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(RegioneInforma) L'AGRICOLTURA MATERANA (1910-1915)
26 aprile 2005
(ACR) - Nel convegno delle Reali Cattedre Ambulanti di Agricoltura di Basilicata, presieduto dall'ispettore Agostino Lunardoni, si stabilì di pubblicare un giornale mensile di agricoltura per ogni circondario. "L'Agricoltura Materana", destinata a completare l'azione di propaganda della Cattedra e ad essere il portavoce degli interessi degli agricoltori, uscì nel gennaio del 1910, quale supplemento al Bolletino Ufficiale delle Reali Cattedre Ambulanti. Stampato presso la tipografia della Scintilla di Matera, ne fu direttore responsabile Roberto Pasini, che sul primo numero doppio del periodico affrontò la questione della "mancanza assoluta della viabilità" all'interno della campagna materana. "Come fa un agricoltore ad introdurre nella propria masseria il sistema moderno di trebbiatura a macchina quando non ha la strada carreggiabile per poter trasportare la coppia trebbiante?" si chiedeva Pasini, sottolineando come la mancanza di strade praticabili in campagna fosse un "grave ed enorme ostacolo al progredire dell'agricoltura". "Le mulattiere più che avvicinare le masserie a Matera non fanno altro che allontanarle", affermava il direttore della Cattedra, evidenziando come il commercio della città dei Sassi verso la Puglia fosse inibito dall'inesistenza di strade trasversali fra Gravina e Matera. Egli sosteneva la necessità di collegare le strade di campagna con i tratti stradali che conducevano a Matera perché "le strade per la campagna sono come le vene e le arterie per il nostro corpo: come queste portano in circolazione il sangue queste portano la vita e il movimento alla nostra agricoltura". Da ciò l'invito rivolto agli agricoltori materani ad unirsi per risolvere, nell'interesse comune, una questione vitale e urgente. Sulla base di quei principi cooperativistici egli auspicava anche il consolidamento del Consorzio Agrario di Matera per la difesa degli interessi degli agricoltori, così come già avvenuto a Melfi e Grassano. Nel corso della sua direzione si svolse anche una mostra zootecnica a Ferrandina con affluenza da altri comuni, ma Pasini dovette lasciare la Cattedra di Matera per altri incarichi, nel maggio del 1910. A lui successe, in qualità di reggente, Vito Gambetta che pubblicò sul periodico, appena nominato, un resoconto dell'attività della Cassa e Consorzio Agrario di Grassano. Anche il reggente dalla sezione di Ferrandina, Giuseppe Calabresi, lasciò l'incarico perché divenuto direttore della Cattedra di Massa Marittima. Al suo posto venne nominato Francesco De Caro. I cambiamenti intervenuti nell'organizzazione del personale della Cattedra influirono in qualche modo sulla continuità della pubblicazione del giornale, anche perché urgevano i lavori per la sistemazione dei fabbricati del podere e della stazione di monta della Cattedra. Il numero triplo del dicembre 1910 documenta quella difficoltà lanciando un appello ai lettori volenterosi per collaborare alla buona riuscita del periodico. Al responsabile Vito Gambetta si affiancò il personale dirigente della Cattedra, in qualità di redattori. Quattro pagine del periodico furono destinate all'attività di quell'organismo e si attivarono nuove rubriche: "Rivista dei mercati", "Quel che si stampa", "Risposte a quesiti", "Qualche nota pratica". Oltre ad approfondimenti sulle diverse problematiche agricole, si diede notizia sulla imminente costituzione di un consorzio agrario cooperativo nel comune di Stigliano e sul ripetuto flagello delle cavallette nel circondario. Per la "Festa degli alberi", istituita sin dal 1899, il reggente della Cattedra tenne un discorso a Matera, il 20 novembre 1911, caldeggiando il rimboschimento e le sistemazioni idrauliche per un migliore indirizzo economico-agrario. Ancora nel gennaio del 1912 la redazione sollecitava il contributo operoso degli agricoltori attorno all'attività della Cattedra e del giornale, censendo il patrimonio zootecnico esistente in Basilicata e pubblicando l'elenco dei premiati per i migliorameni agrari, mentre si affrontava il problema dei danni creati dalla filossera della vite in diversi comuni del circondario. A dirigere la Cattedra materana giunse nel settembre 1912 il professor Saverio Jovino, trasferito dalla Cattedra di Chiaromonte. Nelle sue "due parole di presentazione" Jovino rinnovava l'invito a collaborare "all'incremento del benessere agricolo collettivo" appoggiando l'azione della Cattedra. All'approfondimento dei diversi collaboratori si aggiunsero le note redatte dal veterinario provinciale, Luigi Loperfido, e gli studi condotti da Francesco Paolo Materi sulla sistemazione dei terreni, mentre si registravano passi avanti nell'uso dei concimi. Salvatore Jovino dedicò un'approfondimento ai costi della produzione del frumento nel materano, censendo i dati della produzione per gli anni 1909-1913. Il numero di ottobre del 1913 è dedicato, invece, al discorso, tenuto a Muro Lucano dal Ministro dell'Agricoltura Francesco Saverio Nitti, che si soffermava sui problemi del settore primario nel Mezzogiorno, legati al credito agrario, alla diffusione dell'istruzione tecnica, al consumo dei concimi chimici e all'impiego delle macchine agricole. Sulla questione dell'istruzione tecnica Nitti sostenne, in quell'occasione, che bisognava provvedere in larga misura agli istituti di sperimentazione agraria, poichè due terzi almeno d'Italia dovevano "trovare nella coltura arborea le loro maggiori risorse". "L'Appennino - ribadiva il Ministro dell'Agricoltura - troverà la sua più grande ricchezza agraria" nella costituzione di un demanio forestale proporzionato alle necessità dell'agricoltura e alla sua tutela. Era necessario però fissare criteri e procedure certe per l'espropriazione di terre non adatte ad altra cultura se non a quella boschiva. Riguardo al credito agrario il ministro esplicitò la necessità di sviluppare non solo il credito di esercizio, ma anche quello di miglioramento per la costruzione di case coloniche e stalle, di opere di irrigazione, di strade poderali e per le trasformazioni colturali. "L'agricoltura materana" affrontò, tra l'altro, negli anni 1914-1915, le tematiche riferite alla siccità e promosse l'azione per un'associazione zootecnica materana, pubblicizzando l'attività di produzione e istruzione agraria svolta nei poderi dimostrativi. Dopo il trasferimento a Foggia del direttore Jovino e il suo ritorno nella città dei Sassi nel 1919, il periodico materano tornò ad essere pubblicato nel 1920 quale mensile della Cattedra di Agricoltura di Matera e del Consorzio Agrario di Grassano. Nei numeri pubblicati ad agosto e a novembre di quell'anno, si diede spazio ai provvedimenti varati dal Governo riguardanti le pensioni operaie e nuovamente furono sollecitati provvedimenti per il credito di esercizio da parte del Comitato comunale di propaganda per le colture alimentari. (I.S.)