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(RegioneInforma) "L'ARCHITTETURA DEGLI AEROPORTI:PROGETTO PER L'AEROPORTO DELLA BASILICATA"
13 maggio 2005
(ACR) - La tesi di laurea di Vincenzo Altavilla "L'architettura degli aeroporti: progetto per l'aeroporto della Basilicata", discussa nell'anno accademico 2001/2002 presso l'Università degli Studi di Pavia, Facoltà di Ingegneria, Corso di laurea in Ingegneria Edile – Architettura, ha vinto, in base al giudizio formulato dall'apposita Commissione, il quarto Concorso nazionale "Le migliori tesi di laurea sulla Basilicata", indetto dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Basilicata. Lo studio di Altavilla si concentra sull' architettura degli aeroporti, evidenziando gli aspetti caratteristici di quelli costruiti negli ultimi dieci anni a livello mondiale. Nel lavoro sono presi in considerazione ventuno aeroporti europei, quattordici aeroporti nazionali, internazionali ed intercontinentali statunitensi, differenziati in base alla loro funzione e dieci aeroporti asiatici progettati e costruiti con l'obiettivo di evidenziare la potenza economica del Paese agli occhi del mondo. Negli ultimi dieci anni sono stati costruiti degli aeroporti così grandi, cosi ambiziosi e, spesso, così belli da farci pensare che questa decade lascerà un'impronta duratura nella storia dello sviluppo degli scali aerei. Da un punto di vista architettonico, infatti, questo decennio può essere considerato come "l'epoca degli aeroporti". Anche se molti terminal sono stati sviluppati prima degli ultimi dieci anni, alcuni di essi sono stati considerati eventi architettonici eccezionali, primi fra tutti i due terminal americani progettati da Eero Saarinem, il terminal della TWA nell'aeroporto JFK di New York costruito dal 1956 al 1962, e quello di Washington Dulles costruito dal 1958 al 1963. Nonostante la storia dell'architettura dei terminal è breve, non più di settanta anni, è in ogni caso densa di esperimenti e di invenzioni legate al campo delle infrastrutture, delle costruzioni e dell'urbanistica. "Non c'è nessun dubbio", scrive l'autore, "che l'inventiva dei nostri giorni sia minore di quella del passato". "Ne sono un esempio", continua, "il terminal dell'aeroporto internazionale di Kansai nella baia di Osaka, il quale è la realizzazione del progetto utopista descritto da Henry J. Gielow e da Edward R. Armstrong nel 1930 per la costruzione dell'isola artificiale per assistere gli aeroplani transatlantici, e il programma del 1932 di Andrè Lucart per un aeroporto sulla Senna". Leggendo il libro scopriamo che è negli anni sessanta che si sono avuti gli sviluppi più intensi e i maggiori esempi sono americani: Los Angeles, Tampa, Houston e Kansas City, strutture che hanno fortemente influenzato gli sviluppi contemporanei. Leggiamo che gli aeroporti degli ultimi venti anni si distinguono dai loro predecessori per la loro dimensione ed il costo, queste costruzioni molto grandi sono progettate per impressionare e per far fronte a una veloce espansione del traffico aereo. "Indubbiamente" scrive Altavilla " il fattore più importante per lo sviluppo è stata la liberalizzazione delle autorità aeroportuali dalla dipendenza economica dai governi regionali e centrali, che ha permesso loro di funzionare come imprese private". Gli aeroporti, infatti, sono ora organizzati a scopo di lucro, ricavano i loro fondi non solo dalle tasse di atterraggio ma affittando lo spazio ad una gamma intera di operatori di terra e di volo, dai fornitori di manutenzione dei velivoli e di combustibile ai trasportatori di merci, ai negozi, ai bar, ai caffè e ai ristoranti, alle aziende di noleggio auto, alle banche e agli uffici di cambio, sicché i nuovi aeroporti e i nuovi Terminal sono divenuti imprese di pianificazione rurale e della città, di ingegneria civile e di architettura. L'aeroporto contemporaneo ideale si estende per centinaia di acri, con più piste per permettere il simultaneo decollo e atterraggio degli aerei. Oggi si parla di aeroporti di primo, secondo e terzo livello e la progettazione di un nuovo aeroporto è uno dei lavori più complessi che un progettista deve affrontare. Non si può pensare a un aeroporto senza pensare alle strade che lo collegheranno e al suo bacino d'utenza, senza ricordare l'impatto che avrà sull'ambiente. La questione inerente la realizzazione di un aeroporto in Basilicata risale alla fine degli anni sessanta. Nel 1967 fu predisposto sia lo studio di fattibilità, sia il progetto di massima per la costruzione di un aeroporto in località Piano del Mattino di Potenza. Nel presentare il progetto per l'aeroporto della Basilicata l'autore pone in evidenza le diverse questioni congiunturali e strutturali che negli anni hanno reso arduo gli studi sulla fattibilità di un aeroporto in Basilicata e la scelta del miglior posto dove localizzarlo. In seguito, nel 1990 fu redatto e approvato il Piano Regionale dei Trasporti (P.R.T.), nel quale veniva pianificata una nuova infrastruttura aeroportuale di primo livello da localizzare nei pressi della S.S. Basentana. Studi di pre-fattibilità furono disposti dall'Ente Regione Basilicata anche in relazione alle Aree Programma definite nel Piano Regionale di Sviluppo 1998-2000 e furono individuate cinque macro-aree nel sistema territoriale per la definizione del sito ottimale: area del Melfese a nord-est del territorio della Regione, presa in considerazione per la valenza che la nuova infrastruttura aeroportuale potrebbe avere in relazione agli insediamenti industriali, area di Potenza, presa in considerazione per legare la realizzazione del nuovo scalo aeroportuale al Capoluogo di regione sia per la domanda esistente che per la domanda potenziale, nonché per la qualificazione e promozione dell'area dello stesso Capoluogo e per la sua centralità, area di Grumento per i suoi insediamenti estrattivi, area di Matera-Ferrandina-Pisticci, l'area più baricentrica rispetto al territorio regionale. Scopo della scelta è la riqualificazione e utilizzo della Pista Mattei a Pisticci e infine, l'area di Metaponto, scelta per gli evidenti vantaggi derivanti dal territorio pianeggiante e inoltre, ottimamente collegata alle principali reti viabilistiche e ferroviarie, con una forte valenza rispetto agli insediamenti turistici sia esistenti, sia in progetto. "Tra queste", afferma l'autore, "la localizzazione dello scalo aeroportuale nell'area urbana di Potenza, inglobante anche l'area del Melfese, appare certamente la più adatta per il numero dei passeggeri di voli di linea da effettuarsi, mediante collegamenti freeder a triangolo". Lo studio progettuale di Altavilla definisce il dimensionamento dell'aeroporto lucano in relazione alle caratteristiche di primo livello. Analizza i velivoli utilizzabili nell'aeroporto lucano, descrive le dimensioni dell'area terminal e quella dei passeggeri, gli aspetti funzionali, strutturali, impiantistici e tecnologici, elabora la torre di controllo, le opere di rifinitura, addentrandosi fin nell'analisi strutturale degli alberi di acciaio. Nel 2003 la Giunta Regionale della Basilicata ha finanziato gli studi di fattibilità elaborati dalla stessa Regione e dal Comune di Potenza per la realizzazione a Potenza dell'aeroporto civile della Basilicata da collegare con i principali aeroporti italiani, destinando alla pista Mattei di Pisticci funzioni a supporto delle attività imprenditoriali e turistiche del Metapontino e la specializzazione in attività di protezione civile e di aviazione generale all'aviosuperfice di Grumento Nova. (A.C.)