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(RegioneInforma) BILANCIO DELLA GIUSTIZIA TRIBUTARIA LUCANA

15 febbraio 2005

© 2013 - soldi.jpg

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(ACR) - E' fatto di piccoli numeri il bilancio dalla giustizia tributaria lucana. Quantità ridotte legate non all'inattività della magistratura finanziaria ma prevalentemente al condono fiscale. A quella normativa che ha disposto una chiusura delle liti fiscali pendenti relative ai Tributi erariali con la conseguente sospensione obbligatoria di tutte le liti pendenti. E' quanto emerge dalla relazione del presidente della Commissione tributaria regionale, Roberto Stella, sullo stato della giustizia finanziaria. Quaranta pagine o poco più in cui il presidente analizza, precisa, evidenzia un anno di attività. Un anno in cui il principale protagonista è stato il condono fiscale. Tanto che «le liti relative ai tributi erariali sono rimaste sospese per tutto il 2003 e per circa metà 2004». «Il tutto con conseguente completa inattività delle commissioni tributarie provinciali e regionali - precisa il presidente - anche se esse hanno potuto svolgere la loro attività per le liti riguardanti i tributi locali». E se il condono fiscale ha causato una paralisi di parte dell'attività è pur vero che esso non ha prodotto i risultati sperati. Facendo chiudere solo parte delle pendenze. Secondo i dati delle Commissioni, infatti, le chiusure riguardano esclusivamente «un quarto delle liti pendenti» cioè 1353 su 5158. Numeri che, almeno per l'anno in corso, hanno un solo significato: ossia la normativa ha funzionato parzialmente. Come confermano le parole del presidente Stella. «Solo in parte è stato raggiunto l'intento voluto e previsto dal Legislatore - aggiunge il magistrato - cioè un maggiore introito finanziario, con conseguente riduzione drastica del contenzioso in atto e, non si è in grado allo stato di dire, ed eventualmente in che misura, sorgerà anche altro contenzioso sull'applicabilità o meno del condono». D'altra parte, ad esempio, in Basilicata solo otto comuni si sono avvalsi del condono in materia di tributi locali ossia Maratea, Paterno, Potenza, Senise, Ferrandina, Grassano, Montescaglioso e Stigliano. Non lo hanno fatto, invece, le due Province e la Regione.La giustizia tributaria, però, non è fatta solo di liti e contenziosi. E' composta di più aspetti. Tra questi i rapporti tra Fisco e cittadini. Un rapporto complesso ed a volte difficile, indubbiamente «conflittuale». «Il rapporto tra Fisco e contribuente rimane sempre conflittuale, anche per sua stessa natura - precisa il presidente Stella - ed il genio fiscale è sempre attivo e pronto a cogliere ogni occasione per invadere sempre di più la sfera dei cittadini, anche se per esigenze di bilancio. In sostanza, il nostro sistema fiscale è un sistema inquisitorio, in cui l'Erario accusa e sta poi al cittadino dimostrare che la pretesa avanzata non è esatta e giusta. Insomma, lo Stato sembra trattare tutti i cittadini come potenziali evasori (e forse non a torto) e nel dubbio sembra che propenda non a favore del contribuente, ma a favore dello Stato». Inoltre, a questo va aggiunto che «le leggi fiscali usano un linguaggio non sempre chiaro e il più delle volte ampolloso, troppo ampio ed esteso, a volte misterioso ed oscuro per cui anche quando si riesce a trovare una legge che sembra disciplinare la materia, rimangono sempre dubbi ed incertezze». Tutto questo modo di legiferare ed il contenuto delle leggi, quindi, possono avere delle conseguenze. «Non può escludersi che forse anche questo modo di legiferare ed il contenuto stesso delle leggi - precisa Stella - producendo sempre più confusione ed incertezza e conseguente violazione ed illegalità, finiscano per giustificare i vari condoni fiscali». Al di là di questo, in ogni, caso, va detto che le Commissioni Tributarie si trovano in un momento difficile. Aggravato anche dalla carenza degli organici che, in Basilicata, «versano in una situazione gravissima». A tal punto che per mancanza di personale sono state «congelate ben due sezioni». «Nella Commissione tributaria provinciale di Potenza sono vacanti due posti di presidenti di sezione, quattro vice-presidenti e dieci giudici, per un totale di sedici componenti sui trentasei in organico - sottolinea il presidente Stella - con varie disfunzioni e rallentamenti al ritmo di lavoro ossia congelamento di una sezione, applicazioni e sostituzioni». Occorrono, quindi, provvedimenti concreti ed in tempi brevi. Gli stessi provvedimenti che l'alto magistrato richiede anche per la sede della Commissione Tributaria regionale che oggi svolge l'attività, in «due piccoli e modesti appartamenti del tutto insufficienti, inadeguati ed antiigienici». Il tutto, tra l'altro, con un rilevante canone di locazione. «Ho ingaggiato una vera e propria battaglia con l'Agenzia del Demanio - conclude Stella - ma fino ad oggi nessun risultato è stato raggiunto, anzi ho rilevato scarsa attenzione se non disinteresse». (A.I.)

Redazione Consiglio Informa

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