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(RegioneInforma) DILIGENTI GLI AMMINISTRATORI PUBBLICI LUCANI
15 febbraio 2005
(ACR) - Gli amministratori pubblici lucani operano con la diligenza di un padre di famiglia in un territorio che è ben lungi dall'essere preda del malaffare, anche perché il tessuto sociale è indubbiamente sano. E' questo uno dei dati più significativi che emerge dall'analisi sullo stato della giustizia contabile in Basilicata tenuta dal procuratore regionale della Corte dei Conti, Michele Oricchio. Quasi settanta pagine di dati, elementi e valutazioni sull'amministrazione contabile degli enti pubblici locali e statali. Con particolare riferimento al bilancio regionale, al comportamento di consigli comunali e provinciali, alle attività di numerosi enti di Stato. «Non posso non evidenziare che questa regione pur non costituendo un'isola felice è ben lunghi dall'essere in balia del malaffare - commenta il procuratore - vi è, infatti, un tessuto sociale sostanzialmente sano che costituisce l'humus per tanti amministratori e dipendenti pubblici che qui operano laboriosamente, curando con oculatezza e con la diligenza del "bonus pater familias" gli interessi delle collettività locali». E se gli interessi sono ben amministrati una delle dimostrazioni più interessanti in questo senso viene proprio dalla gestione finanziaria e dall'attuazione delle politiche regionali in Basilicata. In poche parole, dal bilancio regionale che viene descritto - dalla magistratura contabile - in modo più che positivo. «Per quanto riguarda la gestione del bilancio 2002, esso dedica particolare attenzione alla salvaguardia degli equilibri di bilancio - si legge nella relazione della Corte dei Conti - al rispetto dei limiti posti all'indebitamento ed all'osservanza del patto di stabilità interno rilevando, per quanto riguarda il rispetto del principio di equilibrio del bilancio, come vi sia stata una sostanziale osservanza dei limiti di copertura fissati sia in ordine ai pagamenti autorizzati sia relativamente alle spese di cui è stato autorizzato l'impegno, nonché la coerenza delle scelte effettuate dalla Regione nella fase di allocazione delle risorse rispetto alle linee programmatiche adottate ed alla rispondenza delle risultanze della gestione finanziaria degli obiettivi perseguiti» . Insomma, un bilancio fatto prevalentemente di luci ed una sola ombra. Quella secondo cui per i controlli interni è «auspicabile l'adozione di ulteriori misure dirette ad accrescere la consapevolezza dell'utilità di metodologie di monitoraggio, sorveglianza e valutazione dei programmi». Un esempio in questo senso è dato da un certo ritardo nella «messa a regime» del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici e dell'Istituto Nitti- agenzia regionale per lo sviluppo delle risorse amministrative ed organizzative. Rispettati anche gli equilibri di bilancio per l'esercizio finanziario 2003. «Dall'analisi svolta sono risultati rispettati gli equilibri di bilancio sia per la gestione della cassa sia per la gestione della competenza - sottolinea il magistrato contabile - nonchè egualmente rispettati i vincoli stabiliti dal patto di stabilità interna con la precisazione che le spese correnti della regione, monitorate si sono, però, maggiormente avvicinate al tetto massimo previsto dal patto». Il bilancio regionale, dunque, può essere considerato un fiore all'occhiello. Ma l'azione della Procura contabile è stata più vasta: tanto che sono state 570 le vertenze che hanno portato ad avviare ben 1001 richieste istruttorie, contro le 288 dell'anno precedente con un incremento del 300 per cento in più. Tutte riguardanti i vari campi d'azione della Pubblica amministrazione statale e locale. A segnalare i vari casi alla magistratura contabile oltre alla giustizia ordinaria, all'avvocatura di Stato, ai revisori dei conti, sono singoli cittadini ed associazioni di categoria. Alcune di queste hanno portato, ad esempio, ad una citazione nei riguardi di dipendenti ed amministratori del comune di Venosa per una vicenda espropiativa, alle citazioni nei riguardi di un dipendente dell'Asl 2 di Potenza assunto dopo aver prodotto un falso certificato di laurea o a quella nei riguardi di un sindaco condannato per concussione per danno all'immagine dell'ente locale. Per quanto riguarda la sezione giurisdizionale l'ammontare complessivo delle condanne pronunciate è stata di più di 492mila euro, per 16 sentenze complessive che - a detta del procuratore Oricchio - «rappresentano un interessante ed istruttivo spaccato sui vizi e sulle virtù della Pubblica amministrazione in Basilicata». Tra le vicende più significative quelle legate al contenzioso pensionistico dei dipendenti pubblici civili e militari che ha comportato la quasi eliminazione dell'arretrato. Insomma, fatti e numeri che evidenziano un lavoro continuo ed importante come precisa l'alto magistrato. «L'esigenza di monitorare la finanza pubblica e reprimere i casi di "mala gestio" non costituisce una novità - conclude Oricchio - ma è semplicemente divenuta più pressante in questi ultimi anni».(A.I.)