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(RegioneInforma) L'AGRICOLTURA DEL MELFESE (1910-1914)

21 aprile 2005

© 2013 - pascoli.jpg

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(ACR) - A partire dal 1909 le quattro Cattedre Ambulanti di Agricoltura della Provincia di Basilicata si dotarono di un proprio Bollettino che, "per quanto ravvivato dal contributo efficace di una numerosa schiera di collaboratori, non poteva che destare, da sé solo, un parziale interesse ed avvincere il pubblico, senza forti legami". Di quel Bollettino oggi non esiste traccia ma è ricordato quale periodico indispensabile di propaganda agricola che continuò ad essere diffuso anche quando già ogni singola Cattedra dei quattro circondari della Basilicata (melfese, materano, potentino, lagonegrese) pubblicava un proprio organo informativo specialistico. "L'Agricoltura del Melfese. Periodico agrario mensile della Reale Cattedra Ambulante di agricoltura di Melfi", pubblicato a partire dal gennaio 1910, continuò ad uscire per il primo anno quale supplemento al "Bollettino delle Reali Cattedre di Agricoltura" e nel 1911 al "Bollettino del Commissariato Civile della Basilicata e delle Reali Cattedre di Agricoltura". Nel primo numero del nuovo periodico del melfese veniva ribadito la funzione dei singoli strumenti informativi per promuovere il progresso agrario e diffondere le pratiche agricole e veniva evidenziato il programma della Cattedra riferito alla istituzione, direzione e sorveglianza di campi sperimentali e di dimostrazione per incitare gli agricoltori ad usare saggi metodi di coltivazione. Rientrava in quel programma anche lo studio delle malattie delle colture e l'indicazione dei rimedi più adatti per combatterle. Alla Cattedra spettava, inoltre, visitare su richiesta, le terre degli agricoltori per suggerire nuovi indirizzi nella conduzione, testare l'uso di macchine e attrezzi agricoli perfezionati, svolgere conferenze popolari e lezioni pratiche nei comuni del circondario. Una cura particolare veniva riservata all'organizzazione delle associazioni agrarie cooperative. A dirigere la Cattedra di Melfi e il periodico "L'Agricoltura del Melfese" (gennaio 1910 - marzo 1914) fu il professor Antonino Salvatore che, nei cinquantuno numeri di quella rivista, affrontò non solo problemi di ordine tecnico ma anche questioni più complessive legate al credito agrario in Basilicata. In tal senso è interessante annotare come l'attività della Cassa Provinciale, istituita a Potenza, consisteva in operazioni di credito per gli agricoltori, le associazioni agrarie, i consorzi, le casse agrarie, i monti frumentari, con tassi non superiori al 5,50% e in mutui per la costruzione di case coloniche a partire da un minimo del 2,50%. Altre operazioni erano quelle riferite alle costruzioni rurali, all'acquisto di bestiame, a piantagioni di alberi da frutta con interesse non superiore al 3%. L'attività della Cattedra guardava dunque con attenzione alle necessità economiche dell'agricoltura su cui iniziava ad esplicarsi una più puntuale disciplina legislativa. Venivano incentivati con premi le associazioni agrarie che concorrevano a sviluppare la produzione e dunque lo spirito di cooperazione. In merito alle casse agrarie il direttore della Cattedra di Melfi ricordava al direttore generale del Banco di Napoli, il senatore Nicola Miraglia, a nome di tutti i colleghi delle Cattedre di agricoltura in Basilicata, di non avere mai trascurato fin dall'inizio del lavoro di propaganda "di suscitare fra gli agricoltori il sentimento della cooperazione" e sottolineava in tal senso la necessità di una vera educazione civile per poter cogliere "i tempi nuovi". Antonino Salvatore proponeva anche che le casse agrarie fossero investite soltanto dalla funzione del credito agli agricoltori in una regione dibattuta "fra la miseria dei capitali e la piovra fatale dell'usura". Il direttore chiedeva così il prezioso contributo della locale agenzia del Banco di Napoli per rendere concreta e feconda l'idea della cooperazione rurale. Altri contributi del direttore della Cattedra melfitana sono riferiti invece all'inclusione, nel contratto di affitto, delle migliorie fondiarie, entrando così nello specifico di una materia riguardante i proprietari terrieri e gli affittuari. Il giornale da lui diretto diede spazio al Consorzio Agrario Cooperativo di Melfi, divulgandone le relazioni sui diversi esercizi economici e all'Associazione zootecnica per il Circondario di Melfi, pubblicandone lo statuto. Un lavoro multiforme e tenace il suo, che mise in evidenza l'attività svolta dal Ministro dell'Agricoltura dell'industria e del commercio Francesco Saverio Nitti, da altre autorità e dalle Cattedre di Agricoltura che scommisero e profusero la loro opera nell'ambito dell'industria zootecnica, sino all'istituzione della prima mostra del bestiame, di lane e di prodotti caseari, che significativamente chiude l'ultimo numero del periodico, nel marzo del 1914. Diversi furono i contributi tecnici del direttore della Cattedra che si soffermò su vari aspetti della produzione agricola: dall'allevamento del baco da seta, alla produzione casearia, a quella enologica, all'attività, svolta nel podere dimostrativo della Cattedra, per la produzione del frumento, agli esperimenti di concimazione della vigna nello stesso podere. Al periodico collaborarono i diversi assistenti ed esperti che si succeddettero in quella cattedra tra il 1910 e il 1914, precisamente gli assistenti Luigi Campanini e Tito Burnazzi, unitamente all'esperto Gaspare Vitetta. A questi nomi vanno aggiunti altri esperti come Ferdinando Pasquale, Massimo Ortolani, l'enologo Silvestro Pistone, l'agronomo Dante Cordella, Ortensio Ruggero, Giuseppe Leone, Ugo Gaetani, Luigi Terlizzi, Giuseppe Lotrionte, Giacomo Scuderi, il professor Ferruccio Zago e il dottor Giuseppe Sciarra. Ai contributi degli autori si aggiunsero, nei diversi numeri del periodico, le rubriche riguardanti note pratiche mensili e la rassegna della stampa agraria, che forniva un aggiornamento sulle tematiche trattate da altre riviste. Un'ulteriore rubrica segnalava le pubblicazioni più recenti sul comparto agricolo. (I.S.)

Redazione Consiglio Informa

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