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(RegioneInforma) "DA PICERNO A PARIGI"
18 agosto 2005
Giuseppe Nicolo’Leonardo Biagio Forlenza (Chirurgo Oculista 1757-1833)
(ACR) - Il libro "Da Picerno a Parigi" è stato stampato a cura dell'Amministrazione Comunale di Picerno e dell'Amministrazione della Comunità Montana del "Melandro". L'autore, Gerardo Salinardi, nato a l'Aquila l'1 novembre 1913, dopo aver conseguito la laurea in Scienze agrarie presso l'Università di Milano, ha ricoperto vari incarichi presso l'Ente di Riforma agraria e, quindi, presso L'Esab. Ispettore onorario del Ministro per i Beni Culturali e Ambientali, è stato insignito delle medaglie d'argento e d'oro quale benemerito della scuola, cultura e arte. E' autore di numerose pubblicazioni relative alla storia, all'archeologia e all'economia lucana. Lunghe e laboriose sono state le indagini per portare alla luce dati interessanti "il nostro conterraneo Giuseppe Nicolò Leonardo Biagio Forlenza, grande chirurgo oculista, la cui figura e le cui opere ad oggi sconosciute o quasi in Basilicata, ho rilevato note che dal suo primo biografo o forse, addirittura, dallo stesso Forlenza, sono state distorte o celate". Figura, quella del grande oculista, passata sino ad ora, quasi inosservata. A Picerno, suo paese natale, una piazzetta, una strada e alcuni vicoletti ne riportano solo il cognome, senza nessun'altra indicazione. Non vi sono elementi per affermare se essi siano stati dedicati alla sua persona o se fanno riferimento alla ubicazione della casa o delle case dove i suoi antenati e parenti hanno risieduto. "Dalla cortesia del Reverendo Don Vito Forlenza", scrive l'autore, "appresi che in un museo di Londra esisteva un quadro ad olio raffigurante questo nostro eminente oculista e, nell'intento di riprodurlo nella seconda edizione del volume mi premurai di farne richiedere copia alla National Gallery di Londra". "Nell'intento, quindi,", continua Salinardi, " di riportare alla giusta luce i meriti di questo insigne figlio della Basilicata si è deciso, e ciò anche a seguito delle lodevoli iniziative e sollecitazioni del Sindaco di Picerno, Professor Mario Romeo, di ricercare, studiare ed illustrare, col massimo possibile impegno la sua figura e le sue opere". Non è stato facile per l'autore trovare notizie sulla famiglia, sulle origini dell'insigne oculista. Dopo aver eseguito accurate, "meticolose" indagini sui Registri Parrocchiali di Picerno, risulta che Giuseppe Nicolò Leonardo Biagio è nato il 3 febbraio 1757 dai coniugi Felice e Vita Pagano e battezzato dal Sarcedote Giovanni Iacovello il giorno 8 dello stesso mese. La differenza della data dell'anno di nascita, fra quella del 1751 riportata da Passigli nel suo Dizionario Biografico del 1842, e quella del 1757, si potrebbe spiegare nella errata lettura di un 1 al posto del 7, il che avrebbe comportato un'errata ricerca effettuata, all'epoca, dal Passigli. Il giovane Giuseppe fu mandato a Napoli per continuare gli studi. Nonostante le più accurate e meticolose ricerche svolte recentemente, presso il Grande Archivio di Stato di Napoli, dal già citato dottor Giuseppe Forlenza di Ercolano, il chirurgo Forlenza non risulta laureato in medicina presso quella Università. "Ciò non deve meravigliare" spiega l'autore, "perché in quel tempo i chirurghi non avevano la qualifica di dottori laureati in medicina, ma seguivano corsi teorici-pratici tenuti da grandi anatomisti". Dopo aver acquisito un'ottima preparazione a Napoli e dopo alcuni viaggi di istruzione, che i suoi protettori gli resero possibili in Sicilia, Malta e in alcune isole della Grecia, "approdò" finalmente in Francia dove, come allievo del Louis prima e del chirurgo anatomista Dessault poi, ottenne l'esercizio nella professione di chirurgo. Del Dessault divenne amico e allievo preferito tanto che, quasi subito, questo grande chirurgo lo "associò" nei suoi lavori e lo spinse a specializzarsi nella cura delle malattie degli occhi. "La fama del sapere e della perizia del Forlenza andò sempre più aumentando e diffondendosi in tutta la Francia, tanto che il governo repubblicano, nel 1799, lo nominò "chirurgo oculista" nell'Ospedale Nazionale degli Invalidi e, subito dopo, anche nell'Ospedale Principale di Parigi". Si dedicò, gratuitamente, alla cura degli umili e degli indigenti affetti da cataratta e, a tal proposito, propose al Ministro degli Interni di poter operare i malati senza alcun compenso. Il Forlenza ebbe, perciò, modo di girare tutti i Dipartimenti francesi, visitando e operando tutte le malattie della vista, con l'aiuto delle Commissioni Ospedaliere e con la collaborazione di "Ufficiali della Salute" che, erano autorizzati all'esercizio della professione medica senza aver conseguito titolo accademico. "Quanto a me", scriveva il Forlenza il 9 luglio 1801, " ho fatto tutto ciò che mi è stato possibile, di mostrare loro la mia nuova maniera di operare e di trattare le malattie degli occhi; gli officiali della salute sono estremamente arretrati su questa branca dell'arte del guarire….". Nel 1806 il Forlenza, con decreto diploma del Segretario di Stato, fu nominato "chirurgo oculista" dei Licei, delle Scuole Secondarie, degli Ospizi Civili e di tutti gli Stabilimenti di Beneficenza dei Dipartimenti dell'Impero. Forlenza ha pubblicato una sola opera dal titolo "Considerazioni sull'operazione della pupilla artificiale" di cui, purtroppo, malgrado accurate ricerche, l'autore non è riuscito, finora, a trovare copia. Ciò che, poi, lo rese molto popolare, in Francia, furono gli interventi alle cataratte eseguite al Ministro Portalis e al poeta Lebrun. Ormai anziano, ma in ottima salute, usava frequentare, ogni sera, il "Café de Foy" di Parigi. Proprio in questo caffè mori la sera del 22 luglio 1833 per un colpo di apoplessia all'età di 76 anni. "Voglio augurarmi", conclude Salinardi, "che l'Amministrazione Comunale, che ha voluto, con grande sensibilità ravvivarne la memoria, possa provvedere a perpetuarla con una lapide intestata ad un grande Figlio che, nel Café de Foy della lontana Parigi dove usava trascorrere le sue serate, e dove nel 1833 fu stroncato dall'apoplessia, forse avrà ricordato, con nostalgia la Terra dove aveva visto la luce e vissuto gli anni della sua prima fanciullezza". L'opera complessiva di Giuseppe Nicolò Leonardo Biagio Forlenza meritevole sia sotto l'aspetto scientifico e umano, che sotto l'aspetto sociale, ne "staglia" una figura degna della massima considerazione e lo indica al rispetto e all'ammirazione incondizionata dei Lucani e, soprattutto, dei suoi concittadini di Picerno. (a.c.)