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(RegioneInforma) I PARCHI:STRUMENTO DI TUTELA DEL TERRITORIO
30 giugno 2005
(ACR) - Da qualche tempo ormai, la tutela dell'ambiente e la valorizzazione del territorio stanno diventando una delle prerogative più significative per lo sviluppo e il miglioramento socio-economico delle popolazioni residenti. Riserve, oasi, aree protette e parchi sono parole sempre più frequenti nei discorsi quotidiani. Difatti, tutte queste aree hanno assunto una dimensione diversa dal passato e sono riconosciute come patrimonio culturale e punto di partenza per lo sviluppo di settori importanti e differenti quali il turismo, l'artigianato, l'agricoltura biologica e la ricerca. Tali settori, poi, si pongono alla base dello sviluppo socio-economico e culturale di intere aree, sino ad ora, in grave ritardo rispetto allo sviluppo sostenuto e assunto dalla nazione. I parchi, in particolar modo, hanno vissuto una grande stagione negli anni novanta e vivono, tutt'ora, un'era di grande espansione. Il loro numero è cresciuto moltissimo a testimonianza di una cultura di tutela e valorizzazione del territorio che, comunque, già esisteva in maniera differente nei decenni passati. In Basilicata si è assistito con molto piacere all'istituzione del Parco Nazionale del Pollino che ha incluso ben 56 paesi e 193.000 ettari di territorio. La nascita degli Enti Parco è stata la testimonianza di una volontà politica di decentramento del potere per cercare di gestire, in modo diretto e a contatto con la realtà, territori che da sempre sono stati frustrati e trascurati a causa delle condizioni orografiche e topografiche difficili e del conseguente governo complesso e poco appagante. Il Parco regionale di Gallipoli Cognato è un'altra delle magnifiche realtà che la Basilicata offre. Accanto all'interesse forestale e naturalistico che quest'area ci propone, possiamo apprezzare le testimonianze del glorioso passato presente nella riserva antropologica di monte Croccia. Ormai la cultura di salvaguardare il territorio mediante l'istituzione di Parchi è una realtà che non vuole e non deve essere intesa come una minaccia per le popolazioni. La istituzione di essi, oltre a salvaguardare l'ambiente ed il territorio dal degrado, ha come obbiettivo primario lo sviluppo ed il miglioramento sociale delle popolazioni residenti. Allorquando si vuole istituire un'area protetta, spesso si tende a criticare l'intervento dei programmatori e dei proponenti. Il tempo, però, ha dato piena ragione a chi ha operato e realizzato la istituzione di aree protette. A riguardo possiamo enumerare moltissimi esempi. La zootecnia assume un ruolo importante nell'ambito dello sviluppo delle aree protette, soprattutto quando si mira al suo mantenimento attraverso l'immissione prudente di animali con un giusto carico e, allo stesso tempo, creando dei "marchi" di produzione che, garantendo il prodotto, permettono di immettere gli operatori del settore in un mercato più remunerativo. Per poter realizzare tanto è importante procedere alla valorizzazione delle razze animali indigene ed alla regolamentazione dei pascoli. La gestione diretta del territorio controllato ha apportato in molti casi numerosi vantaggi creando orti botanici, ecomusei, riserve naturali, sentieri, mostre, degustazioni e spettacoli che hanno trasformato il territorio, sempre soggetto ad interventi ecosostenibili ed ecocompatibili, in una meta per trascorrere giornate diverse all'insegna della spensieratezza e del divertimento recuperando, specialmente nei giovani, valori come il rispetto della natura, che non tutti, purtroppo, hanno la fortuna di possedere. Per evitare il degrado è importante gestire l'eccessiva pressione antropica, che in determinati periodi affligge i parchi e mette in pericolo la loro integrità. Si indirizzino i turisti verso percorsi alternativi guidati e costruttivi che facciano conoscere i segreti della natura mediante osservazioni di insetti, animali selvatici e mediante il riconoscimento di specie vegetali; si cerchi di trovare l'occasione per affermare il valore della propria identità culturale, si cerchi di far legare le popolazioni con il proprio territorio e si intensifichi la sorveglianza. Si spera, che i nostri parchi siano conosciuti anche dalle popolazioni delle vicine regioni grazie anche ai mass media e alle testimonianze dei visitatori. E' importante, però, accogliere i visitatori con la disponibilità tipica del nostro costume facendo loro prendere contatti oltre che con le risorse naturali, anche con i prodotti tipici delle nostre terre che restano sempre prodotti molto richiesti dalle popolazioni contermini. Operando nella direzione dell'ulteriore conservazione del territorio, della valorizzazione delle sue risorse naturali e dei prodotti tipici delle nostre zone, si ritiene che questi parchi saranno sempre più uno strumento di formazione e di informazione culturale per i fruitori e una fonte di reddito e di evoluzione per le popolazioni residenti. (Carmine Cocca)