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(RegioneInforma) "POLIZIA IDRAULICA": IN BASILICATA LA PRIMA BANCA DATI DEL MEZZOGIORNO

17 febbraio 2005

© 2013 - agri.jpg

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(ACR) - Nasce in Basilicata la prima banca dati informatizzata del Mezzogiorno relativa a un monitoraggio permanente del territorio e dei corsi d'acqua. L'iniziativa, promossa dall'Autorità di bacino della Basilicata, prevede un'attività di "polizia idraulica" da effettuarsi previa conoscenza diretta delle situazioni a rischio. Lo scopo? È presto detto: la possibilità di realizzare programmi di intervento mirati, nel più breve tempo possibile e, soprattutto, fondati su previsioni certe. Questo, in sintesi, quanto sostenuto dal Presidente della Giunta, Filippo Bubbico, in occasione della presentazione del quinto volume della collana editoriale dell'Autorità di bacino della Basilicata. Il testo, dal titolo "Sorveglianza e ricognizione lungo i corsi d'acqua lucani – Attività di Polizia Idraulica, Dossier ciclo 2003", è stato curato oltre che dall'Autorità di bacino, anche dal Dipartimento di ingegneria e fisica dell'ambiente dell'Università degli Studi della Basilicata. Il volume contiene il dossier relativo all'- "attività di sorveglianza e ricognizione" dei corsi d'acqua effettuata nel 2003 con il coordinamento dell'Autorità di bacino. Sono stati altresì interessati anche i Dipartimenti Regionali Infrastrutture e Mobilità e Ambiente e Territorio, il Corpo Forestale dello Stato, l'Università degli Studi della Basilicata e l'Associazione di Volontariato Auser-Ali d'Argento. In generale l'iniziativa ha riguardato una globale ricognizione dei corsi d'acqua al fine di evitare situazioni di rischio a persone, beni o cose. Grazie agli elementi acquisiti, e ad altri già in possesso degli organi competenti, è stato dunque possibile elaborare una banca dati informatizzata. Preziosa e quanto mai rara risorsa che consente di ricercare, aggiornare e gestire le informazioni in modo veramente funzionale. Svoltosi nel periodo settembre – dicembre 2003, il primo ciclo di quest'attività di censimento ha riguardato ben 775 situazioni relative ai corsi d'acqua di competenza dell'Autorità di bacino della Basilicata: Bradano, Sinni, Noce, Basento, Cavone e Agri, oltre ad alcuni importanti affluenti. Come si evince dal numero, le rilevazioni risultano decisamente consistenti. In questo primo ciclo di attività sono state osservate tutte le opere presenti lungo le aree fluviali, a prescindere dal grado di criticità. Infatti, su una scala di valori che va da 1 a 3 si sono definite come classe 1: le situazioni a criticità moderata; classe 2 : le situazioni a criticità media; classe 3: le situazioni ad alta criticità. Si è, tra l'altro, rilevato "come l'energia posseduta da una corrente sia in grado di arrecare consistenti danni ai manufatti presenti in alveo e, in qualche caso, addirittura mettere in crisi la stabilità di impalcati di imponenti dimensioni". Ovviamente in un secondo ciclo di attività, peraltro già in itinere per l'anno 2004-2005, saranno oggetto di monitoraggio soltanto le situazioni risultate ad alta o media criticità. Ne sono state individuate circa 200 di questo tipo. Si sono quindi rilevate situazioni di dissesto, di restringimento degli argini, insediamenti presenti in alveo, ostruzioni al normale deflusso delle acque ed altro ancora. Grazie alla compilazione di una scheda tecnica di rilevamento costituita da una serie di voci quali la presenza di manufatti, le opere in alveo, la tipologia del canale principale, l'arginatura, la presenza o meno di aree golenali, oltre ad eventuali ulteriori informazioni, si è così pervenuti all'elaborazione di differenti gradi di criticità. Il bilancio di questa prima fase di attività concernente la "polizia idraulica" risulta quanto mai positiva. Non fosse altro che per la grande utilità degli interventi operati. L'efficacia delle azioni messe in atto risiede nell'informare tempestivamente i proprietari o i gestori delle opere censite, qualora si dovessero riscontrare situazioni ad alta criticità. A quel punto, ai soggetti responsabili è fatto obbligo di attivare immediatamente programmi di monitoraggio a lungo termine o, nei casi di maggiore gravità, interventi di manutenzione o di risanamento. A seguito di quest'iniziativa sono stati già messi in atto interventi per la rimozione di alcune criticità accertate. Quello operato dall'Anas ad esempio, come compare scritto in una nota, per il consolidamento delle pile del viadotto della SS 106 Ionica presso lo svincolo con la Sinnica, o quello di ripristino della sezione d'alveo sul torrente Basentello attuato mediante l'utilizzo di lavoratori socialmente utili. Stando così le cose, è facile intuire come il carattere di intervento "straordinario" ceda il posto ad azioni di tipo "ordinario", ad azioni cioè da svolgersi almeno una volta all'anno. Il tutto in ottemperanza, non solo della legge 183/89, utile strumento per la "conservazione e salvaguardia del territorio" ma, più di tutto, in linea con le scelte programmatiche fino a questo momento operate dalla Regione. Scelte che mirano a uno sviluppo capace di procedere in sintonia con la tutela e la valorizzazione dell'ambiente e del territorio. (k.s.)

Redazione Consiglio Informa

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