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(RegioneInforma) "LA DANZA FOLLE DEL VENTO"

01 giugno 2005

© 2013 - vento.jpg

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(ACR) - "La danza folle del vento" di Rocca Sileo si caratterizza per le liriche prorompenti. In virtù di una sensibilità particolare, l'autrice coglie gli sconvolgimenti più profondi del suo spirito e riesce a "sentire" le intime sfumature dell'animo. Rocca Sileo, nata a Potenza, scrive poesia dall'età di dieci anni. Passione, questa, mai sopita, ma ripresa con maggior dedizione e consapevolezza di recente. Descritti, nei versi, gli stati d'animo, le speranze, le sofferenze interiori e la gioia personale e di chi la circonda. Un libro di poesie dedicate alle persone che ha amato e che l'hanno amata, con dedica al padre e alla madre, "fonti perenni della mia vita". "La mia poesia", è la "confessione" di Rocca, "nasce da uno sfogo dell'anima, nel silenzio più profondo", è " l'urlo disperato nel deserto", è "la forza della mia ragione", è "la via che illumina il mio cammino nel folto bosco", è "lo sguardo profondo dei miei occhi", è "la luce della mia vita". Allorchè le poesie prendono corpo e anima, è come se una "forza misteriosa" guidasse la sua mano, Rocca si ritrova proiettata in una dimensione nuova, a lei sconosciuta, il tutto intorno a lei si annulla: "vedo e sento ciò che essa vuole trasmettere attraverso la penna, che essa stessa mette tra le mie mani". Il verso viaggia con lei nel tempo, "appare e scompare", giunge all'improvviso e poi si allontana, dopo aver lasciato i suoi profondi sconvolgimenti interiori. Con le sue poesie, ricche di sentimento, ci conduce in un mondo incantato, dove ogni immagine è evocata con semplicità e naturalezza e, dove, grande spazio viene lasciato al fascino esercitato dagli elementi della natura, come il vento, il sole, le stelle, che accompagnano gli uomini nel corso del loro agire. Leggendo questa raccolta di versi, ci si sente trasportati dalla "danza folle del vento" su "grandi nuvole bianche", alla ricerca di un contatto intimo e vero con la Natura, la cui "incantevole bellezza" fa gioire il cuore. "Quel posto era un mondo meraviglioso, incantato, immerso tra le montagne più belle e verdi". E' evidente che la Natura è fonte di emozioni per l'autrice, anche perché rappresenta, insieme con l'anima, una miriade di colori, l'azzurro del mare, il rosso del tramonto, il verde dei prati, il bianco della neve, il gialloarancio delle foglie, il blu del cielo. Un arcobaleno, insomma, che illumina il cammino nel "buio della notte". Oltre i colori, fra gli elementi costantemente presenti in questa silloge, si evidenzia il soggetto Luna, nell'immaginario poetico della Sileo l'astro che ha il "volto di una dolce fanciulla dai capelli d'oro e dal canto di un usignolo", "limpida ed innocente", che dorme "sotto un tetto di mille stelle". E' talora una poesia densa, significativa, che esula dal superfluo, una poesia che fa pensare. Ora i suoi "grandi occhi da cerbiatto" sembrano non risplendere più, appaiono "spenti e goffi", non hanno più la forza di lottare. Ecco, allora, levarsi un canto di esortazione a non lasciarsi andare, a guardarsi intorno, a credere nelle persone per ritrovare il coraggio di continuare a sperare e riprendere a sognare, nonostante tutte le ipocrisie e le cattiverie che aggrediscono la vita. Ma è l'amore la nostra migliore arma contro il "mondo d'egoismo" che ci circonda. L'amore, "ci fa sentire importanti, ci fa vivere e lottare", ci dà la forza di credere in un avvenire migliore. In fondo il mondo che cos'è? "non è altro che una giostra, che gira su se stessa senza fermarsi mai," dalla quale possiamo decidere " se scendere a volo o continuare la folle corsa". E ancora, la metafora del passero " che vola felice in alto, nel blu del cielo" senza preoccuparsi del domani, dove nessuno può fargli del male e dove "può riscaldarsi al calore del sole". La poetessa lucana ha, inoltre, un profondo legame con la sua regione, si trovano versi ispirati dall'amore immenso per la sua terra, teneramente definita "la mia Lucania", "queste montagne con la loro onnipossente natura dominano questa nostra terra di Lucania". E ancora ne descrive "un'immagine predominante con i suoi contorni e colori meravigliosi da farti perdere nell'immensità dei suoi folti boschi, che fa incantare lo sguardo e togliere il respiro". Quella di Sileo è una poesia caratterizzata da sentimenti spontanei e genuini, è Chiara, priva di falsa apparenza ed esteriorità, di inutili aggiunte. "La mia vita è come un raggio di luce, illumina e riscalda il cuore, sento dentro tanta gioia e felicità, come se una giostra girasse solo per me". Le liriche sono intrise di una grazia e delicatezza particolare, hanno il tocco magico della irrealtà emozionale, vivono, cioè, come sospese in un'atmosfera senza spazio e senza tempo. Non vi è, però, in esse, astrazione, poiché i temi che trattano sono legati al vivere quotidiano: gli amori intensi, gli affetti più familiari, le voci emozionali della natura, il richiamo nostalgico ed evocatore della propria terra, e quello dei ricordi. Le poesie non parlano solo di amore, ma anche di speranze di vita e della grinta e della dolcezza necessarie per affrontarla. E', soprattutto, però, una poesia dei più puri sentimenti che tutti diciamo di aver smarrito, tutti diciamo di ricercare, ma che nessuno ritrova per l'incapacità umana di rinunciare agli "artifizi della vanità egotistica", anziché essere più immediati e comunicativi con qualsiasi elemento fisico e antropico. "Viviamo in un mondo sommerso da mille abitudini", scrive ancora Sileo, "nella nostra anima questa vita stupida ed egoista, fredda e calcolatrice, ci ha fatto diventare tanti ipocriti che cercano qualcosa dentro di loro", senza però "sapere cosa cercare e cosa si vuole da essa". La semplicità dei sentimenti dà alla poetessa l'opportunità di usare la poesia, il verso, non solo come strumento di comunicazione, non solo come laboratorio di sperimentazione del sé ma, soprattutto, come vetrina in cui esporsi, ritrovando compiutamente se stessa, grazie alla parola, così ricca di suggestive sensazioni. (a.c.)

Redazione Consiglio Informa

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