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(RegioneInforma) DALLA TERRA DEL CHIANTI A QUELLA DELL'AGLIANICO
20 ottobre 2005
(ACR) - Due località dal paesaggio pittoresco, dove la mano di Madre Natura ha dato il meglio di sé. Due tenute dove i cinque sensi sono, ognuno, coinvolti in un valzer armonioso di profumi, colori, suoni e vestigia di un passato che si rinnova, nel segno dell'arte e del buon gusto. Sensazioni e sfumature che, pur tuttavia, hanno provenienze, culture, storie e identità diverse. Dall'ex tracciato romano "Cassia Vetus", la terra del Chianti, la tenuta del "Borro", ai sentieri "Federiciani", la terra dell'Aglianico, a Barile nella Tenuta le Querce: un percorso suggestivo che inizia in Toscana e giunge in Basilicata. Due territori dalla storica vocazione agricola; aree geograficamente e climaticamente ideali per la coltivazione dei vigneti e la produzione della bevanda "dionisiaca" per eccellenza: il vino. Un elemento essenziale e immancabile sulle tavole dei buongustai e per accendere il piacere, l'allegria della convivialità. È proprio questa linfa, corposa e dolce che, a seconda delle combinazioni, crea connubi perfetti con le pietanze gastronomiche, a fare da trait- d'union e da leitmotiv costante tra la Famiglia dello stilista Ferragamo e quella dei Pietrafesa. La passione per il proprio lavoro, l'amore per la natura e per la propria terra, il rispetto delle tradizioni con lo sguardo proiettato al futuro: queste le logiche che hanno dato vita al Borro ed a Tenuta le Querce. Veri e propri gioielli artistici, costituiscono un esempio eccellente di recupero e di tutela del patrimonio ambientale regionale. La tenuta dei Ferragamo, in località San Giustino, per esempio, riproduce fedelmente l'antico borgo medievale, in passato dimora dei Savoia, ed ora completamente ristrutturato dalla maestria di Ferruccio Ferragamo secondo una logica di preservazione e di rispetto del passato. Una vera e propria reggia che si estende per 700 ettari alle pendici del Pratomagno, con al centro il suo antico borgo che accoglie la fattoria, la villa con il giardino all'italiana, le case coloniche d'élite e una miriade di botteghe e cantine: il tutto in una cornice di bon ton e gusto retrò in una dimensione che appaga la mondanità senza alterare l'ambiente. Un progetto per esaltare la bontà dei vitigni toscani e che, nelle intenzioni dello stilista, prevede la progettazione di una cantina-anfiteatro incastonato in giardino all'italiana e in viali di rose antiche, che lo stilista userà anche come passerella per la moda. Meno mondano ma, altrettanto, significativo il progetto de i Pietrafesa, la cui Tenuta, si staglia su di un paesaggio altrettanto affascinante e florido. Un'area, anche questa, simile ad una culla, assomiglia molto alla realtà del "Borro": Barile, il Comune del Potentino, con mille e più cantine scavate nel tufo delle rocce bianche; migliaia di porticine introducono nei templi delle botti dell'Aglianico DOC. Tenuta le Querce è, così, anch'essa una piccola riserva in un'oasi maestosa. Tante sono le qualità di vino che si sono fregiate del marchio di qualità e che sono apprezzate, non solo a livello regionale ma, anche, nazionale e internazionale. Produrre il vino è, anche qui, un'arte che si perde magicamente nella notte dei tempi divenendo, così, ritualità di un mondo mitico. Di questo sono coscienti i proprietari di Tenuta le Querce, la famiglia Pietrafesa, che hanno puntato tutto sui nuovi vigneti, nonché su quelli già esistenti. Oltre al noto "Viola" del 2001, ad infoltire l'elenco dei vini DOC della "moderna" Tenuta, il vitigno del "Tamurro nero" recuperato da un vecchio ceppo e, successivamente, reimpiantato. Studi meticolosi, figure esperte del settore, come quella del docente dell'Università di Milano, Leonardo Valenti e quella dell'enologo, Stefano Ferrante sono stati fondamentali per la "rifioritura" di questo nuovo vigneto che significa, innanzitutto, il recupero di tutto ciò che la feconda terra di Basilicata ha lasciato in eredità. L'amore e la passione per il vino, anche nel profondo Sud, sono i segni visibili della volontà di ritrovare e rafforzare la propria identità di popolo. Tenuta Ferragamo e Tenuta le Querce: modelli di riferimento per enologi, sommelier di professione o, semplicemente, per tutti coloro che vogliono tuffarsi nel passato e ritrovare i sapori di una volta. (L.L)