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(RegioneInforma) ARCADIA, INVITANTE PROGRAMMA DI SVILUPPO LUCANO

21 novembre 2004

© 2013 - cersosimo.jpg

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(ACR) - Paesaggi idilliaci dove storia, natura e tradizioni si mescolano, scenari favolistici che sommano il passato con il presente ed il futuro. L'Arcadia non è solo la regione del Peleponneso tanto favoleggiata dai poeti bucolici o l'accademia dei poeti che voleva elevare la Natura a canone poetico. No, oggi, quel nome che evoca antiche profezie, che ricorda misteri e suggestioni, è il simbolo di una rinnovata voglia di scoprire le meraviglie della terra lucana per trasformarle in attrattive turistiche. E' il nome di un programma complesso ed invitante che su una «nave fantastica» denominata Arcadia appunto, porterà la gente alla scoperta dell'immenso territorio lucano: dalla Magna Grecia al Basso Sinni, dalla Val Sarmento al Potentino, al Melfese. Privilegiando, quindi, non i singoli paese ma interi comprensori, territori che si caratterizzano ognuno per un singolo elemento: dalla storia all' ambiente, alla gastronomia all'archeologia. L'idea è nata dall'accordo di 51 imprenditori e 25 comuni che si uniti in un consorzio denominato Arcadia , a cui si sono aggiunte successivamente tutte le comunità montane comprese tra Sinni, Val Sarmento e Lagonegrese, il Parco nazionale del Pollino e la Camera di commercio di Potenza. Obiettivo realizzare una specie di «passeggiata virtuale» sulla nave dell'Arcadia andando alla scoperta degli angoli più intensi e nascosti della regione. Così su quel mezzo idilliaco i viaggiatori navigheranno nel mare irreale dell'ampio territorio dell'area Sud, scoprendo lembi di territorio dominati per secoli da tiranni e vescovi, da oscuri inganni e da uomini dotti, da un trionfo di grano e da grandi progenie. Insomma, andranno alla scoperta di quel vasto e prezioso patrimonio artistico, culturale e naturalistico che è l'area sud. Un viaggio irreale che comincerà dalle antiche colonie della Magna Grecia ( Policoro e Nova Siri) con l'iniziazione ai segreti di Pitagora e dei principi indigeni che con Enotrio approdarono in Italia. Si proseguirà poi verso Pandosia (Rotondella, Tursi, Valsinni e Colobraro) dove la Storia si intersecherà con la leggenda, l'intrigo con il delitto, l'onore con la poesia. Quella della infelice e fiera Isabella Morra ma anche quella del tursitano Albino Pierro. La nave, quindi, raggiungerà lo Stato di Noja (con San Giorgio Lucano, Noepoli, Cersosimo, San Paolo e San Costantino Albanese e Terranova del Pollino) seguendo la via della libertà e della rivolta alla tirannia con i percorsi dei briganti. Così come nel segno della libertà saranno le strade che porteranno alla scoperta delle tradizioni albanesi e di quel popolo che sulle orme di Skandeberg approdò sul Massiccio del Pollino (con San Paolo e San Costantino). La Contea di Chiaromonte (Senise, Chiaromonte, Fardella, Teana, Carbone, Calvera e Castronuovo S. Andrea) farà da sfondo alla «terrà» delle produzioni tipiche con i peperoni secchi ed il mischiglio (una speciale pasta), simboli di una gastronomia povera ma dai sapori intensi. Il tutto prima di inoltrarsi nel Ducato dei Sanseverino (Francavilla sul Sinni, San Severino Lucano, Episcopia Latronico e Viggianello) dove un bosco incantato farà da sfondo ad una Natura selvaggia ed incontaminata. Insomma, un cammino fantastico che dal mare alla montagna, seguirà antiche strade per far conoscere ai turisti non i singoli paesi, non le singole contrade, ma interi comprensori. Quasi un'intera regione. D'altra parte, una delle finalità del progetto è proprio quella di superare i campanilismi, i localismi e gli egoismi dei singoli. Puntando al progetto «Sinis in Basilicata» per promuovere lo sviluppo e l'occupazione, facendo sì che il turismo passi per la valorizzazione delle risorse che ci sono. Pubblico e privato d'altronde si sono ampiamente divisi i compiti. Gli enti pubblici dovranno puntare a reperire risorse da spendere poi per promuovere i progetti, realizzare infrastrutture, segnaletica e sentire nei diversi comuni, sostenere chi intende avviare attività imprenditoriali anche atrraverso l'elargizione di incentivi e soprattutto fare formazione. Le imprese private, invece, dovranno promuovere il territorio e creare le condizioni per accogliere al meglio i flussi turistici che vogliono scoprire la Basilicata di ieri e quella di oggi. Compiti diversi, quindi, ma tenuti insieme da un'idea che appare complessa ma interessante. La conferma viene anche dal numero sempre crescente di adesioni di aziende agrituriste e di operatori del settore al programma. «Si tratta di una sfida che intendiamo vincere - spiegano gli imprenditori del Consorzio "Arcadia" - i presupposti ci sono. Stiamo raccogliendo le adesioni al progetto ed i numeri confermano che la partecipazione è numerosa. Il che lascia ben sperare». Ora, il prossimo passaggio è passare alla fase operativa del progetto per far sì che la nave dell'Arcadia salpi al più presto dal porto. (A.I.)

Redazione Consiglio Informa

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