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(RegioneInforma) "ASPETTI E QUADRETTI DELLA TRASCORSA VITA DI BRIENZA"
04 ottobre 2004
Lina Musto è l'autrice di questo interessante lavoro
(ACR) - Appare sempre più urgente e fondamentale il recupero dei costumi e delle tradizioni popolari per non disperdere quanto ancora sopravvive del patrimonio culturale indigeno, soprattutto nel momento in cui appare sempre più evidente lo scollamento tra passato e futuro. La globalizzazione dell'economia, spostando l'attenzione sempre più dalla persona al consumatore, contribuisce in maniera determinante a cancellare le culture particolaristiche. Questo fenomeno degenerativo trova una sua attenuazione nelle piccole realtà territoriali là dove è ancora forte il senso di appartenenza e di legame con la terra d'origine. In questa direzione va l'interessante volume "Aspetti e Quadretti della trascorsa vita di Brienza" pubblicato da Lina Musto per i tipi della Rce edizioni. L'autrice, laureata in filosofia e docente nell'Istituto comprensivo di Brienza, attraverso una ricerca omogenea, attenta, penetrante e curiosa ricostruisce alcuni aspetti della trascorsa vita burgentina inquadrati nell'ambito di precise cornici socio-antropologiche in cui il dialetto appare come uno dei pochi elementi capaci di caratterizzare e di differenziare gli individui. Il merito della ricerca consiste nel fatto che le "testimonianze della memoria" spaziano, in quanto comuni ad altre realtà, in un ambito geografico ben più vasto che travalica i confini regionali. Il lavoro, infatti, si articola e si snoda partendo dall'excursus storico della Ruota degli Esposti per passare poi all'analisi del complesso sistema socio-giuridico-economico ru' iàzze (che non è, come troppo comunemente si pensa, il semplice addiaccio, ossia il ricovero degli animali) alla sequenza operativa della le ssìa (la lavandaia). E, ancora, la credenza nell'immaginario collettivo del misterioso munaciédd e l'articolato calendario di previsioni meteorologiche delle carrènnùl, unitamente a filastrocche, nonsense, scioglilingua, ecc., costituiscono le ulteriori sopravvivenze culturali contenute nel libro. Qua e là versi di autorevoli poeti lucani fanno da eco e testimoniano, pur in differenti spazi comunicativi, un'identica geografia di sentimenti, di emozioni, di nostalgie, un'uguale storia di vite vissute. (L.S.)