale, anziché a Roma o Napoli come avveniva invece prima. Il periodo di formazione in Seminario dura sei anni. Il biennio è incentrato maggiormente sul discernimento e accompagnamento dell'Ammissione agli Ordini. Il quadriennio successivo è scandito dal conferimento del Lettorato e dell'Accolitato, mentre all'inizio del sesto anno è prevista l'ordinazionale diagonale, cui seguirà quella presbiterale. La formazione pastorale è affidata, oltre allo studio specifico previsto nella "ratio studiorum", ad esperienze significative che i seminaristi del quadriennio teologico vivono durante il fine settimana e nel corso delle vacanze. Quelli del biennio, invece, vengono impegnati in iniziative di animazione vocazionale a vari livelli, di norma collocate anch'esse nel fine settimana. L'Istituto Teologico annesso al Seminario, è la struttura che presiede alla formazione teologica e pastorale dei futuri presbiteri. Affiliato alla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, prevede la frequenza di un biennio di filosofia seguito da un quadriennio teologico. Al termine del ciclo, l'Istituto rilascia allo studente il grado accademico di Baccalaureato. Alla pratica delle vocazioni dei seminaristi o degli adulti, che debbono essere in possesso del diploma di scuola superiore, partecipano, attualmente, per la gran parte, quasi tutti lucani, oltre a tre nigeriani ed altrettanti indiani adottati dalle diocesi di Potenza e Tricarico. Ai seminaristi nigeriani e indiani, al termine del ciclo di studi, è fatto obbligo di svolgere il ministero sacerdotale nelle diocesi di Basilicata. I seminaristi che attualmente seguono il ciclo di studi di teologia 46 più altri cinque 5 impegnati per l'anno propedeutico al quadriennio (esperienza nata nel 2003, compendia il monitoraggio di esperienze religiose e scolastiche diverse, che offre, altresì, la possibilità di far propria la pratica teologica: in buona sostanza una sorta di anno "cuscinetto"). Le presenze sono variegate: si va dal giovane che entra in seminario dopo aver conseguito il diploma o la laurea, ad esponenti del mondo del lavoro (dipendenti della Fiat Melfi, bancari, eccetera) fatta da persone che puntano ad una scelta di vita diversa". Sin qui le considerazioni del Rettore don Paolo Ambrico. Lo "stato di salute"della Chiesa lucana è naturalmente contraddistinto dal ruolo dei 324 sacerdoti presenti nelle sei diocesi, di cui riportiamo, qui di seguito, la situazione analitica. ARCIDIOCESI DI POTENZA-MURO LUCANO-MARSICONUOVO Sono 59 i sacerdoti diocesani impegnati al servizio delle parrocchie dei Comuni di Potenza (17 parrocchie), Tito, Abriola, Pignola, Picerno, Avigliano (realtà che comprende anche le piccole chise esistenti nelle numerose frazioni), Filiano, Ruoti, Balvano, Baragiano, Bella, Muro Lucano (sei parrocchie), Castelgrande, Brienza, Sasso di Castalda, Satriano, S. Angelo Le Fratte, Savoia, Vietri di Potenza, Marsiconuovo (4 parrocchie), Paterno, Grumento Nova, Marsicovetere, Tramutola, Viaggiano. DIOCESI DI MELFI 55 sacerdoti (49 diocesani, 6 religiosi) per i Comuni di: Atella, Forenza, Lavello, Maschito, Montemilone, Pescopagano, Rampolla, Rapone, Rionero in Vulture, Barile, Ripacandida, Ruvo del Mnte, Venosa, Ginestra, S. Fele. ARCIDIOCESI DI ACERENZA 38 sacerdoti diocesani al servizio di 21 parrocchie. Nel periodo 1993-2OO3, sono deceduti 14 sacerdoti. Nonostante ciò, nessuna parrocchia è "vacante". Comuni interessati: Vaglio di Basilicata, Brindisi di Montagna, Cancellara, Trivigno, Genzano di Lucania, Palazzo S. Gervasio, Laurenzana, Oppido Lucano, Pietragalla, Pietrapertosa, Castelmezzano, S, Chirico Nuovo, Tolve, Anzi, Calvello. ARCIDIOCESI DI MATERA-IRSINA 92 sacerdoti (72 diocesani e 20 religiosi) al servizio delle parrocchie di Matera (15 parrocchie), Bernalda, Montalbano, Craco, Ferrandina, Pisticci, Irsina, Metaponto, Miglionico, Scanzano, Montescaglioso, calandra, Pomarico, Grottole. DIOCESI DI TRICARICO 32 sacerdoti diocesani. Al momento risulta temporaneamente scoperta la parrocchia di S. Mauro Forte per la scomparsa di mons. Mario Venece. Comuni interessati: Albano di Lucania, Aliano, Armento, Calciano, Accettura, Campomaggiore, Corleto Perticara, Stigliano, Gorgoglione, Grassano, Missanello, S. Mauro Forte, Cirigliano, Montemurro, Guardia Perticara, Gallicchio, Oliveto Lucano, Aliano, Alianello. DIOCESI DI TURSI-LAGONEGRO 68 sacerdoti diocesani. Al momento è "vacante" la parrocchia di Castronuovo S. Andrea per la scomparsa di don Sante Matteo. I Comuni interessati: Tursi, Colobraro, Nova Siri, Policoro, Rotondella, S. Giorgio Lucano, Valsinni, Caldera, Carbone, Castelluccio Inferiore e Superiore, Castelsaraceno, Castronuovo S. Andrea, Cersosimo, Chiaromonte, Episcopia, Fardella, Francavilla Sul Sinni, Latronico, Lauria, Maratea, Moliterno, Nemoli, Noepoli, Rivello, Roccanova, Rotonda, S. Chirico Raparo, S. Arcangelo, S. Martino D'Agri, S. Severino Lucano, Sarconi, Senise, Spinoso, Teana, Terranova di Pollino, Trecchina, Viggianello. Al Seminario Maggiore Metropolitano di Potenza si continua intanto a lavorare per dare nuova linfa alle sei Diocesi presenti sul territorio, dove c'è, comunque, una situazione tranquilla, sia dal punto di vista della quantità che della qualità dei sacerdoti impegnati quotidianamente nel non facile esercizio della vita consacrata. «Ci sono tante raffigurazioni del sacerdote di oggi, sottolinea mons. Paolo Ambrico, Rettore del Seminario Maggiore di Potenza: i mass-media, a livello diverso, ci presentano l'aspetto sociologico e dell'azione della presenza sociale ed umana del sacerdote; altre situazioni, invece, evidenziano il sacerdote come figura che orienta ed anima una comunità. I sacerdoti formati all'ombra del nostro Seminario, hanno, dal canto loro, queste precise caratteristiche: qualità umana e aspetto relazionale, formazione spirituale specifica, formazione teologica propriamente detta, formazione pastorale. In definitiva una figura di prete capace di stare tra la gente». «Al suo 13esimo anno di vita, aggiunge mons. Ambrico, il Seminario Maggiore Interdiocesano di Basilicata, sta lentamente ma decisamente assumendo un suo volto, una sua connotazione precisa e, soprattutto, una stabilità, sia per quanto riguarda l'impostazione educativa che la presenza dei formatori, dei docenti e degli stessi seminaristi. Circa 50 i seminaristi presenti in quest'anno formativo 2003-2004, cui si aggiunge - ed è questa la novità di quest'anno - un gruppetto che frequenta l'anno propedeutico, una sorta di anno «cuscinetto». Inoltre, sono già circa 81 gli ex alunni sacerdoti, formati nel Seminario, impegnati nella vita pastorale delle nostre Diocesi, alcuni frequentano scuole di specializzazione negli atenei romani o presso la facoltà di Napoli. Il Seminario sta già segnando una sua storia, con la prospettiva e la speranza di poter diventare col tempo, riferimento culturale e spirituale per la nostra regione. Il progetto educativo, approvato dalla Conferenza Episcopale di Basilicata, fa da quadro di riferimento per la vita e il cammino formativo della comunità». P.G.