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(RegioneInforma) CONNETTIVITA' VELOCE PER TERRITORI DIFFICILI
15 novembre 2004
Il caso Piemonte e alcune esperienze lucane
(ACR) - Il territorio lucano e' topograficamente quasi indomabile. E' un continuo alternarsi di montagne, valli e colline e su questi continui sali scendi s'insediano piccoli tessuti urbani. E' stato difficile portarvi le strade e le altre infrastrutture necessarie per nuclei abitati. Ed e' difficile portarvi connettivita' ad Internet ad alta velocita', o piu' precisamente larga banda. Portare larga banda significa costruire nuove infrastrutture che sono di due tipi. Il primo tipo e' costituita da cavi coassiali e fibre ottiche oppure si tende ad utilizzare il sistema telefonico esistente ma con alcune determinanti modifiche. Il secondo tipo usa connessioni senza un filo fisico, che chiamiamo wireless, e che fa uso di satellite o di specifiche tecnologie come quella cellulare. Ci sono altre alternative come ad esempio utilizzare la linea elettrica per trasmettere dati, ma non sono ben definite e sostanzialmente in via di sperimentazione. Da un punto di vista economico installare cavi coassiali o fibre ottiche per portare alta connettivita' in piccoli paesi montani e' estremamente costoso e con un ritorno d'investimento minimo. Per cui nessun operatore di telecomunicazioni investira' in quest'avventura. Lo stesso vale per gli enti locali che per ridurre i costi e distribuire banda larga dove e' assente preferiscono trovare strade piu' convenienti. L'Europa e' fortemente impegnata nella diffusione della banda larga. "Una Societa' dell'Informazione per tutti." Questa e' la filosofia da cui nasce il progetto piano eEurope 2005 della Commissione Europea. Il sogno e' quello di avere una Europa completamente connessa ad alta velocita'. I territori cosidetti difficili sono una importante meta' da raggiungere per questo obiettivo ed e' oramai convinzione comune che le soluzioni tecnologiche piu' adeguate per territori disagiati sono quelle wireless usate singolarmente o come combinazione di diverse solutioni. Per esempio la regione del Sud-Ovest dell'Irlanda ha implementato una soluzione che combina tecnologia satellitare e reti locali wireless per portare larga banda nel proprio territorio. Rimanendo sul territorio nazionale e' rilevante l'esperienza del CSI, Consorzio per il Sistema Informativo, della Regione Piemonte. I maggiori problemi di copertura di banda larga riguardano tutti i comuni i cui territori sono sulla dorsale delle Alpi e sulla parte confinante con la Regione Liguria. Per portare questi comuni allo stesso livello del resto della regione il CSI ha optato per una combinazione di due tecnologie wireless; la comunicazione satellitare ed il WiFi [N.d.r. WiFi e' il nome per una delle piu' diffuse tecnologie per reti locali senza fili]. Il progetto coinvolge comuni, unione di comuni, comunita'montante e comunita' collinari. Un comune di una comunita' montana, solitamente quello che ospita la sede principale, e' connesso via satellite alla rete a banda larga regionale. Questo comune rappresenta la porta alla alta connettivita' per l'intera comunita', lo chiameremo unita' centrale. Infatti tutti gli altri comuni sono collegati in modalita' senza filo all'unita' centrale. A questo punto ogni comune della comunita' ha la connettivita' a banda larga. Il prossimo passo e' quello di portare il servizio nelle case e negli edifici pubblici del comune. Questo viene realizzato con tecnologia WiFi. Il territorio e' coperto ed i suoi cittadini possono usufruire di alta connettivita' ad Internet.. Rimango due domande. Chi fornisce e gestisce l'intera rete? Chi dovra' pagare per i dispositivi WiFi necessari per poter usufruire del servizio? Riguardo la prima domanda, la rete verra' realizzata e gestita da un operatore locale identificato dalla Comunita' Montana. Per cio' che concerne la seconda domanda, tutti gli apparati necessari saranno distribuiti gratuitamente. Infine e' possibile l'utilizzo dell'infrastruttura WiFi da parte di terzi, invece l'utilizzo della tecnologia satellitare e' di uso esclusivo dei comuni. Questo progetto e'stato illustrato durante il convegno del 28 Ottobre che si e' tenuto presso l'Aula Magna dell'Universita' di Basilicata sulle tematiche di connettivita' ad alta velocita' in territori disagiati. Il convegno e' stato organizzato dal CRC, il Centro Regionale di Competenza per l'e-Government e la Societa' dell'Informazione in Basilicata. L'obiettivo del convegno era quello di fare il punto sulla situazione generale in termini di banda larga sul territorio nazionale ed in particolare nelle aree scarsamente coperte da connettivita' veloce. Inoltre il convegno ha evidenziato il forte impegno strategico e implementativo del CRC di Basilicata nella lotta contro il digital divide. Infatti diversi sono i progetti in corso ed anche in Basilicata la tendenza e' quella di utilizzare tecnologie wireless per portare connettivita' nelle aree montane. Una interessante sperimentazione sta avvenendo nel territorio dell'Azienda Sanitaria Locale N.1 (ASL1) di Venosa. Il territorio dell'ASL1 comprende 19 comuni dell'area del Vulture Melfese con circa 100000 abitanti. Topograficamente il territorio e' caratterizzato da colline e montagne e quindi molto irregolare. Le esigenze di connettivita' dell'ASL1 e' quella di creare una rete distribuita di comunicazione tra i vari livelli della struttura sanitaria e quindi connettere la sede amministrativa con gli ospedali, le sedi distrettuali, i consultori ed i punti salute. Una imfrastruttura di questo tipo permette diversi tipi di servizi. Velocizzare le attivita' amministrative e' uno dei grandi vantaggi. Con la rete veloce e' possibile scaricare da qualsiasi punti salute informazioni sul magazzino o sull'anagrafe veterinale per esempio. Ma ancora piu' importanti sono tutti i servizi che si possono offrire ai cittadini, come l'anagrafica sanitaria e la gestione dei ricoveri. Infine le sedi distrettuali, i consultori ed i punti salute possono collegarsi alla rete e comunicare con gli ospedali per richiedere teleconsulti, servizi di teleradiologia e altri servizi di telemedicina. La situazione infrastrutturale sul territorio e' caratterizzata da due nodi della rete RUPAR regionale e da alcuni servizi ADSL nei comuni piu' grandi del territorio. Il risultato e' che molti centri salute e consultori possono connettersi alla rete usando la rete telefonica e cio' significa che non possono usufruire dei servizi di telemedicina perche' la velocita' di connessione e' molto lenta. Da qui la necessita' di esplorare soluzioni che permettessero di colmare questa carenza infrastrutturale. In sede di definzione del progetto sono state valutate diverse tecnologie. La scelta, motivita da una analasi di costi-benefici, e' ricaduta sulle reti locali wireless perche' economicamente convenienti e facilmente adattabili alla topografia del territorio. La sperimentazione della rete wireless e' in corso. E' stata implementata una rete HIPERLAN/2 [N.d.r HIPERLAN e' una soluzione per reti locali wireless con una banda riservata per applicazioni nel campo medico] tra la sede centrale dell'ASL1, un distretto ed un ospedale dell'Azienda Sanitaria. In futuro la rete sara' estesa integrando i punti salute e realizzando reti wireless cittadine. Il progetto di Venosa e' solo uno degli esempi di come diversi enti regionali si stanno attivando per coprire il digital divide che stiamo vivendo. In questo senso e' indicativo il lavoro che il CRC di Basilicata sta portando avanti in diverse direzioni, dalla banda larga alle soluzioni di e-government per le realta' locali. E' stato anche realizzato un opuscolo dal CRC, "L'infrastruttura telematica della Regione Basilicata: servizi per la PA locale" in cui gli uffici delle amministazioni locali possono trovare descrizioni e modalita' d'uso di una ampia gamma di servizi messi utilizzabili attraverso la rete regionale. Tutti questi progetti ed iniziative in corso ci fanno oggi intravedere la Basilicata digitale. (S.R.)