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(RegioneInforma) EDWARD LEAR, INTELLETTUALE INGLESE IN BASILICATA
05 luglio 2004
(ACR) - Nei primi dell'ottocento Highgate Village era un piccolo agglomerato poco distante dal centro di Londra immerso nel verde lussureggiante della campagna inglese. Si sviluppava intorno ad una collina dalla quale si poteva osservare la capitale inglese per intero fino a perderti con gli occhi verso il sud oppure verso il Kent. Il viaggiatore, scrittore e pittore Edward Lear nasce su questa collina da cui si allontanera' all'eta' di quattro anni perche' gli affari del padre non andavano cosi' tanto bene da permettersi una vita nell'affascinante ed esclusiva Highgate Village. Ben presto Edward Lear si afferma come un mirabile illustratore di ornitologia con la pubblicazione di "Illustrations of the Family of Psittacidae, or Parrots" e collabora attivamente con la Zooligical Society di Londra. All'eta' di diciannove anni iniza a viaggiare in lungo e largo per l'Europa e non solo. Non si fermera' piu'. Sara' in India, a Costantinopoli, in Egitto, nel Sinai, nel Libano, a Gerusalemme e l'elenco potrebbe allungarsi ancora di molto. Scoprira' l'Europa intera con i suoi occhi e la raccontera' con la sua penna e la disegnera' con la sua innata e meravigliosa dote d'illustratore. Nei Balcani ancora turchi, nella turbolenta Corsica, nella Grecia e nelle sue isole, in Olanda, Germania e Svizzera, Belgio e Lussemburgo ed in Italia, ovunque trovera' curiosita' da scoprire e inspirazione per la sua penna e i suoi colori. Di queste terre lontane dalla sua Londra, Lear lascia resoconti ricchi di spirito di osservazione, humor e di amore per le genti visitate. L'Italia suscita un fascino particolare nel viaggiatore Lear, infatti vi sosterra' per lungo tempo in diversi momenti della sua vita ed in luoghi diversi: Roma, Firenze, la Sicilia, Venezia, la Liguria, il Sud Italia, gli Abruzzi e la Brianza. L'attrazione italica non e' solo per le sue mete famose, ma anche per i luoghi allora poco conosciuti della penisola. Ed e' cosi' che nel 1847 Edward Lear intraprende un viaggio, che per la maggior parte fu percorso interamente a piedi, nella parte meridionale della Calabria ed in Basilicata. All'inizio del XVIII secolo la Basilicata e' un pianeta ai piu' sconosciuto. Venendo da Napoli l'Appennino e gli Alburni sembrano chiudere la vista quasi a dire che nulla c'e' oltre o meglio oltre ci sono i briganti, pastori analfabeti e paesi, che si arroccano su colline attorcigliandosi intorno a chiese o a vecchi palazzi, poveri, arretrati e dove il tempo sembra essersi fermato. Ma questa terra sconosciuta e' anche la patria di Orazio, del Principe Carlo Gesualdo e di molti altri illustri ed inoltre un luogo in cui si e' lottato sino alla morte per la liberta' e la repubblica. Tutto cio' e' un piatto imperdibile per gli avidi viaggiatori ed intellettuali europei d'inzio Ottocento ed Edward Lear e' uno di loro. Le cronache e le impressioni del viaggio vengono raccolte nella pubblicazione "Journals of a Landscape Painter in Southern Calabria and Kingdom of Naples" edita da Richard Bentley nel 1852. La cronaca di quel viaggio restituisce tratti inediti della Lucania. E' soprattuto la raccolta delle impressioni che i percorsi impervi delle montagne, le soste in squallide taverne, i soggiorni nei diversi paesi, le leggende , le feste e le tradizioni popolari, e gli incontri con la gente, a volte cordiale ed altre volte restia, destano nel genitluomo inglese e nel suo compagno di viaggio John Proby. Sir Lear e' affascinato da questa terra, sorpreso dall'animo della gente e quando si ritrova con gli occhi sulla citta' di Venosa la disegna e quando viene accompagnato presso i Laghi di Monticchio per la festa di San Michele, racconta di un evento tra i piu suggestivi che abbia visto nell'Italia meridionale. Il suo viaggio continuera' toccando Melfi, Rionero, Venosa, Castel Lagopesole e poi verso la Calabria. Ma Edward Lear non e' solo un instancabile viaggiatore e abile illustratore di luoghi, ma ha un posto di riguardo nella cultura e letteratura inglese come inventore di quelle filastrocche, apparentemente prive di senso, ma ricche di 'humour', che vanno sotto il nome di 'limericks'. Spesso le sue filastrocche e le sue storie sono accompagnate da vignette: le sue doti letterarie ed artistiche si fondono regalando momenti esilaranti e divertenti. Il suo testo piu' famoso e' "A book of nonsense", pubblicato nel Febbraio del 1846 e che contiene settantadue "limericks" divise in due diversi volumi ed accompagnate da disegni ed illustrazioni. "A book of nonsense" non raccoglie tutte le "limericks" di Sir Lear, poiche' le sue pubblicazioni e le sue collaborazioni con diversi giornali britannici sono molteplici. L'intellettuale inglese e' un animo irrefrenabile e la sua produzione e' davvero vasta: un vasto numero di "limericks", storie, vignette, illustrazioni zoologiche ed i suoi famosi diari di viaggio. Un punto di riferimento ricco e completo sulla figura e sul lavoro di Edward Lear e' possibile trovarlo in rete. Il sito realizzato e curato da Marco Graziosi, il cui indirizzo e' http://www.nonsenselit.org/Lear/index.html, e' una fonte inesauribile di notizie, testi ed illustrazioni. Il sito e' il risultato del lavoro di tesi che Marco Graziosi ha svolto sulla personalita' e sul lavoro artistico di Lear. Si suddivide in diverse sezioni ed e' disponibile in lingua inglese. La sezione "About Edward Lear" si compone di una puntuale biografia dell'artista, di una collezione di autoritratti, di una ricca bibliografia, di un ampia raccolta di links e lavori su Lear ed infine delle rime che Alfred, Lord Tennyson e W.H.Auden dedicano all'intellettuale inglese. La sezione "Edward Lear's nonsense works" e' dedicata interamente alle "limericks" e contiene tutto il testo "A book of nonsense" ed altri lavori, come il testo completo di "Lear in Sicily", tutti corredati da illustrazioni e vignette. In "Edward Lear's art" troviamo delle illustrazioni tratte da "Illustrations of the Family of Psittacidae, or Parrots", quattro disegni tratti dal testo "Journals of a Landscape Painter in Southern Calabria and the Kingdom of Naples" e di cui uno ritrae la citta' di Venosa ed infine una raccolta di disegni satirici in cui Lear raffigura suoi amici con le sembianze di uccelli. Infine, altre due sezioni sono dedicate ai saggi e gli studi su Edward Lear e sulla letteratura del nonsense. E' possibile trovare in rete altre risorse dedicate all'intellettuale di Highgate, ma la completezza ed il rigore del sito di Marco Graziosi e' davvero unico e rappresenta una risorsa insostituibile per chi si avvicina alla figura di Lear, ai suoi viaggi e alle sue "limericks". Sir Edward Lear e' un Ulisse instancabile pronto a narrare ed a rappresentare luoghi, animali, genti ed usanze con colore ed ironia ed ha lasciato un ampio patrimonio artistico e puntuali testimonianze di luoghi lontani in tempi lontani.L'intellettuale e viaggiatore inglese muore a San Remo nel 1888 all'eta' di 78 anni mentre ancora stava viaggiando, disegnando e scherzando. (S.R.)