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(RegioneInforma) Il CHIRURGO OCULISTA GIUSEPPE NICOLO' LEONARDO BIAGIO FORLENZA

08 settembre 2004

© 2013 - picerno_2.jpg

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(ACR) - Alcuni anni fa il Dott. Gerardo Salinardi, autore di numerose pubblicazioni di storia, archeologia ed economia lucana, intraprese un lavoro di ricerca sulla figura di Giuseppe Nicolo' Leonardo Biagio Forlenza. I risultati di questo lavoro vennero raccolti in una pubblicazione dal titolo: "Da Picerno a Parigi – Giuseppe Nicolo' Leonardo Biagio Forlenza (Chirurgo Oculista 1757-1833)". La ricerca, promossa dall'Amministrazione Comunale di Picerno e dalla Comunita' Montana del Melandro, fu intensa e difficile come lo stesso Salinardi confessa nell'introduzione: "Alzando, quindi, il velo dell'oblio su un mistero forse voluto in altri tempi, ho cercato, con la possibile massima obiettivita', la certezza storica di avvenimenti passati e dimenticati interpretando, plausibilmente, gli episodi remoti pur con i pochi ma significativi dati a disposizione." Il primo capitolo del piccolo testo e' dedicato alla storia della famiglia Forlenza. Il ricercatore cerca di delinearne le origini e gli sviluppi della famiglia carpendo informazioni dai Registri Parrocchiali di Picerno e Ruoti, paesi nei quali i componenti della famiglia vissero e dei quali furuno parte importante. La ricerca e l'analisi dei dati a disposizione serve a delineare le radici e la situazione familiare nella quale vive gli anni della prima gioventu' il futuro chirurgo Forlenza, di cui si ha un ritratto ad opera di Jaques Antoine Vallin (1791-1831) tuttora conservato nella National Gallery di Londra. Giuseppe Nicolo' Leonardo Biagio Forlenza nasce il 3 Febbraio 1757 a Picerno dai coniugi Felice e Vita Pagano e battezzato dal Sacerdote Giovanni Iacovello. Il giovane Giuseppe viene mandato dal padre Felice dagli zii Sebastiano e Giuseppe a Ruoti per frequentare la "Scuola di Catechismo" del paese fondata con un lascito di quaranta ducati annui da Francesco Capece Minutolo. E fu proprio qui che il VII principe di Ruoti, Ferdinando Capece Minutolo, ebbe modo di conoscere il giovane Giuseppe, anche perche' gli zii Sebastiano e Giuseppe, nonche' il padre Felice, erano legati alla famiglia baronale come "barbieri e flebotomisti" di fiducia. Il principe Ferdinando ebbe cosi' modo di "apprezzare la vivacita' dell'ingegno ed il grande amore per lo studio del giovanetto che inoltre seguiva con sommo interesse il padre e gli zii allorquando essi, come flebotomisti, praticavano i salassi o sezionavano i cadaveri dei morti violenti.". Qualche anno dopo il principe Ferdinando e il principe Luigi, sollecitati dalla famiglia Forlenza che non poteva sostenere gli studi del giovane Giuseppe, provvidero a mandarlo a Napoli dove avrebbe proseguito gli studi. Nella citta' partenopea il giovane Forlenza si avvio' agli studi di chirurgia senza pero' conseguire nessun tipo di laurea, dato che, allora, il chirurgo non aveva la qualifica di Dottore laureato in medicina. Dopo un'intensa preparazione a Napoli e dopo alcuni viaggi d'istruzione in Sicilia, Malta e alcune isole della Grecia, Giuseppe giunse in Francia dove fu allievo del Louis e successivamente del chirurgo anatomista Dessault con cui ottenne l'esercizio nella professione di chirurgo. "Del Dessault divenne amico e allievo preferito tanto che, quasi subito, questo grande chirurgo lo associo' nei suoi lavori e lo spinse a specializzarsi nella cura delle malattie degli occhi che, sino ad allora, erano appannaggio esclusivo di guaritori improvvisati e praticoni che risentivano piu' di ciarlataneria che di scienza vera e propria". Questo intenso rapporto e la "fama del sapere e la perizia del Forlenza" fece sì che il nome del giovane chirurgo divenne apprezzato in tutta la Francia tanto che il governo repubblicano nel 1799 lo nomino' "chirurgo oculista" nell'Ospedale Nazionale degli Invalidi e dopo nell'Ospedale Principale di Parigi. Durante questi incarichi dovette affrontare l'emergenza delle malattie agli occhi contratte dai soldati di Napoleone nella campagna di Egitto. In questo contesto l'opera del Forlenza si dimostro' determinante nel curare, alleviare e guarire un gran numero di soldati dalla tracomatosi. Da un punto di vista professionale l'esperienza acquisita fu enorme. Forte di questa fama nel 1801 il Forlenza propose al Ministero degli Interni di poter operare negli Ospedali della Repubblica curando gratuitamente i pazienti affetti da cataratta. In questo modo il "chirurgo oculista" ebbe modo di visitare tutti i Dipartimenti francesi, operando per tutte le malattie della vista e istruendo alla prevenzione e alla cura delle malattie degli occhi gli "Ufficiali di Salute" che erano membri delle Commissioni Ospedaliere autorizzati alla professione medica senza aver conseguito un titolo accademico. "Quanto a me – scrive il Forlenza – ho fatto tutto cio' che mi e' stato possibile, di mostrare loro la mia nuova maniera di operare e di trattare le malattie degli occhi; gli officiali della salute sono estremamente arretrati su questa branca dell'arte del guarire." Nel 1806 viene riconosciuta la sua lunga opera e con decreto del Segretario di Stato il Forlenza viene nominato "chirurgo oculista" dei Licei, delle Scuole Secondarie, degli Ospizi Civili e di tutti gli Stabilimenti di Beneficenza dei Dipartimenti dell'Impero. Successivamente fu insignito della prestigiosa decorazione di Cavaliere della Legione d'Onore. In quegli anni scrisse numerose osservazioni su molte gravi malattie degli occhi ed anche un' opera pubblicata, di cui si sono perse le tracce, dal titolo: "Considerazioni sull'operazione della pupilla artificiale." Ma gli eventi che lo resero famoso in Francia furono gli intereventi alle cataratte eseguiti sul Ministro Jan Etienne Marie Portalis e il poeta Lebrun, il quale gli dedico' i versi, "Le conquiste dell'uomo sulla natura". Nonostante la popolarita' il Forlenza continuo' i suoi viaggi nei diversi Dipartimenti di Francia, visitando e curando le malattie degli occhi a pazienti poveri e privi di mezzi di sussistenza. Durante quegli anni ebbe modo di viaggiare anche nel resto d'Europa, a Roma dove opero' il Cardinale Doria e in Inghilterra dove la sua opera fu talmente apprezzata che venne insignito dalla Corte Inglese della prestigiosa onorificenza dell'Ordine di San Michele. "Ormai anziano, ma come afferma il Micaud, in ottima salute, usava frequentare ogni sera il "Cafe' de Foy" di Parigi. Ed in questo caffe' mori' la sera del 22 Luglio 1833 per un colpo di apoplessia all'eta' di 76 anni." Nel concludere questo lavoro il Dott. Salinardi riassume: "...l'opera complessiva di Giuseppe Nicolo' Leonardo Biagio Forlenza, sommamente meritoria sotto l'aspetto scientifico, umano e sociale, ne staglia una figura degna della massima considerazione e lo indica al rispetto ed all'ammirazione incondizionata dei Lucani ed inspecie dei suoi concittadini di Picerno." La pubblicazione sulla vita del "chirurgo oculista" e' arricchita dalla riproduzione di alcuni documenti analizzati dallo studioso Salinardi. Vengono riportate la certificazione di nascita dall'Archivio Parrocchiale di Picerno, alcune lettere del Forlenza ed infine tre pagine sono dedicate all'albero genealogico della famiglia Forlenza riguardante il periodo in cui e' vissuto il chirurgo. Il dott. Gerardo Salinardi, agronomo nato a l'Aquila, ha ricoperto diversi incarichi presso l'Ente di Riforma Agraria e, quindi, presso l'ESAB. Ispettore onorario del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, e' stato insignito delle medaglie d'argento e d'oro quale benemerito della scuola, cultura ed arte. (S.R.)

Redazione Consiglio Informa

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