venerdì, 22 nov 2024 18:40
(RegioneInforma) VAL SARMENTO PRONTA A TRASFORMARE BOSCHI E SOLI IN ENERGIA UTILIZZABILE
30 luglio 2004
(ACR) - Parte dalla Val Sarmento la nuova sfida sulle sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili. Parte dai comuni del Lagonegrese con un progetto in cui si mescolano tecnologia, innovazione ed ambiente. Creare un'area in cui installare delle mini-centrali per la produzione di energia elettrica basata sulle bio- masse da legno vergine è, infatti, l'obiettivo che si sono proposti alcuni comuni della Val Sarmento, una delle aree più a sud della regione. Un programma ambizioso, interessante che si inserisce in un territorio ricco di risorse naturali, a cominciare dalle montagne. Quei boschi che ora per le popolazioni potrebbero rappresentare la fonte principale da cui ricavare energia elettrica. Così Cersosimo, Noepoli, Terranova del Pollino, San Costantino e San Paolo Albanese, piccoli paesi ai piedi del Massiccio del Pollino, hanno deciso di mettersi insieme ed hanno dato vita ad un progetto che consiste nell'installazione di mini centrali per la produzione di energia elettrica partendo proprio dal legno vergine e dal sole. Un'iniziativa interessante che si inserisce in una «terra» complessa, difficile da vivere e da lavorare, dove il sostentamento è stato sempre rappresentato dall'agricoltura e dall'ambiente. Per decenni, in quell'area le popolazioni hanno dovuto combattere con terreni franosi, con processi erosivi continui, con condizioni climatiche difficili. Se, in passato, però, in molti decidevano di andare via, di emigrare, oggi, le cose sono cambiate. Tanto che gli amministratori di quei cinque comuni su quella «terra» difficile hanno deciso di scommettere. Partendo proprio da programmi che puntino alla valorizzazione delle risorse presenti sul territorio. Come il legname appunto. Il progetto sulle fonti rinnovabili prevede, infatti, l'installazione di piccole centrali a bio-masse che utilizzeranno le risorse del sottobosco. In questo modo, non solo si potrà produrre energia elettrica, ma sarà anche possibile farlo rispettando la natura e l'ambiente, poichè gli impianti che saranno sistemati sono di piccole dimensioni e con un impatto ambientale decisamente basso. Inoltre, il progetto prevede anche l'utilizzazione di ramaglie, foglie e di tutti gli scarti che derivano dalla pulizia del bosco e dalla sramatura degli alberi. Trasformando quel materiale che altrimenti andrebbe completamente perduto in qualcosa di utile. Sia dal punto di vista economico ed ambientale (con la produzione di energia a basso costo ed il miglioramento colturale di oltre 6000 ettari di bosco) sia dal punto di vista dello sviluppo considerato che l'iniziativa servirà anche come volano per l'occupazione. Il programma sulle fonti rinnovabili, infatti, dovrebbe garantire lavoro a circa sessanta persone. Un numero non indifferente se si tiene presente che quella della Val Sarmento è una delle zone a maggior rischio spopolamento dell'intera regione. Se l'occupazione rappresenta un tassello importante di questo mosaico, c'è un'altra componente da non dimenticare: in Basilicata, e forse in Italia, la centrale a biomasse da legno vergine della Val Sarmento è il primo progetto che sarà realizzato. Un elemento che inorgoglisce, che soddisfa, che rende sia la gente sia gli amministratori dei comuni e della Comunità Montana che hanno dato il via all'iniziativa, convinti del risultato positivo. Anche perché proprio le amministrazioni avranno un ritorno in termini concreti: le royalties sulla produzione. Finanziamenti che saranno sicuramente impiegati per altri progetti di crescita del territorio. «Non si può che essere soddisfatti del progetto» - evidenzia il sindaco di Cersosimo Mario Trupo, che è tra i coordinatori dell'intera iniziativa. E la soddisfazione viene anche dal fatto che la proposta sulle fonti rinnovabili è anche ecocompatibile, dato che, in un territorio che ricade nel cuore del parco nazionale del Pollino, non è da poco. «Le fonti energetiche nuove e rinnovabili - spiega Francesco Musmanno direttore tecnico della cooperativa Stella - rappresentano una grande opportunità di sviluppo economico e sociale del territorio sia per la produzione di energia pulita in un quadro di sviluppo sostenibile sia per la notevole ricaduta occupazionale nel campo dell'economia sociale, sia per sua natura dà una forte attenzione agli aspetti ambientali». Insomma, opportunità concrete per portare innovazione e sviluppo in un'area che per secoli ha dovuto fare i conti con una Natura, spesso matrigna, e che oggi vede trasformare quegli elementi ambientali in una carta da giocare in positivo. Certo, per arrivare alla definizione del programma bisognerà attendere ancora qualche mese, ma nei cinque paesi della Val Sarmento il lavoro va avanti e celermente per arrivare a trasformare, nel minor tempo possibile, boschi e sole in energia. (A.I)