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(RegioneInforma) OLIO EXTRAVERGINE, PREZIOSA OCCASIONE DI SVOLTA ECONOMICA
30 luglio 2004
(ACR) - E' stato sempre uno dei prodotti consegnati a piene mani da una terra «difficile». Un alimento di qualità che ha rappresentato e rappresenta una delle maggiori ricchezze di intere famiglie costrette a fare i conti con un'agricoltura non sempre produttiva, con un territorio orograficamente complesso, con una viabilità non semplice. Già perché a Montemurro, uno di paesi della Val d'Agri che si caratterizza proprio per le immense distese di uliveti, l'olio è considerato un valore. Oggi come in passato. Una produzione «preziosa» che potrebbe rappresentare una vera e propria occasione di svolta. Da vari punti di vista. E se lo sviluppo di Montemurro può andare «liscio» come l'olio, è indubbio che questo prodotto debba essere rivalutato, recuperato e valorizzato ulteriormente. E proprio su queste direttrici si inserisce un progetto pilota finalizzato a garantire il riconoscimento di qualità all'olio extravergine di oliva che si produce nel comune della Val d'Agri. L'iniziativa è nata da un accordo tra la Comunità Montana «Alto Agri» e l'agenzia Alsia finalizzato alla valorizzazione delle produzioni tipiche che ci sono nella zona. Fagioli, salumi, formaggi, mele ed ovviamente olio, esclusivamente extra-vergine di oliva. In questo paniere di prodotti che saranno messi in commercio prossimamente, con un marchio denominato «Prodotti tipici della'Alta Val d'Agri» (che ne garantisce la tracciabilità e la produzione secondo i metodi dell'agricoltura integrata) un posto di riguardo spetta proprio al comune di Montemurro ed al suo olio che può vantare una tradizione di tutto rispetto, considerato che nel paese opera la più antica cooperativa olearia nata in Basilicata nel 1914. E proprio per rafforzare la «cultura» olearia di Montemurro i produttori della zona, dodici per l'esattezza più un produttore di Spinoso, hanno deciso di aderire ad un bando emanato dell'Alsia appunto e dal Dipartimento regionale all'Agricoltura che prevede un contributo per gli olivicoltori che aderiscono al paniere alimentare. In questo modo, l'olio del paese della Val d'Agri diventerà un elemento di una più complessa filiera che prevede analisi qualitative e quantitative sulle olive e sull'olio prodotto (accertamenti organolettici che saranno realizzati dai tecnici dell'Università degli Studi della Basilicata), collaborazione ed assistenza tecnica nelle diverse fasi della coltivazione da parte degli agronomi dell'Alsia e tracciabilità dell'intero processo produttivo sino all' imbottigliamento ed all' etichettatura. Alla conclusione di questo processo, poi, l'alimento otterrà una certificazione, rilasciata da un organismo specializzato (sembra l'Isem Cert), che ne garantirà la genuinità. «Si tratta di un progetto che mira ad avviare non solo razionali tecniche agronomiche nella coltivazione degli ulivi ma soprattutto a sperimentare un vero e proprio modello organizzativo che riguardi i diversi passaggi - commenta Gerardo Delfino, amministratore unico dell'Alsia - Il nostro obiettivo è cercare di diffondere una cultura della certificazione e della qualità, convincendo gli operatori ad agire in un certo modo. D'altra parte, questo vale non solo per l'olio ma per tutti i prodotti». Intanto, se uno degli obiettivi finali è proprio quello di far comprendere agli agricoltori le tecniche più innovative sia nel settore della produzione sia in quello della trasformazione, è ovvio che per arrivare a questo i produttori dovranno seguire innanzitutto regole precise dettate da un disciplinare di coltivazione. Basato essenzialmente sulla coltivazione integrata ossia secondo i metodi naturali.Una volta ottenuto l'olio, poi, il progetto di filiera prevede ulteriori garanzie per il consumatore come la tracciabilità di ogni singola bottiglia. Una volta imbottigliate ed etichettate (con il logo del paniere dei prodotti tipici e l'indicazione olio extra vergine di Montemurro «Alta Val d'Agri») le bottiglie, infatti, potranno essere rintracciate una ad una, così come prevede la normativa sulla rintracciabilità capillare che sarà obbligatoria per tutti i prodotti in commercio dal prossimo anno. Ma come? Grazie anche alla tecnologia. Ad ogni bottiglia, infatti, è stato assegnato un codice ed attraverso di esso il consumatore potrà ripercorre tutto il percorso produttivo. Trovandolo anche su Internet. Insomma, una innovazione tecnologica che renderà ancor più interessante non solo l'olio di Montemurro ma tutti i prodotti che rientrano nel paniere della Val d'Agri. D'altra parte, al di là delle singole iniziative è evidente che lo sviluppo della valle passa soprattutto per il turismo e l'agricoltura, due settori che possono essere considerati strategici per l'intera economia lucana. (A.I.)