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(RegioneInforma) LA LEGGE "488" E IL TERRITORIO LUCANO
11 febbraio 2005
(ACR) - La Basilicata nel 2006 fuoriesce dal piano di aiuti comunitario, denominato obbiettivo uno, destinato al sostegno e alla crescita dell'economia nelle aree depresse dell'Unione Europea. Fino ad ora le abbondanti risorse finanziarie affluite dalle istituzioni europee, sommate a quelle stanziate dal governo italiano, sono state gestite dal Ministero dell' Industria in concerto con le Regioni per incentivare lo sviluppo economico, produttivo, tecnologico e infrastrutturale. Di queste azioni di sostegno allo sviluppo molte sono state sviluppate a seguito dell'erogazione dei finanziamenti statali previsti nella legge 488. Legge che da molti anni sostiene lo sviluppo e l'insediamento di nuove aziende sul territorio lucano. La L. 488 del ventidue ottobre del 1992, sulle agevolazioni in favore delle attività produttive nelle aree depresse del paese, è lo strumento attraverso cui il Ministero dell'Industria distribuisce alle aziende italiane "contributi a fondo perduto" sino al cinquanta per cento degli investimenti totali; si tratta di una cifra che si approssima intorno ai tre miliardi di euro. Per "fondo perduto" si intende una somma di denaro che il Ministero mette a disposizione dell'imprenditore a titolo definitivo, senza, quindi, obbligo di restituzione. Le agevolazioni concedibili alle imprese vengono espresse tramite due indici: E.S.N. (equivalente sovvenzione netto) e E.S.L. (equivalente sovvenzione lordo). La "488" è stata pensata per favorire le aziende del settore produttivo (c.d. attività manifatturiere), di servizio, edili, turistiche e commerciali, produzione e distribuzione di energia elettrica, che vogliono attuare dei programmi di investimento finalizzati a creare occupazione e infrastrutture. La legge 488 opera con un meccanismo, detto "a bando". Ciò vuol dire che, con cadenza più o meno annuale, il Ministero dell'industria dichiara che è possibile presentare domanda di contributo, a partire da un determinato giorno e fino ad una data di chiusura termini. Per le date di apertura e chiusura dei bandi si può consultare il portale www.legge488.it. La graduatoria per la distribuzione degli incentivi viene basata sul calcolo di vari indicatori. L'occupazione è misurata in rapporto all'investimento (in migliaia di euro). Ad esempio se una azienda ha già presenti in organico venti dipendenti, ed effettua un investimento di un milione di euro, l'indice sarà uguale a venti diviso mille. L'incidenza del contributo statale viene calcolata in base agli investimenti totali ed al conferimento di capitale fresco da parte dell'imprenditore, consistenti in aumenti di capitale o ingresso di nuovi soci. Altro elemento di valutazione del progetto è l'impatto ambientale che la nuova struttura avrà sul territorio. Il parametro ambientale consta di due parti, una destinata alle certificazioni ambientali ed una alla diminuzione nell'uso di sostanze pericolose. Le certificazioni ambientali realizzabili sono: la certificazione Emas e la Iso 14.000; il conseguimento della prima, in considerazione della maggiore complessità, ottiene un punteggio superiore rispetto al secondo. La certezza e la brevità dei tempi degli esiti istruttori, dalla formulazione delle graduatorie fino alla erogazione, delle agevolazioni poiché utilizzabili anche per la delocalizzazione degli insediamenti produttivi hanno indotto aziende proveniente dal nord Italia ad usufruire di tale legge per investire in Lucania. Le graduatorie sono distinte in due classi. La graduatoria ordinaria divisa per regione in cui sono inseriti i progetti comportanti investimenti complessivamente ammissibili fino a 25.822.844,95 Euro che non rientrano negli aiuti regionali relativi ai grandi progetti di investimento. Graduatoria speciale, a cui sono destinati il cinquanta per cento delle risorse disponibili, anch'essa ripartita per regione, ove sono elencati i progetti fino a 25.822.844,95 Euro (50 miliardi di lire) relativi ad una zona ( inferiore al cinquanta per cento del territorio complessivo regionale ) o a più settori (minimo due) di attività produttive individuati come prioritari. Analizzando le graduatorie, consultabili al pubblico sia presso la regione Basilicata che su siti internet specializzati, si evince un netto divario nel numero di richieste pervenute dalle due province lucane. Le domande presentate dalle aziende situate nella provincia di Potenza hanno attirato maggiori finanziamenti di quelle delle zone del materano. Nella graduatoria ordinaria della regione Basilicata pubblicata il ventotto dicembre del 2004 relativo al settore artigianato, su 89 imprese che hanno presentato la domanda di finanziamento solo 42 sono state ammesse e di queste solo 12 sono della provincia di Matera. Ma questa ampia sproporzione si evidenzia, in modo ancor più marcato, prendendo in esame con una specifica analisi di confronto le graduatorie del biennio 2000-2001 Nel bando (decimo) del 2000, del settore commercio, dalla graduatoria ordinaria della regione si nota come su 27 domande presentate 21 sono state accolte e di queste solo cinque sono del materano. Nel nono bando sempre del 2000 relativo al settore turistico-alberghiero nella graduatoria ordinaria su 40 domande presentate 21 sono state accettate e solo cinque della provincia di Matera. Per quanto riguarda il settore industria nel 2001 le due graduatorie vedono in quella ordinaria 165 domande di cui 83 accolte e di queste 24 di Matera; invece nella speciale si hanno 32 domande ammesse ed accettate e tra queste solo otto di Matera. Sempre nel 2001 analoga situazione si propone nel tredicesimo bando del settore commercio, ove su ventitre domande tutte ammesse solo cinque risultano del Materano. La forbice del divario tra la provincia di Potenza e di Matera si fa stringendo maggiormente, invece, nel caso del settore turistico-alberghiero, grazie alla presenza più massiccia di impianti turistici nel metapontino. Nel dodicesimo bando 2001 per il settore turistico-alberghiero, nella graduatoria ordinaria, si arrivano a contare trenta domande presentate. Di queste sono state avviate a finanziamento ventidue in cui la metà sono relative alla zona del materano. Anche nella graduatoria speciale viene conservata tale ripartizione delle risorse. La disamina mette in evidenza una relazione che si avvicina al cinquanta per cento, su sedici domande ammesse, otto sono del materano. Di conseguenza dopo aver messo in evidenza tutti i dati rilevabili dalle graduatorie di finanziamento è logico presupporre l'analisi delle ricadute successive, ovvero il riscontro occupazionale derivato in via diretta o indiretta dalla legge 488. A questo riguardo le rilevazioni degli uffici dell'Istat, al contrario dei dati ufficiali degli enti territoriali sul finanziamento e presentazione delle richieste, non ci aiutano ad evincere i rilievi scorporati per territorio per analizzare il quadro derivato dall'impatto occupazionale della "488" in Basilicata. Un dato che ovviamente darebbe, a questa normativa, una luce diversa per valutare l'azione legislativa che fino ad ora è stata considerata quasi esclusivamente a sostegno ed assistenza dell'economia delle aziende produttive. (R.B.)