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(RegioneInforma) "LA PSICHE DEL FRASSINO"
08 novembre 2004
(ACR) - Il testo, edito dal Consiglio regionale della Basilicata, costituisce uno studio molto affascinante che riguarda una specie appartenente alla famiglia dei lepidotteri, rarissima in Italia e che può essere ammirata esclusivamente nelle zone intorno al Vulture in Basilicata. Si tratta della Acanthobrahmaea europaea, un esemplare di farfalla atipica al quale l'autore del testo, Renato Spicciarelli, entomologo e docente alla Facoltà di Agraria dell'Università della Basilicata, ha dedicato il suo studio. Nelle pagine del libro non si trovano unicamente le descrizioni dei luoghi che ospitano l'insetto o, ovviamente, le sue peculiari caratteristiche antropomorfe. Il valore aggiunto che rende il testo avvincente, appassionante e di facile lettura anche per chi non è esperto zootecnico sta tutto nel coinvolgimento emotivo sentito da Spicciarelli e che rapisce il lettore nel racconto quasi fiabesco dell'incontro con la falena del Vulture. Spicciarelli, nei quindici capitoli che compongono la monografia, offre un excursus storico-emozionale che parla della sua conoscenza ravvicinata con il territorio lucano, i misteri e le bellezze nascoste in esso contenuti e che sedurrebbero chiunque. Ampio spazio è, inoltre, dedicato al ricordo di Fred Hartig, l'entomologo tedesco che visitò spesso la Basilicata e che, per primo, nel 1963, in una delle sue passeggiate serali nei dintorni dell'oasi riserva naturale di Monticchio avvistò l'ignota farfalla dalle grandi e insolite fattezze. Aneddoti simpatici, alcuni molto buffi e umoristici, vengono utilizzati da Spicciarelli per rimarcare, con tinte forti, la personalità di Hartig e le vicende che lo condussero all'importante scoperta della strana farfalla che appare solo di notte e che, da tempo immemore, vola in incognito nascosta alla vista dell'uomo. Nel primo capitolo, La storia, Spicciarelli conduce il lettore in un itinerario incantevole, quello che caratterizza l'area compresa "tra il Lago Grande- azzurro- e il Lago Piccolo- verde- di Monticchio, al Vulture, un vulcano ormai spento e le sue foreste". Questo il microcosmo incontaminato, nel quale imponenti si ergono le pendici del vulcano e i fusti di querce e frassini, lo scenario meraviglioso scelto dalla Bramea per il suo nido. Nei successivi due capitoli, l'intento dell'autore è rivolto nuovamente a ribadire il forte legame esistente tra l'ambiente, l'albero e l'animale: l'uno dipendente dall'altro, l'uno diverso dall'altro ma ciascuno indissolubilmente inseparabile dall'altro. Suggestioni particolari emergono dalla lettura che, man mano, diventa sempre più penetrante nel mondo di questa farfalla. La trasformazione da larva scura del terreno a splendida e colorata farfalla, ci dice l'autore, "sono due momenti di una stessa vita, una livrea che esce dalla crisalide come le anime dal corpo dei morti". La farfalla, dunque, si attesta nel testo al di là del mero aspetto di insetto puro e semplice; la sua metamorfosi si carica del simbolismo che segna il "sublime trapasso nella morte, da una vita ad un'altra. Le falene rappresentano l'anima scissa dalle spoglie dopo la morte o, al contrario, come nel mito di Prometeo creatore dell'uomo, esse ritraggono l'anima che sta per essere infusa nel corpo ancora inanimato. Una chiara rappresentazione del ciclo vita-morte-vita". L'intento che ha dettato la stesura del testo, come si legge nella prefazione di Enrico Stella, è quello di sensibilizzare le autorità regionali per scongiurare il pericolo della scomparsa definitiva della Bramea, mediante la difesa integrale del suo territorio". Il rischio di una possibile estinzione di questa rara e per questo molto delicata specie è, infatti, incombente se non si mettono in atto adeguate normative a difesa dell'ambiente. Lo stesso concetto viene ribadito da Spicciarelli stesso, in particolar modo, nell'undicesimo e nell'ultimo capitolo. "È necessaria una difesa dei valori estetici di tutte le manifestazioni della natura, il cui valore intrinseco deve portare a rispettarle". Altro scopo, non meno importante che il testo si propone è quello di inserire la Bramea nella Convention on Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora (C.I.T.E.S) in modo da esaltare, valorizzare e tutelare, ancora di più, il prezioso tesoro che la Basilicata possiede. In definitiva, tutto il testo alterna tra narrazione e descrizione, tra informazioni o dati specifici e conoscenze frutto di un interesse personale appassionatamente coltivato e sapientemente veicolato al lettore tramite la scrittura. (L.L)