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(RegioneInforma) "LA VITA QUOTIDIANA IN BASILICATA NELL'ETÀ ROMANA"
10 novembre 2004
(ACR) - Il testo redatto da Cosima Castronovi e Pierfrancesco Rescio rappresenta uno studio attento e di natura squisitamente storica che, tramite l'analisi delle fonti documentarie e la ricerca archeologica realizzata "sul campo", ripercorre gli eventi e le condizioni di vita quotidiana della popolazione lucana durante l'epoca romana. Si tratta, dunque, di atti documentari di notevole rilevanza che contribuiscono ad arricchire le conoscenze scientifiche e storico-culturali della Basilicata. La massima Assise Territoriale ha ritenuto di patrocinarne la pubblicazione, per la valenza dei dati che il libro fornisce per la scoperta dell'identità sia ambientale che civica della Basilicata. Una regione, la Lucania, multiforme e ricca di contrasti che non può essere percepita completamente se non si tiene conto delle vicende passate che, in qualche modo, determinano quello che è la regione attualmente. Né può essere dimenticato il ruolo determinante rivestito dalle miriadi di popoli conquistatori e, in maniera specifica, dai romani. Nei sei capitoli componenti il testo, gli autori mettono in luce numerosi aspetti, tutti essenziali perché danno l'idea precisa delle condizioni nelle quali la regione si trovava all'epoca del primo incontro, nel 330 a.C., dei lucani con i romani. Nell'introduzione al testo, Rescio, avvalendosi della sua esperienza di archeologo e storico, chiarisce che "i dati archeologici diventano fatti materiali collegati alle vicende territoriali più vaste: dal clima, al paesaggio, alla campagna sino a giungere alle città e all'architettura. Le stratificazioni archeologiche, enucleate dai vettori laterali di informazioni combinate tra loro, diventano le vere protagoniste di questo lavoro". Nel primo capitolo "Paesaggio antico. Premesse di una lunga trasformazione del territorio", Rescio offre una panoramica generale delle vaste aree che compongono la regione (i boschi, le praterie, i bacini idrografici lungo le valli dei fiumi) facendo riferimento alle prime descrizioni contenute, ad esempio, nelle tavole bronzee di Eraclea del IV-V sec. a.C. Le zone interessate sono quelle attraversate dai corsi d'acqua dolce (il Sinni il Bradano, il Sele, l'Ofanto e il Basento) che disegnano la mappa geografica della Basilicata con le proprie proprietà geofisiche e che determinarono l'importanza di borghi come Herakleia, Metapontum, Grumentum, Potentia e Serra di Vaglio. Ad esempio, Rescio indica oltre che nel territorio di Banzi e in quello di Tricarico anche nella zona di Malvaccaro, a Potenza, le aree in cui è stato possibile rinvenire siti archeologici attestanti la presenza degli insediamenti umani. Le fattorie anche dette masserie, le villae o le cosiddette domus romane costituiscono, secondo il suo avviso, le tracce più significative del processo antropico avvenuto nella società tardo-imperiale. Anche il terzo capitolo, dedicato alle vie di passaggio e di accesso del popolo romano alla conquista della Basilicata (l' Appia, l'Herculea, la Popilia) le domus sono protagoniste di un'analisi minuziosa e dettagliata dei vari ambienti e dell'uso che se ne faceva. Nel parlare dei vari processi di decentramento-urbanizzazione, del passaggio dal pascolo al latifondo e dei diversi tentativi di riorganizzazione produttiva dello Stato attanagliato, nel III secolo d.C., dalla pressione tributaria, Rescio ribadisce l'importanza della villa come base della nuova strutturazione economica. Il secondo capitolo curato da Castronovi analizza le trasformazioni economiche ed abitative relativamente alla campagna lucana tra l'epoca ellenistica e tardoantica. Il territorio viene, così, stratificato in base ai lotti agrari, la natura del suolo, le diverse coltivazioni e le caratteristiche degli insediamenti che vi si svilupparono. Nei tre capitoli conclusivi, invece, vengono fornite informazioni sui prodotti del commercio, sugli usi e costumi delle donne romane. Dettagli curiosi e modi di fare che, a prima vista possono sembrare secondari e di abbellimento al testo, sono altrettanto significativi alla completa conoscenza di un territorio, dei suoi abitanti e della sua storia millenaria: obiettivo principe che ha dettato la stesura di questo testo. (L.L)