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(RegioneInforma) DICIOTTO CORSI PER IL RICAMBIO GENERAZIONALE IN AGRICOLTURA
10 giugno 2004
(ACR) - Una volta erano i contadini del Sud, simbolo di una vita agreste i cui modelli ancestrali spesso si frapponevano alle ansie modernizzatrici. Il prodotto di un mondo in cui all'arretratezza culturale si univa una natura impervia, un territorio difficile, una storia complessa. Uomini che per secoli si sono dovuti confrontare con uno spaccato in cui erano culturalmente e socialmente estranei e di cui sono divenuti, seppur involontariamente protagonisti grazie alle penna di grandi scrittori. Oggi di quell'universo agricolo è rimasto ben poco. E i «contadini del Sud» si sono trasformati in moderni imprenditori, capaci di gestire le aziende agricole con piglio manageriale. L'agricoltura lucana, infatti, ha cambiato volto. E diventata più moderna, più competitiva, più dinamica. Tranne in un aspetto: l'età degli imprenditori agricoli. Oggi, in Basilicata, l'età media di un agricoltore è di circa 60 anni ed il 50 per cento delle aziende è gestito da persone con più di 55 anni. Dati che rendono indispensabile per il settore un cambiamento che consenta di rafforzare ulteriormente la redditività, l'efficienza e la competitività. Un vero e proprio ricambio generazionale, che passi da una rinnovata voglia di fare impresa agricola e soprattutto da una modernizzazione delle aziende (gli esempi, tra l'altro, confermano come i giovani che coordinano aziende agricole le rendano in genere più ampie, più redditizie e maggiormente eco-compatibili). Le risposte a queste due problematiche sono arrivate dal Dipartimento agricoltura della Regione che in accordo con l'Alsia ha attivato 18 corsi di formazione proprio sull'imprenditoria giovanile agricola. Progetti la cui fase operativa avverrà entro la fine di giugno. Obiettivo principale dei programmi: dare vita agli imprenditori agricoli del futuro. Creare figure innovative, in grado di confrontarsi con mercati sempre più competitivi, con le continue innovazioni, con le dinamiche di un'economia sempre più globale. Il tutto con il fine ultimo di controvertire quella fase di «senilizzazione» che sta vivendo l'agricoltura lucana ed italiana in generale (su tutto il territorio italiano oltre il 50 per cento delle aziende gestite da agricoltori con più di 60 anni, il 25 per cento da agricoltori con più di 65 anni, mentre solo il 5 per cento delle aziende è gestito da giovani). Su queste basi si poggia la nuova politica regionale indirizzata a promuovere l'inserimento di giovani nel settore. «Tra le misure predisposte dall'Unione Europea vi è proprio quella di favorire il ricambio generazionale - commenta l'assessore regionale all'agricoltura, Donato Salvatore - Quella che intendiamo realizzare è un'attività di formazione legata all'imprenditoria giovanile. Lo sforzo è quello di fornire ulteriori conoscenze ai giovani impegnati in questo settore, inoltre, è anche un modo per favorire l'occupazione e dare un futuro al settore agricolo, in particolare a quello delle aree interne dov'è più difficile fare impresa agricola». Se il Governo regionale ritiene opportuno, o meglio indispensabile, puntare alle aree interne, ad essere coinvolti nel progetto sono stati giovani di tutti i paesi e le città della regione. Sono oltre 400, infatti, le persone - rigorosamente al di sotto dei 40 anni - che diverranno protagonisti del programma di formazione e tutoraggio. Un programma che andrà avanti per circa tre mesi e si dividerà tra lezioni teoriche e stage presso aziende agricole o strutture produttive regionali e non, ed avrà come sedi dei corsi dodici paesi (Tursi, Rapolla, Avigliano, Potenza, Rotondella, Pisticci, Genzano, Francavilla e Villa d'Agri, Matera, Montescaglioso, Pisticci ed Aliano). «L'obiettivo è quello di fornire alle nuove imprese agricole le conoscenze tecniche e amministrative per gestire al meglio l'azienda - commenta Gerardo Delfino, amministratore delegato dell'Alsia - nonché informarli sulle moderne tecniche di coltivazione e di allevamento, sulla buona pratica agricola, sul biologico, sulla commercializzazione dei prodotti e sull'associazionismo». In sostanza, l'intento è quello di creare una nuovo agricoltore. Una figura di «contadino» più moderna, in grado di portare avanti un'azienda non solo dal punto di vista tecnologico, ma soprattutto manageriale. «Come si realizzano le produzioni si sa - evidenzia Rocco Sileo, il dirigente dell'Alsia che coordina il progetto - quello che vogliamo far comprendere agli agricoltori è soprattutto come si organizza un'impresa agricola». Come è possibile trasformarla in un'impresa produttiva e competitiva, soprattutto di fronte a scenari in continua evoluzione come quelli attuali. Un programma articolato, dunque, che, dato il numero di domande di partecipazione, sembra aver riscosso notevole successo tra gli imprenditori agricoli lucani. Decisi a cambiare definitivamente il loro volto di «contadini del Sud». (A.I)