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(RegioneInforma) PARCHI, AUMENTANO LE RISORSE PER I PROGRAMMI DI SVILUPPO
20 luglio 2004
(ACR) - Crescono oltre il 9% le risorse finanziarie assegnate quest'anno dal ministero dell'Ambiente ai parchi, alle riserve e ad altre iniziative a tutela della natura. La ripartizione delle risorse, ora alla firma del ministro dell'Economia, ha avuto il via libera parlamentare. Il decreto sarà poi pubblicato sulla "Gazzetta Ufficiale". Nella relazione introduttiva al riparto 2004 è stato sottolineato che l'incremento potrebbe non rispondere alle effettive esigenze degli enti, perché il numero dei parchi è in crescita e quelli già esistenti non hanno garantito un adeguato autofinanziamento. Già nella relazione al riparto 2003 si manifestava la necessità che i contributi passassero da 53,8 a 75 milioni di euro. I beneficiari. La ripartizione riguarda, come negli ultimi anni, i parchi nazionali, alcune riserve naturali dello Stato, l'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare e altri organismi. L'importo destinato ai parchi nazionali è aumentato, rispetto al 2003, di 2,2 milioni di euro(più 5%). A beneficiare è stato soprattutto il Parco Nazionale della Sila, passato dai 750mila euro del 2003 a 1,3 milioni di quest'anno. L'incremento delle sovvenzioni è, secondo Legambiente, insufficiente, perché non risponde alle reali necessità dei parchi, sia di quelli attivi sia degli altri(come l'Alta Murgia e la Val D'Agri) in via di istituzione. All'Icram (Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare)sono state assegnati 6,1 milioni di euro, quanto concesso nel 2002 e 2003. I contributi per le riserve naturali dello Stato sono stati incrementati del 6,8%(da 2,8 a 3 milioni di euro), mentre quelli per la Convenzione di Rio Bonn e quelli destinati alla Cites (per l'attuazione della Convenzione di Washington sul commercio e la detenzione degli esemplari in via di estinzione) sono diminuiti rispettivamente del 9,7 e del 3,1%: da 665mila a 600mila euro il primo finanziamento è da oltre 237mila a 230mila il secondo. Infine, 4,1 milioni di euro sono stati stanziati per le "azioni nazionali", iniziative a favore delle aree protette. Nel corso dell'esame parlamentare del decreto è stata proposta l'introduzione di bonus per quegli enti che nell'ultimo triennio abbiano dimostrato capacità di spesa in grado di garantire lo sviluppo dei parchi. Il Parlamento ha, inoltre, fatto alcune osservazioni, tra le quali la necessità che le giacenze di cassa dei parchi siano al più presto ridotte e vengano individuati meccanismi di incentivazione delle iniziative di autofinanziamento. Ma il nostro Parco Nazionale del Pollino, stenta il decollo se pur con tanti programmi, spesso rimasti sulla carta, attende da ben dieci lunghi anni un Piano di Sviluppo: " il Piano del Parco ". Il cambio dei quadri politici e tecnici, probabilmente, non ha dato nel corso degli ultimi due anni, la spinta giusta e non ha convinto soprattutto la popolazione Lucana che resta quasi totalmente fuori, con poco potere politico e scarsa rappresentanza, tale da poter incidere e dare attenzione a tutto il territorio del Parco e non solo ad una parte di esso (la Calabria). Evidentemente non bastano i bilanci positivi e gli avanzi di amministrazione, ma una gestione più oculata dell'Ente, che guardi allo sviluppo di un territorio omogeneo su due regioni, che non faccia gli interessi della politica ma quelli della gente che vive questi luoghi di straordinario valore ambientale, naturalistico e storico. (M.R.D.P.)