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(RegioneInforma) SPESA FARMACEUTICA, LA BASILICATA LA PIÙ VIRTUOSA
26 aprile 2005
(ACR) - I lucani sempre più virtuosi in fatto di spesa farmaceutica. Questo quanto emerge dal rapporto presentato dal segretario regionale di Federfarma - associazione sindacale unitaria dei titolari di farmacie delle province di Potenza e di Matera - Franco Caiazza. In base ai dati rilevati si evince che nel 2004 in Basilicata - con una popolazione di 596.821 unità - la spesa farmaceutica a carico del servizio sanitario nazionale si è aggirata intorno ai 113 milioni di euro. A superarla solo il Molise (con 321mila abitanti e una spesa di circa 65 milioni) e la Valle d'Aosta (21 milioni di euro per 120mila abitanti). Oltre alle due città a statuto speciale di Trento e di Bolzano (rispettivamente circa 72 e 68 milioni di euro per una popolazione di quasi 500 mila abitanti) . Tuttavia, la Basilicata risulta l'unica regione a evidenziare un segno meno nella spesa farmaceutica a carico del S.S.N. Si è registrato infatti un decremento dell'1,5 per cento rispetto al 2003. Valore non da poco se si considera anche che nel 2004 è aumentato il numero delle ricette mediche e «la stessa spesa pro capite per la ricetta è rimasta molto al di sotto della media nazionale» - come sostiene lo stesso Caiazza -. Dunque, quanto a consumo di farmaci a ben guardare il merito di "regione virtuosa" di cui la Basilicata si pregia sembra davvero esserselo guadagnato tutto. Infatti all'aumento del numero delle ricette nel 2004 (+ 4,64 per cento), non solo non è corrisposto un aumento della spesa ma si è verificata addirittura una riduzione rispetto all'anno precedente, passando dai 125.570.227 milioni di euro (spesa netta 2003) ai 123.452.015 del 2004 (al netto). Il valore in percentuale corrisponde a -1,69. Il tutto si traduce, in definitiva, in un notevole risparmio da parte dei cittadini lucani che, in linea con quanto avviene a livello nazionale, ricorrono sempre più spesso all'uso di farmaci. Del resto, la crescita della vita media e il bisogno di alleviare quanto più possibile il dolore spiegano tale tendenza. Senza contare poi che oggigiorno le degenze negli ospedali risultano sempre più brevi. E continuare la terapia tra le mura domestiche inevitabilmente implica una ricaduta sulla spesa farmaceutica. Gran parte di questo risparmio sul consumo di medicinali lo si deve a un accordo tra Regione e Federfarma. È stato sancito, infatti, che la distribuzione avvenisse tramite le farmacie e non da parte delle Asl. Risultato: il risparmio è stato di quasi la metà sul prezzo dei farmaci. Anche se questo ha pesato molto sulle spalle degli stessi farmacisti, come non ha mancato di evidenziare Franco Caiazza, che si sono fatti carico di parte degli oneri regionali. «Siamo soddisfatti per i risultati ottenuti – ha commentato il segretario regionale della Federfarma – e ci auguriamo che nel 2005 la Basilicata si riconfermi come la regione più virtuosa, ma per merito di tutte le parti coinvolte, istituzioni, operatori, cittadini e non solo dei farmacisti». In linea con tutto ciò la volontà di divulgare una giusta cultura legata all'uso dei medicinali, perché l'intento di Federfarma – come sostiene ancora Caiazza – è di «razionalizzare e non razionare l'uso dei farmaci». In definitiva, si può asserire con assoluta certezza che la Basilicata in questi ultimi anni ha raggiunto risultati ragguardevoli in molteplici settori. Quest'ultimo dato relativo a un campo di primaria importanza, quale quello della spesa farmaceutica, non fa che suggellare questo trend positivo in cui gli "addetti ai lavori", di concerto con le istituzioni, hanno avuto un ruolo determinante. Ciò, tuttavia, non significa dare per acquisito e superato tutta una serie di azioni tese a migliorare sempre di più lo stato delle cose. Si fa riferimento, ad esempio, alla lotta allo spreco dei medicinali, al corretto uso e conservazione dei farmaci. Informazioni queste che la Federfarma intende divulgare tramite campagne mediatiche, ma che è possibile acquisire anche mediante una maggiore partecipazione dei medici, nonché degli stessi farmacisti. E le iniziative messe in atto da Federfarma riguarderanno non solo una maggiore chiarezza e trasparenza sui medicinali in generale, ma anche più nello specifico doping sportivo o malattie sociali sempre più diffuse come ipertensione e diabete. L'obiettivo è quello di una maggiore accessibilità da parte dell'utente comune all'uso dei farmaci, alla loro composizione e categoria di appartenenza. Perché - come ribadisce Caiazza - «la salute è un diritto del cittadino». E i diritti non possono essere regolati solo dalle leggi del libero mercato. (k.s.)