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(RegioneInforma) DOSSIER CARITAS-MIGRANTES: GLI IMMIGRATI IN BASILICATA

01 marzo 2005

© 2013 - immigrati.jpg

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(ACR) - Tra il 2000 e il 2004 si sono registrate due milioni e seicentomila presenze di immigrati regolari in Italia. Fra i primi tre gruppi nazionali che prevalgono, come presenza straniera, si contano la Romania, il Marocco e l'Albania (ciascun gruppo con circa 230-240.000 presenze soggiornanti), seguiti dall'Ucraina (113.000), dalla Cina (100.000), dalle Filippine, dalla Polonia e dalla Tunisia (che contano fra le 70.000-60.000 presenze), per arrivare a paesi che contano circa 40.000 cittadini stranieri provenienti dal Senegal, dall'India, dal Perù, dall'Ecuador, dalla Serbia, dall'Egitto, dallo Sri Lanka, dagli Stati Uniti. Più difficile appare, invece, accertare la quantità della presenza irregolare. Le stime, che non vanno limitate ai soli sbarchi, seppur questi rappresentano la parte più cospicua e visibile dei flussi, vanno dalle 200.000 presenze accertate dall'Ismu, alle 600.000 dei sindacati, alle 800.000 dell'Eurispes. Sfaccettato e complesso appare il quadro sui flussi migratori così come emerge dal "Dossier Statistico Immigrazione 2004", quattordicesimo rapporto realizzato in collaborazione tra la Caritas nazionale e la Fondazione Migrantes, di recente presentato anche a Potenza. Il rapporto, indagando la questione immigrazione in Basilicata, riferisce una situazione che potrebbe sembrare quasi ininfluente a livello nazionale sulla quale, la presenza straniera presente in regione, incide con appena lo 0,2%. Il fenomeno immigrazione va letto, però, come sottolineano gli autori dello stesso Dossier, anche in riferimento al territorio regionale. La presenza degli stranieri, in una regione limitata dalla posizione geografica e dalle condizioni socio-economiche, appare legata, più che al fattore lavoro, alle richieste di ricongiungimento familiare che influiscono, sui dati relativi ai motivi di soggiorno, per il 37%, superando del 6% la media delle altre regioni italiane ed evidenziando una tipologia di soggiorno che si può definire quasi "familiare". La presenza dei cittadini stranieri in Basilicata è un fenomeno crescente che negli ultimi anni, in particolare, ha cominciato ad assumere la caratteristica di una presenza permanente per la tendenza di alcuni gruppi nazionali a stabilirsi in via definitiva su territorio. Le stime, elaborate in base ai dati Istat e del Ministero dell'Interno, confermano un fenomeno che, iniziato dai primi anni '90, ha portato la popolazione straniera, di cui si contano 1.661 presenze nella provincia di Potenza e 1.844 in quella di Matera, a stanziarsi. Va considerato comunque che la Basilicata, stretta fra la Campania e la Puglia, regioni dove il fenomeno migratorio presenta connotati più evidenti, assume la caratteristica di un'area di permanenza temporanea soprattutto nel periodo estivo, quando ospita numerosi immigrati che vengono impiegati prevalentemente nell'agricoltura. L'impiego di manodopera di stranieri in tale settore non è facilmente calcolabile poiché non solo non è stanziale, ma spesso rientra nel fenomeno dell'irregolarità. A dettagliare, in modo più specifico, le principali caratteristiche del fenomeno immigrazione nella provincia di Potenza concorre un'altra pubblicazione realizzata, lo scorso anno, dal Gruppo provinciale di Lavoro sull'Immigrazione. Da "L'immigrazione straniera in provincia di Potenza: dati, analisi e bisogni della popolazione immigrata" emergono dati significativi in riferimento soprattutto alla distribuzione della popolazione immigrata sul territorio provinciale e al rapporto degli immigrati con il mercato del lavoro. I dati che convergono da diverse fonti (Istat, Prefettura di Potenza, Ufficio Immigrazione della Questura, Camera di Commercio, Direzione Provinciale del Lavoro) e da enti ed associazioni impegnati sul tema immigrazione (Caritas diocesane di Potenza e Melfi, Centro Città dei Colori del Comune di Potenza, l'Associazione Filemone di Bella) rivelano un'elevata concentrazione degli immigrati, oltre che nella città capoluogo, soprattutto nell'area del Vulture-Melfese. Tra i comuni del Vulture e dell'Alto Bradano si concentra infatti il 40% della popolazione straniera. Tale affluenza è riconducibile sia alle maggiori occasioni di lavoro che l'area offre rispetto al resto della provincia, sia alla vicinanza con la Puglia, regione dalla quale sono giunti diversi immigrati già dalla fine degli anni '80. Le aree che invece contano una minore presenza di immigrati sono quelle del Lagonegrese e dell'Alto-Sinni Val Sarmento, che ospitano solo il 12% della popolazione straniera, essendo territori che offrono scarse possibilità e occasioni di lavoro. Per quanto riguarda i paesi di provenienza della popolazione immigrata, secondo i dati forniti dalla Questura di Potenza, presenti nel Rapporto del Gruppo di Lavoro sull'Immigrazione, si evidenzia nel 2003, rispetto agli anni precedenti, un incremento del numero degli immigrati provenienti dai paesi dell'Europa Centro Orientale, in maggior numero donne che trovano impiego come badanti. La componente africana, soprattutto dell'area magrebina, è la seconda in ordine di quantità di presenze. I marocchini, forse la comunità presente da più tempo sul territorio, risiedono soprattutto nell'area nord della provincia, in modo particolare nel Melfese, dove hanno trovato lavoro nell'edilizia, nel commercio o nei servizi vari in genere. In aumento sono anche gli immigrati provenienti dall'Asia, seguiti da quelli provenienti dal Sud America, da quella Centrale e da quella del Nord, per arrivare a quelli provenienti dall'Europa e dal Medio Oriente. In seguito alle regolarizzazioni avvenute nel 2003, si possono evincere dati significativi sui maggiori settori d'impiego della popolazione immigrata che evidenziano come la metà (52%) risulta occupata nel lavoro domestico, in qualità di badanti o di colf, mentre un quarto delle regolarizzazioni (26,8%) hanno interessato addetti al settore agricolo. Molto inferiore il numero dei lavoratori (86) legati al settore edile regolarizzati. Il 70% delle regolarizzazioni ha interessato immigrati provenienti dall'Europa Centro Orientale (le ucraine rappresentano un terzo di tutte le regolarizzazioni), il 15% dall'Asia (quasi unicamente dall'India, immigrati questi, impiegati per lo più nel settore della zootecnia), l'11,2% dall'Africa (soprattutto dall'Africa del Nord) e solo il 2,9% dal Sud America. La composizione delle regolarizzazioni rispecchia, a sua volta, la domanda e dell'offerta di lavoro così come si è delineata negli ultimi anni in Basilicata.(I.S.)

Redazione Consiglio Informa

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