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(RegioneInforma) LEONARDO GENOVESE: ASPARIZIONE
31 gennaio 2005
(ACR) - "Asparizione", il titolo della mostra di Leonardo Genovese. Le sue opere saranno in esposizione alla Galleria Fotografica di Milano, in Corso Venezia 22, dal 3 febbraio al 10 marzo. "Nessuna narrazione, nessuna realtà riconoscibile, solo evocazioni ottenute attraverso l'evaporazione dei colori, in tante nuvole sparse: più pittura che fotografia". La recensione del Magazine del Corriere della Sera sottolinea un nuovo percorso dell'artista lucano. In realtà Leonardo Genovese, noto per la fotografia in bianco e nero, da oltre dieci anni fa ricerca sul colore. E' una ricerca lenta e paziente, un ritornare sugli stessi punti. Una meditazione costante fino alla percezione dell'essenza vitale del colore. Un dono dell'artista che induce al silenzio interiore e alla contemplazione della Natura Leonardo Genovese è nato in Lucania e vive e lavora a Milano. Dal 1973 comincia a catalogare le immagini cinematografiche e fotografiche realizzate nella sua Terra, della quale continua a riportare l'essenza primitiva, scorci di nobiltà contadina, il fruscio dei boschi, la quiete degli orizzonti. Particolari insoliti, tracce di presenze e assenze, luci improvvise, luoghi dell'anima. Negli anni 1984/87 frequenta la Scuola del Cinema di Milano. Nel 1990 realizza il mediometraggio "Airale", dedicato alla poetica di Leonardo Sinisgalli e nel 1993 firma la fotografia del film di Massimo Bettini "strade alberi e fuochi" . Sempre con lo stesso autore collabora come direttore della fotografia a cinque film per la Olivetti. Le mostre personali. La prima nel 1991 nel Castello Federiciano di Lagopesole, a Roma nel '92 con "Viaggiatori". Nel 1994, sempre a Roma, con "il mare immaginario" e poi nel '95 con "Assenze". A Matera presenta "Fotografie" nel 1996 e a Cantù nel '97. In Svizzera, a Chiasso, 1997, presenta "Nil Obscurius Luce" . A Torino, nel 1999, "L'occidente imperfetto" . E' a Milano con "Problemi di luogo" nel 2000 e l'anno successivo con "Eclisse". L'autore non ama essere raccontato. Come ha dichiarato al mensile bilingue That's art, che nel marzo 2003 gli ha dedicato la copertina e un dossier, "A parte le immagini non saprei cos'altro aggiungere". Un personaggio silenzioso, che dice pochissimo di sé e delle sue opere, che parla solo per mezzo di esse. Immagini senza tempo, fotografie che non raccontano. La narrazione è nel momento dello sguardo, la poesia raffinata. Il messaggio è diretto: l'animo sensibile lo coglie immediatamente. Un tuffo al cuore, uno stato d'animo indotto, e raccolto. (P.V.)