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(RegioneInforma) L'OFFERTA FORMATIVA NEL SETTORE TURISTICO IN BASILICATA

16 novembre 2004

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(ACR) - L'offerta formativa nell'ambito del settore turistico è molto frammentata ed eterogenea e rispecchia la complessità del settore stesso. Essa comprende da un lato la formazione professionale, integrata nel sistema di istruzione dipendente dal Ministero della Pubblica Istruzione (es. la competenza di settori formativi come gli Istituti Professionali Alberghieri, gli Istituti Tecnici per il Turismo etc.), dall'altro lato la formazione professionale realizzata attraverso soggetti pubblici e privati come le Regioni, gli Enti locali, le Camere di Commercio, le Organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro e le imprese stesse. Il capitale umano nel settore del turismo è importante quanto l'esistenza stessa del patrimonio turistico da far usufruire e se le risorse umane vengono meno, tutto il meccanismo ne risente fino a rallentarlo se non addirittura a bloccarlo. E' necessario, dunque, un crescente sviluppo delle attività formative rivolte da un lato a qualificare e riqualificare il personale del settore, e dall'altro a sviluppare una formazione che renda l'operatore consapevole dell'appartenenza al patrimonio turistico locale. Senza formazione un servizio alberghiero o della ristorazione è una sorta di attività tecnica senza qualità (portare i piatti, assegnare le camere, registrare gli arrivi). E' la formazione che arricchisce questi servizi, facendoli diventare relazione con il cliente, ovvero attività che gratifica il cliente. Ma di che tipo di formazione, in concreto, hanno bisogno gli operatori del settore turistico esercenti in Basilicata? In base ad interviste - condotte da Società che operano nel campo della formazione e dirette ad un campione di 130 strutture alberghiere ed extralberghiere della Basilicata Sud - è emerso che la ricerca di personale qualificato rappresenta un fattore di elevata criticità, in modo particolare per ciò che riguarda le figure operative impegnate nella gestione dei servizi a contatto dei clienti (operatori di sala, operatori addetti alla gestione dei servizi di ricevimento e di assistenza ai piani nelle strutture ricettive). Non sono invece emerse particolari necessità relativamente a ruoli di carattere più propriamente gestionale. Per gli operatori del settore, inoltre, viene avvertita una forte esigenza di miglioramento in alcune aree di qualificazione professionale degli addetti: in particolare, il 58% di essi ravvisa la necessità di padroneggiare meglio le lingue straniere, il 35% di avere più padronanza nelle attività di comunicazione e relazioni pubbliche, il 20% di sviluppare negli addetti un atteggiamento orientato al marketing per meglio comprendere e soddisfare le esigenze dei clienti. Una seconda area di competenze/abilità su cui si concentrano le aspettative di miglioramento degli addetti è quella relativa alla qualità del servizio (46%). Significativa è anche l'esigenza di migliorare la capacità di utilizzo delle nuove tecnologie di tipo informatico e telematico per rendere più efficiente ed efficace la gestione delle attività operative ed il contatto con il mercato. In merito alle tipologie di interventi aventi ad oggetto il miglioramento delle competenze/abilità degli addetti, in base agli studi effettuati, si riscontra la netta preferenza per tutoraggio/formazione sul luogo di lavoro (58%) e formazione in aula (52%). Dall'analisi di questi dati si evince, dunque, che nelle imprese turistiche della Basilicata sicuramente non si ha bisogno di una formazione di tipo accademico: non serve a molto sapere la storia del viaggio o la funzione delle èlites nello sviluppo del turismo di massa. Serve, invece, assimilare le tecniche che permettono di conoscere gli orientamenti, le motivazioni e le scelte concrete dei turisti-consumatori. Allo stesso modo serve capire come si organizza il lavoro in albergo, come si ridistribuiscono i compiti all'interno di un'azienda familiare, come si organizza la reception, come si utilizza la posta elettronica ai fini delle relazioni con i clienti. Serve poi il "coaching", l'allenatore in campo, l'imparare mentre si fa: è questa una delle forme più moderne ed efficaci di formazione, in quanto permette una politica di aggiustamento continuo della qualità e di messa in campo costante delle conoscenze, che non restano astratte, ma che vengono impiegate a misura delle concrete necessità dell'azienda. (E.S.B.)

Redazione Consiglio Informa

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