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(ACR) E-LEARNING E KNOWLEDGE MANAGEMENT, IL SAPERE CONDIVISO

11 aprile 2005

© 2013 - computer.jpg

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(ACR) - Condivisione, interlocuzione e crescita. Queste le parole chiave della società moderna che, oggi, trova la sua massima e completa esemplificazione nell'Information Technology (ITC). Acquisire informazioni, conoscenze e competenze è diventato molto semplice: basta un click e, direttamente, si accede ad una vastissima rete di informazioni e di dati. Un universo di notizie accessibile da tutti, sempre e ovunque. Questo l'aspetto primario della tecnologia odierna che esercita un forte fascino, tra i giovani in particolar modo. Anche la Basilicata, regione dalle origini culturali antiche e tradizionali ha spalancato, già da diverso tempo, le porte alla tecnologia e alle nuove tecniche informatiche della virtual community: un luogo di creazione virtuale, di collaborazione e cooperazione tra gli utenti che, nello stesso tempo, sono fruitori e creatori dell'informazione. La comunità virtuale, infatti, con le sue innumerevoli opportunità e prospettive può essere, effettivamente, un valido supporto per la crescita della regione. Formare e formarsi professionalmente; acquisire e trasmettere conoscenze, saper comunicare e comprendere l'informazione, di qualunque genere essa sia. Queste le abilità e le finalità per le quali opera l'Associazione Italiana Formatori di Basilicata (AIF). Una vera e propria missione che l'AIF persegue, ormai, da lungo tempo e che si focalizza essenzialmente sulla preparazione globale degli adulti e dei formatori nel settore scolastico, universitario e aziendale. "Secondo dati che risalgono alle indagini del 2004, su 79 Università italiane- ha riportato Caterina Policaro, intervenendo all'incontro, tenutosi ieri a Potenza, apertosi con i saluti del Presidente AIF di Basilicata, Emilia Aulicino- pressoché tutte hanno previsto, per i propri iscritti, corsi di laurea on line". La metodologia per eccellenza è la Fad tradizionale di prima e seconda generazione, "ovvero- ha sottolineato Policaro- quei modelli di formazione a distanza, utilizzati nell'America dell'ottocento, quando, la preparazione scolastica avveniva "per corrispondenza" o "in presenza", tramite lezioni frontali in aula e con l'ausilio di lezioni registrate). "Una didattica di tipo erogativo, soggetta a limitazioni dunque, che- ha spiegato e concluso Policaro- è stata surclassata dal modello attuale, quello di terza generazione che si basa sull'auto-apprendimento e sulla interattività tra le parti coinvolte". Numerosi i vantaggi: dall'abbattimento delle barriere spazio-temporali all'ottimizzazione dei costi; dalla velocità di aggiornamento dei contenuti alla possibilità di conservare la memoria dell'intero percorso didattico. La Fad di terza generazione, dunque, è solo uno dei tanti aspetti della multimedialità ma, probabilmente tra quelli più efficaci e efficienti per quanto concerne l'attività dei formatori. Figure professionali, queste, sempre più ricercate nel campo scolastico ed aziendale perché in grado di gestire le possibili variabili del sistema, attraverso modalità che vanno dall'apprendimento tramite il fare (learning by doing) e le varie strategie di risoluzione dei problemi (problem solving) intermediando, cioè, tra l'entità digitale, il dato iniziale che diviene oggetto di conoscenza e di apprendimento (learning object) per eccellenza e le sue applicazioni (il knowledge management). Su questi argomenti si è intrattenuta, durante l'incontro AIF, Elena Tranfaglia, con la relazione dal titolo "Oltre l'e-learning: il sapere condiviso". Un contributo che ha messo in luce il valore della dimensione collaborativi tra gli utenti nell'utilizzo e nella creazione di contenuti informatici: "le singole unità di informazione- ha spiegato Tranfaglia- diventano vera e propria conoscenza. Due realtà che, pur partendo da diversi approcci, hanno molto in comune e che, attualmente, vanno strutturandosi verso un comune punto di convergenza". La sfida del knowledge Management e dell'e-learning è ormai lanciata, in Basilicata come altrove. E, qui come nelle altre realtà regionali, è stata accolta e percepita con grande entusiasmo, anche se non in modo capillare e diffuso. Tante ancora le realtà regionali, dai distretti scolastici alle imprese che non beneficiano, per mancanza appunto di figure specializzate, dei vantaggi delle nuove metodologie informatiche. In tale ottica, le conclusioni che sono emerse da questo incontro (il prossimo si terrà il 15 aprile, nei locali della Camera di Commercio del capoluogo): la padronanza di tali aspetti e delle opportunità offerte dalla tecnologia è essenziale, soprattutto se il fine al quale la regione punta è quello di incrementare, migliorare le prestazioni e creare un vantaggio competitivo concreto per tutti. (L.L.)

Redazione Consiglio Informa

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