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(RegioneInforma) "HO PAURA"
09 marzo 2005
(ACR) - La silloge di Giovanni Rosiello si sostanzia di liriche semplici che colpiscono per il contenuto che comunicano e per la sua immediatezza, le sue poesie si avvicinano alla tradizione crepuscolare italiana, ovvero a una corrente poetica del primo Novecento italiano caratterizzata da una lirica di tono sommesso e di pacata malinconia, tematica che spesso ricorre nelle pubblicazioni di poesie lucane a cavallo fra gli anni ottanta e novanta. Giovanni Rosiello, nato a Salandra nel 1958, vive a Matera e, in merito alle sue poesie, recensite da importanti organi di stampa è stato detto: "esprimono una impostazione stilistica particolarmente valida, dal linguaggio fortemente espressivo, precorso da momenti di grande effetto… Il ritmo delle versificazioni è cadenzato, il testo è organico, composto da poesie molto coerenti stilisticamente". Quella di Rosiello è una poesia caratterizzata da sentimenti spontanei e genuini, è chiara e priva di falsa apparenza, di esteriorità, e di inutili aggiunte. Nei versi l'autore esprime il senso di una vita, gli incontri, le presenze permanenti. Il poeta scrive: " Desidero / parlarti / parlare di te" / " Ho bisogno delle tue cose". E' talora una poesia densa, significativa, che esula dal superfluo, una poesia che fa pensare. " Ho paura di / ritornare a / piangere"; " Sono triste / per quello / che mi dici." / "ma so / di volerti bene." Questi ed altri versi esprimono affetti, rapporti e legami di amore, non sempre espresso, eppure versi accattivanti per l'emozione e la suggestione che trasmettono: "Profumava / il vestito / della tua festa"; … "sorridevi / per il tuo giorno libero". Spesso le poesie di Giovanni Rosiello sono brevi, c'è un prima e un dopo non detti, infatti e, non sempre esplicito, vi è qualche riscontro personale volutamente non chiarito: "Ho imparato / a camminare /". In questa raccolta la natura è poco "dichiarata", il riferimento è solo per dire che è l'uomo che la domina con le sue costruzioni: "E' triste il mare / senza di voi / pescatori / ombrelloni / e gente colorata". E' l'uomo con le sue finzioni che domina: "Maschere / colorate / sono / i Sassi". Con i caratteri somatici: "Occhi / a mandorla / vorresti / luna / portare", lirica che si potrebbe definire volatile per la sua leggerezza. Nelle sue poesie l'autore esprime la fine delle illusione, la sua opposizione alla vita, o meglio, esprime il senso dualistico della realtà e illusione. (A.C.)