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(RegioneInforma) POLITICA DEI PARCHI E PREVENZIONE INCENDI BOSCHIVI
30 giugno 2005
(ACR) - Gli incendi boschivi rappresentano una delle piaghe ambientali di maggiore rilevanza. Nel periodo invernale, il ricordo di essi stimola spunti di riflessioni tesi a far raggiungere nuove forme e metodologie di lotta in coloro che sono addetti ai lavori e induce amare riflessioni, invece, nei cittadini, al pensiero che molteplici utilità sono andate in fumo con i roghi estivi per colpa di qualche sconsiderato e imprudente fruitore del territorio o, ancora peggio, di qualche scellerato incendiario, probabilmente impunito. In troppi realtà della penisola Italiana, non si può fare a meno di affermare che l'esistenza di numerosi ettari di bosco sono soltanto un nostalgico ricordo. Il desiderio e la volontà di ricostruire e restaurare gli originari ecosistemi rappresentano sicuramente obbiettivi prioritari. Tuttavia non si può evitare di riconoscere l'avvenuta perdita di preziosi beni paesaggistico-ambientali e l'aumentato rischio idrogeologico che si potrà verificare su molte superfici bruciate. Il territorio è stato stravolto dalle fiamme, lo strato superficiale del terreno ha subito modificazioni sensibili con consistente degrado della sua feracità, gran parte della vegetazione forestale interessata dal fuoco è stata irreversibilmente danneggiata, intere aree hanno dovuto subire la negativa azione dell'uomo con pregiudizio per il futuro equilibrio biologico ed ambientale. Insomma il "censimento" delle perdite risulta ogni anno doloroso. Nella scorsa estate, in Basilicata sono stati distrutti boschi di alto fusto di resinose e di latifoglie oltre a vaste zone ricoperte da pregevoli soprassuoli di macchia mediterranea. Tutto ciò si è verificato nonostante vi sia stato l'intervento di velivoli della Protezione Civile, di operai messi a disposizione dalla Regione, di Vigili del fuoco e degli uomini del Corpo Forestale dello Stato. Le condizioni climatiche ed ambientali sono state favorevoli al propagarsi del fuoco che, però, ha trovato facile gioco nell'accesso ad alcuni boschi a causa della assoluta mancanza di manutenzione e di opere di presidio all'interno e all'esterno di essi. I beni prodotti dal bosco sono molto poveri e, spesso, a macchiatico negativo sicchè, da parte dei proprietari non vi è alcuna motivazione per la sua difesa, non potendo esso dare, il più delle volte, alcun tornaconto economico positivo. In tal modo, anche nella scorsa estate, è andata distrutta una risorsa naturale che per poterla ritrovare nel suo originario e antico splendore, si dovrà attendere, se tutto va per il verso giusto, almeno mezzo secolo, con l'impiego di costi unitari non proponibili in un regime economico che è stato incapace di assicurare la sua conservazione. Nonostante tutto, i danni sono stati comunque ridotti al minimo grazie all'intervento delle istituzioni e grazie ai sempre presenti volontari che oggi sono sicuramente uno dei soggetti di tutela del territorio e dell'ambiente e rappresentano uno dei maggiori esempi di civiltà sociale. La fiducia di tutti coloro i quali hanno a cuore la difesa dell'ambiente è confortata, auspicando successive stagioni meno dannose, dalla speranza che in futuro i cittadini sicuramente saranno più attenti e sensibili ai problemi che affliggono il bosco ed il territorio. Si è anche convinti che una politica sociale che avvicini il sentimento del cittadino a tutti i benefici che un bosco dà all'intera umanità, col tempo, sarà sicuramente vincente, riportando il rapporto uomo-territorio in un canale più razionale e meno avventuroso dell'attuale. E' indispensabile che la difesa del territorio ritrovi la sua ragion d'essere nella ordinaria concezione dell'uomo e che ogni sorta di conflittualità venga sgominata dalla volontà e dalla necessità di garantirsi un territorio fruibile e sano, non dimenticando mai che l'uomo è soltanto usufruttuario dell'ambiente in cui vive. Pertanto, questi ha il dovere di conservare il territorio nell'attuale stato alle generazioni future, utilizzandolo con tecniche ecocompatibile ed ecosostenibili. Danneggiando l'ambiente con atti vandalici e con incendi boschivi, si alterano gli ecosistemi causando danni irreparabili alle specie vegetali ed animali presenti nel territorio. La politica dei Parchi ha creato una coscienza ambientalista anche nella parte meno sensibile della popolazione residente nelle aree protette. I Parchi sono usciti da una stagione estiva in maniera vincente ed i dati sembrano confortare coloro i quali operano nel settore. Il bosco non è solo un fornitore di beni di importanza paesaggistica e turistico-ricreativa, ma è uno dei più importanti sistemi di tutela del territorio per il fatto che, la sua presenza contiene le frane e consolida i versanti. Non è un bene di solo interesse privato, ma è un bene di prevalente interesse pubblico e, proprio per questo, va rispettato con diligenza e con assoluta priorità. (Carmine Cocca)